Sabato 1 dicembre - Ore 20:30 e 22:45
Domenica 2 dicembre - Ore 21:00
Joe Blake e Terry Collins sono due detenuti in un carcere nell'Oregon. Joe è il personaggio che Willis ha interpretato per tutta la vita, affascinante, scaltro, dalla battuta facile e Terry è un uomo ipocondriaco e nevrotico, un Woody Allen con una capigliatura più folta. Joe, sull'ispirazione del momento, decide di evadere - impossessandosi di un camion carico di cemento, sfondando i cancelli del carcere - trascina con se Terry (detenuto modello) e innesta una catena di avventure spesso rocambolesche che li vedranno dirigersi verso la California rapinando banche sulla loro strada. Tutto sembra procedere bene quando incontrano Kate Wheeler una casalinga frustrata che ha appena abbandonato il marito e che si inserisce in questo menage a due trasformandolo in un più sensuale menage a trois.
Billy Thornton | Terry | Regia | Barry Levinson |
Cate Blanchett | Kate | Musiche | Christopher Young |
Bruce Willis | Joe | Sceneggiatura | Harley Peyton |
Stacey Travis | Chloe Miller | Fotografia | Dante Spinotti |
Anthony Burch | Phil | Scenografia | Victor Kempster |
Durata | 2h e 2' | Montaggio | Stu Linder |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile, riserve, brillante
Tematiche: Amicizia; Donna; Mass-media
Regista acuto e quasi mai banale, Levinson riprende le coordinate della 'commedia sofisticata' e le innesta sulle tracce della vicenda 'on the road', del bandito gentiluomo, del travestimento come 'gioco' e 'luogo' di doppiezza, di falsità, al pari dell'ingannevole presenza televisiva. Ci sono dunque tante suggestioni in una storia che tira via dritta senza perdere un colpo, frizzante e autoironica. I protagonisti prendono in giro un po' tutti, e anche il triangolo sentimentale che si va componendo è più iperrealista che reale, più favolistico che autentico. L'azione incalzante corre, sbanda, ritorna su se stessa in una ronde che sbeffeggia altri ritratti di banditi come eroi o vittime, ed ha il tono cromatico e lo stile di certe commedie anni '50. Leggero ma con qualche pungente notazione di costume, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, con riserve per qualche passaggio meno sorvegliato, e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare soprattutto in programmazione ordinaria, come spettacolo di immediata fruizione.
"E' la regia di Barry Levinson, in vena di recuperare la verve di 'Bugsy' e 'Sleepers', a schioppettare ogni tanto sequenze e battute divertenti e di svelta manovalanza. Si beve fino alla fine con soddisfazione, come una birra al momento giusto". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 30 novembre 2001)
"Nella folla di film americani sceneggiati senza né capo né coda che stanno invadendo gli schermi, l'ultimo di Barry Levinson si fa largo come un regalo inaspettato, un'ottima combinazione di commedia e action-movie più impostata sui dialoghi brillanti e sul carisma degli attori che sui botti e gli effetti speciali. L'omaggio alla classica 'sophisticated comedy' hollywoodiana, sottolineato con qualche strizzata d'occhio, è esplicito ma non invadente; la comicità è intelligente, fondata sull'osservazione iperrealistica della realtà". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 dicembre 2001)