Venerdì 16 settembre - Ore 21:00
Sabato 17 settembre - Ore 21:00
Domenica 18 settembre - Ore 16:00 e 21:00
Sabato 24 settembre - Ore 21:00
Domenica 25 settembre - Ore 16:00 e 21:00
Dopo un viaggio sperimentale nello spazio andato a male, un gruppo di quattro esploratori viene molecolarmente modificato dai raggi cosmici. Il capo, Reed Richards, può allungare il suo corpo e si ribattezza Mr. Fantastic. La sua donna Susan diventa la Donna Invisibile. Il fratello minore di lei, Johnny, può controllare il fuoco e diventa la Torcia Umana, mentre il pilota Ben Grimm si trasforma in un essere di super-solida roccia, e si fa chiamare La Cosa. Insieme si dovranno contrapporre ai diabolici piani del Dottor Destino.
Il film è tratto dal celebre fumetto della Marvel.
Susan Storm La donna invisibile |
Jessica Alba |
Ben Grimm La cosa |
Michael Chiklis |
Johnny Storm La torcia umana |
Chris Evans |
Reed Richards Mr. Fantastico |
Ioan Gruffudd |
Dottor Destino | Julian McMahon |
Alicia Masters | Kerry Washington |
Debbie | Laurie Holden |
Tim Story | Regia |
Wendy Partridge | Costumi |
Mike Elizalde | Effetti speciali |
Oliver Wood | Fotografia |
William Hoy | Montaggio |
John Ottman | Musiche |
Mark Frost Michael France Simon Kinberg |
Sceneggiatura |
Bill Boes | Scenografia |
Mike Elizalde | Trucco |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema ACEC)
Giudizio: accettabile, semplice
Questa versione filmica dal famoso fumetto creato dal duo Jack Kirby/Stan Lee pubblicato col marchio Marvel si colloca tra quelle meglio riuscite in questo ormai ampio capitolo del rapporto cinema/fumetti. La regia ha l'accortezza di imprimere alle immagini un tono che ricorda subito la pagina disegnata dei giornaletti, e gli effetti speciali sono il giusto corrispettivo di quelli che scorrevano in sequenza e che il lettore consumava con gli occhi. Il mondo fantastico che viene proposto non é mai davvero lontanisimo da noi, e i messaggi finale sono prevedibili ma giusti, non invadenti, mai retorici. Dal punto di vista pastorale, si tratta di un divertimento gradevole che é da valutare come accettabile e nell'insieme semplice.
"Che cos'hanno dunque 'I Fantastici Quattro' in più dei vari 'Batman' e 'Superman'? Elementare: il divertimento, la leggerezza, l'energia che avevano sulla pagina e che i loro cugini superimpegnati occultano a colpi di fumosi problemi esistenziali. Forse per farsi perdonare l'impennata dei budget che in pochi anni ha messo nelle mani di questi eroi di serie C mezzi da serie A e oltre. Con relativi sensi di colpa e geremiadi ben visibili sotto gli effetti kolossal: che stress essere un supereroe! Che fatica la doppia identità! E che responsabilità, signora mia, tutti quei superpoteri in tempi come questi... (...) Il resto procede allegramente in chiave di autoparodia, con liti e bisticci fra i Quattro sul modo migliore di prendere la faccenda. Cavalcare l'onda? Servire il popolo? Tornare a tutti i costi normali. Purtroppo non c'è supereroe senza supercattivo, qui poi anche il villain è mutante, sicché il tedioso epilogo tutto botti & sfracelli è dominato dallo scontro con l'odioso industriale che li ha spediti nel cosmo e che sta lentamente diventando di metallo. Ma intanto ci siamo goduti un film senza pretese e con personaggi inconsistenti ma simpatici come se ne vedevano nelle serie tv anni '70. Dopo schiere di eroi ipercinetici ma tormentati asessuati, criptogay, supernevrotici non è neanche poco." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 settembre 2005)
"'I fantastici quattro' si occupano, piuttosto, di beghe personali e maneggi d'amore, in un prodotto molto più calibrato sul pubblico dei teen-ager e diretto da un esperto videoclipparo. (...) Il problema è che il film impiega la maggior parte del temo a esporre tutte le premesse, soffermandosi sulla scoperta dei vari superpoteri acquisiti per caso come se si trattasse del 'pilot' di una potenziale serie. Il che lascia poco spazio allo sviluppo dell'azione, che si avvale di una regia abbastanza spettacolare e di buoni effetti visivi ma resta confinata in un pugno di sequenze." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 settembre 2005)
"Per la stagione cinematografica appena cominciata si annuncia una nuova ondata di film tratti dai fumetti all'insegna di supereroi creati dalla Marvel e dalla DC Comics, pronti a darsi battaglia. Dopo il successo di 'Batman Begins' targato DC, la casa editrice del grande Stan Lee risponde subito con 'I Fantastici 4', che non può competere sia dal punto di vista qualitativo che commerciale con 'Spider-Man' e 'X-Men', ma serve a riscaldare i motori in vista della serrata contesa cinefumettistica. Tratto da una delle più celebri strisce di Lee e Jack Kirby, che nel 1961 esemplificarono la formula supereroi-con-superproblemi che avrebbe poi portato alla creazione di personaggi come l'Uomo Ragno e Hulk, il film imbocca la strada più facile della fantascienza disperdendo l'iconografia fumettistica, come succede spesso per molte analoghe operazioni medie. (...) Per questa avventura spaziale/terrena Story mescola con mestiere humour, azione e romanticismo, gestisce scolasticamente il motivo dell'ossessione americana per la celebrità (in una New York futurista affamata di eroi i quattro diventano personaggi popolari amati dalla gente e perseguitati dai media) e riesce solo in minima parte a reinventare il linguaggio dei fumetti originali quando lavora sulle trasfigurazioni corporee e sui dialoghi ironici dei protagonisti. Jessica Alba nel ruolo della Donna invisibile esibisce le sue curve mozzafiato, ma la ballerina da saloon di 'Sin City' è un'altra cosa: perché Rodriguez è riuscito a trasformare il sex symbol in icona da fumetto." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 17 settembre 2005)