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Gli Expendables sono tornati, e questa volta la loro missione è molto personale. Dopo che Tool (Mickey Rourke), cuore a anima del gruppo di mercenari, è stato brutalmente ucciso in missione, i suoi compagni hanno giurato di vendicarlo. Ma non sono gli unici. Anche Fiona, la giovane e ribelle figlia di Tool, ha deciso di imbarcarsi in una missione personale per vendicare la morte del padre. Le cose si complicano quando la giovane ragazza viene catturata e tenuta in ostaggio da un feroce dittatore.
Regia: Simon West
Interpreti: Sylvester Stallone, Jason Statham, Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger
Sceneggiatura: David Agosto, Ken Kaufman
Montaggio: Paul Harb
"Non più diretta da Sylvester Stallone, ma da Simon West, questa seconda avventura degli 'Expendables' si presenta ancor più attraente della prima, a mano a mano che si sviluppa il racconto e si approfondiscono i rapporti fra i diversi personaggi. Stiamo parlando di 'I mercenari 2', che è uscito in questi giorni in Italia e in molti altri Paesi. Ciò che può attrarre lo spettatore e addirittura sconvolgerlo è la prima lunga sequenza, che precede la storia e richiama alla mente quello che i protagonisti avevano compiuto nel film precedente. (...) Il film, che è indubbiamente ben fatto e bene interpretato, può anche presentarsi come un'opera sul comportamento morale." (Gianni Rondolino, 'La Stampa', 20 agosto 2012)
"Il principio - la moltiplicazione degli eroi - è lo stesso di 'The Avengers': salvo che al posto di Iron Man e Thor, Capitan America e Hulk ci sono Stallone, Willis, Schwarzenegger, Lundgren... più dosi di Chuck Norris e Jean-Claude Van Damme. Chiaro che il gioco consiste nel vedere gli attori in rapporto con i personaggi che li resero celebri, da Rambo a Terminator al John McClane di 'Die Hard'... Al contrario del prototipo (diretto da Stallone), il film ha un tono fumettistico che lo salva dalla noia." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 19 agosto 2012)
"Torna il Buena vista Social Club dell'action movie: non dei menestrelli cubani che combattono la senilità suonando da Dio come nel capolavoro di Wenders, bensì dei sessantenni palestrati, e pompati da steroidi e botox, che spezzano la schiena alla vecchiaia frantumando le ossa dei nemici come facevano, da giovani, negli anni '80. Rieccoli ne 'I mercenari 2': Sylvester Stallone (leader e ideatore del progetto), Arnold Schwarzenegger (sessantacinquenne ormai pronto a tornare attore dopo la parentesi politica come Governatore della California), Jean-Claude Van Damme, Chuck Norris (72 anni), Dolph Lundgren (55), Bruce Willis (57). Chi era ragazzino negli anni '80 non può esimersi dal buttare un occhio su questo sequel più giocoso, autoironico e frivolo rispetto al rude ma efficace originale del 2010 'I mercenari'. Stanco per il superlavoro del primo fortunato film (all'epoca fu regista, sceneggiatore e produttore), Stallone, recentemente colpito dalla tragica scomparsa del figlio Sage, mantiene il ruolo da protagonista, coscrive la sceneggiatura ma cede a Simon West ('Con Air', 'Tomb Raider') la regia di questa garrula sequela di combattimenti ed esplosioni messa in moto dalla vendetta. (...) Sfumature? Sottigliezze? No. Pirotecniche scene d'azioni virili, muscoli e battutacce metacinematografiche? A iosa. (...) I fan del cinema d'azione non potranno non amare anche 'I mercenari 2'. I combattimenti sono ben coreografati da West, l'attitudine cavalleresca non manca (già il primo episodio era molto attento alla difesa e rispetto del genere femminile) e il corpo a corpo finale tra Stallone (66 anni) e Van Damme (52) vale sicuramente il prezzo del biglietto." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 agosto 2012)
