Sabato 6 febbraio | Ore 21:00 |
Domenica 7 febbraio | Ore 16:00 e 21:00 |
Tra le nuvole, un film che racconta la contemporanea odissea
di Ryan Bingham, un "tagliatore di teste" aziendale, un professionista di
viaggi d'affari che, dopo tanti anni spesi felicemente in volo,
improvvisamente si sente pronto a cambiar vita. Ryan è sempre stato
soddisfatto della sua libertà, vissuta fra i vari aeroporti, alberghi e
automobili in affitto d'America. Tutto ciò di cui ha bisogno entra
comodamente in una valigia a rotelle: Ryan è un viaggiatore privilegiato, un
membro esclusivo di tutti i programmi "mille miglia" di ogni compagnia
aerea. E ora che sta per raggiungere l'ambito obiettivo di 10 milioni di
miglia... si rende conto che nulla nella sua vita ha davvero senso. Quando
si innamora di un'attraente viaggiatrice, il suo "capo", su consiglio di una
giovane e rampante "ottimizzatrice" aziendale, gli propone di lavorare per
sempre in sede, privandolo dei suoi amati e frequenti viaggi. Di fronte alla
nuova – terrorizzante! - prospettiva di mettere radici in qualche posto,
Ryan inizia a riflettere su cosa significa realmente avere una casa...
Soggetto tratto dal romanzo di Walter Kim.
In concorso
al Festival Internazionale del film di Roma 2009.
Regia | Jason Reitman |
Sceneggiatura | Jason Reitman |
Montaggio | Dana E. Glauberman |
Musiche | Eric Steelberg |
George Clooney | Jason Bateman |
Anna Kendrick | Vera Farmiga |
Melanie Lynskey | Danny McBride |
Tamala Jones | Adam Rose |
Amy Morton | Steve Eastin |
J.K. Simmons | Sam Elliott |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: consigliabile, brillante
Tematiche: famiglia, fratelli e sorelle, lavoro, matrimonio, coppia
Affidato a un quadro generale di esemplare concretezza, con dialoghi e
situazioni di contorno solo in apparenza innocui e spiritosi, il copione
tratteggia una riflessione amara sia sulla attuale realtà sociale americana,
sia su una tipologia di adulto ancorato ad una egocentrica visione di
"giovane/non giovane". Ne esce una commedia che, nello scorrere incalzante
del racconto, propone validi e problematici scorci di vita quotidiana. Dal
punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e
nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film é da
utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in seguiti come
prodotto in grado di unire spettacolo e impegno
Jason Reitman in stato di grazia per la prima grande (tragi)commedia sulla crisi finanziaria. Con un ottimo Clooney
Chissà se Jason Reitman concepisce i suoi film come vediamo fare a Clooney con le proprie valigie. Parrebbe di sì: se il protagonista di Tra le nuvole è un maestro nell'organizzare gli spazi (fino al punto da presiedere conferenze sul tema), scegliere l'occorrente, sistemarlo nel migliore dei modi e viaggiare spedito, leggero, e senza necessitare di nulla, il regista non è meno abile nel costruire itinerari narrativi senza sbavature, mai superflui, chiusi e scorrevoli anche quando imbarcano di tutto. La differenza è che la valigia di Clooney, anche se provvista di ogni cosa, rimane incommensurabilmente vuota, di quel vuoto che non si può misurare.
La commedia di Reitman rivela invece un doppio fondo: sotto il primo
strato di leggerezza c'è tutto un mondo di problemi importanti,
argomenti seri, risvolti che fanno pensare. Tra le nuvole parla di
fallimenti personali e disastri economici, solitudine e vecchiaia,
verità e finzione, cuore e feticci. E diverte tantissimo. Come Juno, ma
con gusto un po' (più) amaro.
Il protagonista, Ryan Bingham, è un
tagliatore di teste. Il suo lavoro - la sua vita - consiste nell'andare
da una parte all'altra del continente americano a licenziare gente per
conto di altri. In questo è un impagabile professionista. Li fa fessi e
contenti. Nel frattempo colleziona miglia con la American Airlines - la
sua massima aspirazione è raggiungere "dieci milioni di miglia di volo"
- fidelity cards, privilegi tra i club più esclusivi, passpartout ai
migliori servizi alberghieri e "parentesi affettive" con occasionali
compagne di viaggio. Nessuna complicazione, zero responsabilità,
schietto cinismo.
Il way of life del capitalismo degenerato - da predoni col mocassino firmato - rivela in Bingham la sua faccia più presentabile e perciò maggiormente pericolosa. Una grazia per Clooney, che becca forse il ruolo della vita, un mix terrificante di brillante ironia e umana pochezza. Se l'attore non sarà mai abbastanza grato a Reitman, il personaggio dovrà invece pentirsi della propria condotta, complici due donne: una della sua stessa specie e freddura, l'altra più giovane e meno spietata - Vera Farmiga e Anna Kendrick, entrambe brave, la prima anche bella.
Niente paura comunque, nessun happy end in agguato: il regista è bravo a evitare le trappole del sentimentalismo indovinando il giusto finale. E facendo di Tra le nuvole qualcosa di più e di meglio di un perfetto meccanismo drammaturgico (non c'è battuta, situazione e dettaglio fuori posto). Una grande commedia sulla crisi che rivela come il cinema, quello americano almeno, goda invece di ottima salute. (Gianluca Arnone)