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Turbo è una lumaca che sogna di diventare un campione delle corse. La sua ossessione per la velocità l'ha fatto diventare un estraneo nella notoriamente lenta e calma società delle lumache. Ma Turbo si rifiuta saldamente di conformarsi. Improvvisamente, uno strano incidente cambia la tranquilla vita da lumaca di Turbo, che si ritrova con il potere di un’incredibile velocità.
Regia: David Soren
Sceneggiatura: Darren Lemke, Robert D. Siegel, David Soren
Musiche: Henry Jackman
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: consigliabile, semplice
Tematiche: Animali; Avventura; Film per ragazzi
Il regista Soren ha avuto l'idea di "Turbo" quasi dieci anni fa, e ne aveva parlato con il management della Dreamworks. "L'abbinamento fra la lentezza (le lumache) e la velocità (la passione per le corse) è stato il catalizzatore che mi ha portato a creare la trama: una lumaca che sogna di conquistare la gloria con le corse". Così dice il regista, a conferma di quel contrasto lentezza/velocità che diventa da subito la spinta narrativa giusta. Merito della ceneggiatura è quello di non fa mai pesare la 'differenza', di non far sentire il ridicolo di un confronto impossibile. Se il gioco tiene, è perché alla spalle c'è l'immaginario forte e consolidato di un cinema americano che nella mitologia del 'perdente' crea le premesse per rivalsa, riscatto, rivincita. Non esiste la sconfitta, esiste per tutti la possibilità di vincere; importante è crederci. Spigliato, brillante, semplice e coinvolgente, il film scorre rapido e simpatico: dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e del tutto semplice.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive come proposta per bambini, ragazzi, famiglie.
Sos animazione: la creatività boccheggia. E oggi conta più il merchandising
Se l’animazione da qualche tempo a questa parte ci sta proponendo una certa ripetitività nei temi trattati e nei messaggi diretti al pubblico più giovane, adesso anche la varietà nelle soluzioni narrative sembra cominciare a scarseggiare. Dopo i due Cars e prima del prossimo Planes ecco un altro prodotto che ha come fulcro della sceneggiatura una competizione sportiva, da sempre veicolo di spettacolarità e scene roboanti. Il problema maggiore di Turbo è quello di non riuscire a proporre nulla di nuovo rispetto a quanto visto in precedenza, puntando più sull’effetto visivo che sulla compattezza della storia. Il risultato estetico è indubbiamente notevole ma quanto a solidità del racconto e caratterizzazione dei personaggi proprio non ci siamo. Rimangono dunque le scene spettacolari, che poi sono il metodo più sicuro per entusiasmare gli spettatori più piccini e lanciare il film a livello di merchandising, il mercato a cui l’animazione contemporanea sembra puntare anche di più rispetto agli incassi in sala. Turbo appare un film ideato e realizzato a tavolino per vendere i suoi protagonisti, non per intrattenere dentro una sala cinematografica. Con buona pace dell’originalità e della freschezza. (Adriano Ercolani)
"Il cartoon Dreamworks 'Turbo' di David Soren è frenetico, garrulo ai limiti del coatto ma molto divertente. (...) Bello il mix selvaggio che la Dreamworks propone tra animazione antropomorfa (una lumaca in cerca della velocità come il topo Pixar di 'Ratatouille' era alla ricerca del cappello da chef), supereroi dei fumetti e saga di azione & macchine alla 'Fast & Furious' (è chiaro che l'obiettivo è solleticare il gusto adrenalinico dei giovani papà)." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 22 agosto 2013)