Sabato 23 maggio: ore 21:00
Domenica 24 maggio: ore 16:00 e 21:00
Legati da un destino comune, Frank, un ex enfant prodige ormai disilluso, e Casey, un'adolescente ottimista e intelligente che trabocca di curiosità scientifica, intraprendono una pericolosa missione insieme, per svelare i segreti di una misteriosa dimensione spazio-temporale nota come "Tomorrowland". Le loro imprese cambieranno sia il mondo che la propria vita, per sempre.
Regia: Brad Bird
Interpreti: George Clooney, Britt Robertson, Judy Greer, Kathryn Hahn, Hugh Laurie, Raffey Cassidy, Pierce Gagnon, Keegan Michael Key, Lochlyn Munro, Darren Shahlavi, Michael Rowe, Chris Bauer
Sceneggiatura: Damon Lindelof, Jeff Jensen
Fotografia: Claudio Miranda
Montaggio: Walter Murch
Musiche: Michael Giacchino
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: Consigliabile/poetico
Tematiche: adolescenza, avventura, fantascienza, film per ragazzi
"Tomorrowland" è una sezione di Disneyland creata da Walt Disney nel 1955. "Quando l'America - dicono insieme George Clooney e Brad Bird- era proiettata verso il futuro con ottimismo e grandi ideali". Il titolo, aggiunge Clooney, "fa riferimento ad una città futuristica, non controllata dall'egoismo di associazioni e governi e dove non esiste il pessimismo". Questa breve citazione serve per inquadrare il clima in cui è avvolta la storia. Con molta libertà il copione affastella i passaggi tra passato, presente e futuro: ricordando con qualche nostalgia il primo (il 1964, anno della esposizione universale), disegnando con non poche preoccupazioni il secondo (i mutamenti dell'ambiente), spalancando gli occhi sul terzo (il viaggio nel mondo del progresso). Ma il biglietto per partire verso il futuro bisogna guadagnarselo, e Frank indica la strada: voglia di rischiare, di pensare in grande, di spingere lo sguardo oltre i confini del visibile. Il domani allora è nel cuore di chi tiene gli occhi ben aperti. Al pari dei pionieri che attraversarono le praterie e costruirono le strade verso il lontano ovest (leggi Far West), che fondarono città, ferrovie, luoghi per vivere insieme. Più che mai Disney è il re dei sognatori, e la sua lezione si tramanda ai bambini di oggi, in molte parti del mondo preda di non piccole crisi di identità. Brad Bird (al suo attivo "Ratatouille"), dirige con taglio fantasmagorico e disegnando una fantasia a briglia sciolta. Forse eccede quando supera le due ore e qualche passaggio ristagna un po'. Ma sono peccati di gigantismo,(anche a costo di sfiorare un finale con qualche sospetto di retorica) e quindi inevitabili. Anzi tutto sommato, benvenuti. Perché l'ottimismo non basta mai. E gli USA lo sanno bene. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme poetico.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di spettacolo fresco e coinvolgente per ragazzi, bambini e famiglie.
Il nuovo film della Disney recupera un'idea antica e positiva di fantascienza, tra Jules Verne e Il mago di Oz
Bisogna avere un certo spirito per amare le giostre e le attrazioni di Disneyland. Ore di fila tra bambini urlanti e un caldo asfissiante per poter assaporare pochi minuti di adrenalina e di magia. Pochi minuti che per molti valgono ogni sacrificio, regalando una gioia cristallina, piena di positività e di buoni sentimenti.
Tomorrowland è un po’ così, un film strutturato per ricalcare le emozioni di un’attrazione del parco dei divertimenti più famoso del mondo. Non a caso prende il nome dalla sezione di Disneyland ispirata alla tecnologia e a una visione entusiasmante del futuro, con giostre che simulano voli nello spazio ed esplorazioni stellari. Tomorrowland è un’opera di fantascienza dal gusto retrò che non disdegna di parlare al pubblico dei più piccoli di argomenti importanti come l’ecologia, la guerra, la salvaguardia del pianeta e, tema centrale del film, l’importanza della speranza in un futuro migliore per dare un senso alla vita.
La storia ruota attorno alla città di Tomorrowland, un mondo futuro in una dimensione alternativa dove si sono concretizzati tutti i sogni di progresso dell’umanità. La storia si alterna tra differenti momenti storici e diversi luoghi: la New York dell’Esposizione Universale degli anni ’60, dove un piccolo Frank Walker (da adulto sarà George Clooney) vuole a tutti i costi mostrare alla comunità scientifica un jetpack di sua invenzione, e la Cape Canaveral dei giorni nostri, dove Casey Newton (Britt Robertson), una giovane idealista che crede fortemente nei valori del progresso scientifico, si batte per impedire lo smantellamento (causa crisi economica) della leggendaria base di lancio delle missioni spaziali della NASA. Le vite di Casey e di Frank si incrociano grazie ai piani di Athena, un’enigmatica bambina, e a delle misteriose spillette in grado di trasportare le persone nella fantastica città di Tomorrowland. Un luogo apparentemente lontano nel tempo che è però strettamente legato al destino del nostro pianeta.
Il racconto, pieno zeppo di citazioni letterarie e cinematografiche, alcune anche spassose (la furibonda lotta in una fumetteria a suon di gadget e oggettistica “nerd” o la visita allo studio segreto di Gustave Eiffel in cima alla celebre torre), scorre in buona parte incalzante e divertente, inceppandosi solo in alcuni passaggi un po’ troppo forzati e nel finale insostenibilmente retorico. Lo sceneggiatore Damon Lindelof, uno dei creatori della serie televisiva Lost, sembra essere prigioniero degli schemi narrativi della bella e lunga storia che lo ha portato al successo, che vengono in pratica qui riproposti e traslati, ma il tocco “vintage”, ironico e visionario del regista Brad Bird (uno dei primi autori dei Simpson e regista di splendidi film d’animazione come Ratatouille, Il gigante di ferro e Gli incredibili) conferisce originalità all’opera e costruisce una potente metafora della speranza e dell’ottimismo.
Tomorrowland, i cui esterni sono stati in parte girati alla Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, progettata dall’architetto Santiago Calatrava, incarna una felice, progressista e molto disneyana idea di futuro, rovesciando i canoni della fantascienza contemporanea, abituata a raccontare mondi post apocalittici. La sua collocazione tra sterminati campi di grano e il suo skyline richiamano direttamente il fantastico mondo di Oz del grande classico cinematografico di Victor Fleming, ma, esattamente al contrario di Dorothy, nel caso di Tomorrowland la protagonista Casey non ha alcuna intenzione di tornare nel suo mondo. Il futuro è troppo bello, nonostante il fatto che il male alberghi anche in questa meravigliosa utopia incarnato dalla sua stessa idea elitaria di società (a capo della quale c’è il pragmatico e aristocratico David Nix, interpretato Hugh Laurie, il mitico Dr. House purtroppo sottoutilizzato nei panni del cattivo di turno).
Sarà anche un film per ragazzi, ma basta davvero poco per dimenticare i limiti di Tomorrowland e lasciarsi coinvolgere nel fantastico viaggio dei suoi protagonisti. A volte, per ritrovare un po’ di speranza, si può tornare bambini, e rimanere stupiti di un piccolo giro di giostra. (Michelangelo Iuliano)
"All'inizio e per un po' non si capisce granché, ma tutto sommato questo rende l'aspettativa più intrigante. (...) È un film Disney e la sua parte di favolistica semplificazione ce l'ha. Ma la suggestione, soprattutto grazie ai ragazzini e meno allo spaesato Clooney, sa farsi trascinante." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 21 maggio 2015)