"Denti troppo bianchi per essere veri, fronti troppo spianate per appartenere a veterani di innumerevoli, «sporche guerre», girivita andante al morbido, scene di lotta che tendono al kabuki per via degli anni. In un'estate hollywoodiana noiosa al punto di sollevare dei dubbi sulla formula esclusiva del blockbuster digitale da mesi caldi, tornano Barney Ross e i suoi mercenari, in tutta la loro rassicurante, machissima, matericità. E sono ancora meglio della prima volta. L'idea di raccogliere in un solo film le maggiori star del cinema d'azione anni Ottanta è un 'gimmick', un trucchetto. Ma di quel pretesto -camminando miracolosamente su un filo sottile tra gli abissi del ridicolo e della nostalgia - Sylvester Stallone ha fatto un'idea forte, un manifesto in omaggio al cinema predigitale, al genere fatto visceralmente, senza paura e soprattutto senza la pretenziosità e i budget (entrambi) oversize di Christopher Nolan. Girato quasi tutto in Bulgaria (come già faceva Corman), 'I mercenari 2' è un 'Avengers' senza supereroi. Ma chi ha bisogno di Iron Man e Hulk quando il pianeta è protetto da Rocky, John McLane, Terminator, Lone Wolfe McQuade e Frank Martin? L'ipermuscoloso team Usa del film include, oltre a Stallone (Barney Ross, il capo dei mercenari), Dolf Lundgren, Jet Li, Randy Couture e Terry Crews, ruoli espansi per Bruce Willis (Church, il sinistro uomo Cia) e Arnold Schwarzenegger, e persino il settantaquattrenne Chuck Norris. Ci sono anche due reclute: Liam Hemsworth (nel ruolo di un giovane soldato disilluso dalla guerra in Afghanistan) e una donna (l'attrice cinese Yu Nan)." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 18 agosto 2012)
"Seconda puntata de 'I Mercenari'. La prima, accolta con entusiasmo dai botteghini di tutto il mondo con incassi di 274 milioni di dollari, era stata sceneggiata, diretta e interpretata da Sylvester Stallone con la trovata, vincente, di raccogliersi attorno altri campioni, come lui, dei film americani d'azione, da Arnold Schwarzenegger a Bruce Willis. Questa di oggi, diretta da Simon West, ('La figlia del generale', un thriller con John Travolta), ma sceneggiata e interpretata, di nuovo, da Stallone, dimostra subito di voler superare in tutto la prima così vi aggiunge, tra i cattivi, addirittura Claude Van Damme e tra i buoni che interverranno, al momento giusto, per risolvere situazioni disperate, persino Chuck Norris, a suo tempo, il campione americano di arti marziali. (...) Tutto di corsa, tutto rumoroso, lasciando pochissimo tempo al pubblico di seguire la vicenda, che quasi non c'è, coinvolgendolo invece in quella sterminata sequela di scontri mozzafiato cui le musiche, ad ogni svolta, aggiungono furbissimi frastuoni, vincendo con quelli persino il fragore delle bombe e delle pistole mitragliatrici. Gli interpreti, ovviamente, fanno il resto. Alcuni come Stallone, Schwarzenegger e Van Damme, intenti soprattutto a digrignare i denti, altri, come Bruce Willis, chiusi in perfidie di testa. Chuck Norris, questa volta, è bravo solo a sparare." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 17 agosto 2012)
"Quello che gli spettatori vedranno sul grande schermo è realmente un piccolo miracolo per tutti coloro che sono cresciuti idolatrando l'action degli anni '80. Ammirare, nella stessa inquadratura, i tre tenori del genere testosteronico, Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, combattere fianco a fianco contro il cattivo Jean Claude Van Damme, aiutati da Chuck Norris, Dolph Lundgren e Jason Statham (nel prologo fa una sua comparsa anche Jet Li) è come ripercorrere, in pochi sequenze, trent'anni di storia dei film di azione. E pazienza se, rispetto al precedente episodio, qui le rughe sono cresciute di pari passo con il botox e i nostri si muovono un po' rallentati; è tutta una goduria, anzi un viaggio indietro nel tempo alla ricerca di un cinema perduto dove l'eroe era tale e non super, tangibile, accessibile dal pubblico e, per questo, più amato rispetto a quello che avviene ora. La trama è l'elemento meno importante. La gente paga il biglietto per vedere azione, azione ed ancora azione; e qui, fin dalla scena iniziale di quasi quindici minuti che sembra un compendio della filmografia di ogni interprete, ovviamente l'action ha il suo molo fondamentale pur se calibrata sull'età dei suoi protagonisti. (...) Pur essendo evidente che i primi piani sono stati studiati a tavolino per dare a tutti uguale spazio (son pur sempre star) il viaggio nel tempo giunge al termine nel migliore dei modi. Con una vena di malinconia, però. Stallone, nel film, tiene tra le braccia il giovane Liam Hemsworth, colpito a morte da Van Damme, e il pensiero va subito a quello accaduto lo scorso 13 luglio, con la morte inaspettata di suo figlio maggiore Sage (aveva recitato con lui in 'Rocky 5' e 'Daylight'). Purtroppo per quello, non ci sono macchine del tempo." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 agosto 2012)