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Alex il Leone, Marty la Zebra, Gloria l'Ippopotamo e Melman la Giraffa stanno ancora cercando di tornare nella loro amata New York. Il viaggio li porterà in Europa dove, ricercati dal temibile Capitano Chantel DuBois, troveranno riparo in un circo itinerante...
Regia: Eric Darnell
Sceneggiatura: Noah Baumbach
Musiche: Hans Zimmer
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: consigliabile, brillante
Tematiche: Amicizia; Animali; Avventura; Film per ragazzi
Dopo "Madagascar" (2005) e il seguito (2008), lo stesso gruppo scrive e realizza questo n°3, che gioca la scommessa di un ampliamento non da poco di personaggi e territori. Dalla partenza in Africa, si passa attraverso Montecarlo, Roma, Londra, per finire nella Grande Mela, dove il confronto tra le confortevoli gabbie dello zoo e le forti seduzioni della vita da circo arriva ad un punto di non ritorno. In mezzo si snoda un copione on the road sfrenato, scoppiettante, a briglia sciolta, affidato ad una dinamicità delle figure animate in grado di evidenziare con un minimo movimento degli occhi o del corpo un ventaglio nitido di emozioni, stupori, incredulità, sentimenti. Nell'ottica di uno studiato e effervescente scambio delle parti, gli animali a poco a poco diventano autori del proprio destino (fino a impadronirsi del circo), riflettono, meditano e magari danno anche l'idea di divertirsi e far divertire. Libero di correre tra luoghi, situazioni possibili e impossibili, lo spettacolo cita le commedie un po' stralunate anni '60 per creare un clima di totale elasticità espressiva. Un'animazione di notevole livello (ma il 3D è proprio necessario?) per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive come produzione per tutta la famiglia.
Più azione meno parole, le gag surclassano le battute, il colore diventa elemento dinamico. Con un 3D finalmente funzionale, Fuori Concorso
Terzo capitolo di uno dei marchi di maggior successo dell’animazione “di consumo” che approda, con tanto di “espansione” in 3D, al Festival di Cannes. I più integralisti hanno storto la bocca, e in effetti la notizia che a Cannes venga proiettato Fuori Concorso l’ultimo prodotto Dreamworks fa un po’ impressione. Perché se da una parte è vero che c’è un ponte diretto tra la croisette e Hollywood, dall’altra un prodotto scadente resta un prodotto scadente, e un brand per la grande distribuzione commerciale è difficile immaginarselo rappresentato nell’ormai consacrato (e fin troppo sopravvalutato) tempio del cinema d’autore.
Tornando però nei panni dello spettatore, la prospettiva cambia un po’, e con essa cambiano anche le valutazioni sul film. Il titolo completo recita Madagascar 3: Europe Most Wanted, “i più ricercati d’Europa". Chi? La solita gang di animali, capeggiata naturalmente da Alex, leone scapigliato e assai poco feroce, che dopo aver furoreggiato nel continente africano cambia emisfero – proprio come succede nei videogiochi, ai cambi di quadro, o quando si deve rinnovare un vecchio titolo venuto in uggia alla platea dei giocatori –, cambiando, così, anche le regole del gioco. Niente paura, i personaggi sono loro, sempre gli stessi – anche se la galleria viene arricchita da una piccola serie di caratteri tutt’altro che insipidi – ma lo schema rodato subisce modifiche consistenti, che in fondo sembrano giovare a un formato nato debole e vacuo. Montecarlo, Roma, Londra: un set nuovo e vario com’è vario l’orizzonte del vecchio continente concede una felice occasione di lasciar da parte le scenografie monotone e un po’ piatte dei primi due film. Si dà per scontato che i personaggi non abbiano più grandi spunti da offrire, si sposta perciò il baricentro dalla parola all’azione, dalla battuta alla gag, dalla sceneggiatura alla coreografia e si lascia finalmente che il colore diventi un po’ più elemento dinamico e un po’ meno un dettaglio della finitura. Le citazioni, parodistiche o no, abbondano ma con misura, stando attenti a tenersi fuori dal gioco scoperto – che forse ha già fatto il suo tempo – della fiera campionaria del postmoderno.
Lo zoo, la savana, la foresta e poi il circo: sarà che il cinema a stelle e strisce è a corto d’idee, sarà che i vecchi classici non passano mai di moda, fatto sta che per ritrovare vitalità, il terzetto di registi (Darnell, McGrath, Vernon) ripesca la pista circense, facendo in modo poi (la dura legge del blockbuster) di espanderla, scompaginarla, ampliarla in ogni direzione: nelle tre dimensioni dello spazio e in tutte le declinazioni cromatiche immaginabili. Risultato: il 3D per una volta serve a qualcosa; nonostante l’elementarietà del tratto e dei processi d’animazione, quel che si vede appaga e diverte, la colonna sonora aggiusta un po’ il tiro, restando comunque pudicamente enfatica, eccessiva, e sembra quasi che finalmente il motore abbia trovato il giusto ritmo per marciare a pieni giri. Nei limiti concessi dalla legge... di mercato. (Silvio Grasselli)
"Non stanno mai fermi, i protagonisti di 'Madagascar 3 - Ricercati in
Europa' (...). E neppure lo erano nei primi due capitoli della saga. (...)
In 'Madagascar 3' non c'è una storia, molte, e anzi un intrecciarsi
complesso e fulmineo di situazioni. Tuttavia, ognuno dei suoi personaggi ha
una riconoscibilità e una coerenza narrative che Io renderebbero forse
adatto a reggere da solo un film intero. (...) La Grande Mela sarà anche
affascinante, ma a chi abbia girato interi continenti a bordo di un areo
pilotato da pinguini il suo zoo non manca d'apparire scontato e provinciale.
Per fortuna l'universo è grande, e certo la Dreamworks troverà il modo di
rimettere in movimento i suoi frenetici animali." (Roberto Escobar,
'L'Espresso', 30 agosto 2012)
"Non si può dire che 'Madagascar 3:
ricercati in Europa' sia migliore dei due film precedenti, ma nemmeno che
sia peggiore: piuttosto si può dire che è la continuazione di una storia che
mette al centro, da un lato, il rapporto fra i quattro protagonisti e
dall'altro il loro incontro e scontro con personaggi diversi. (...) Sarebbe
molto facile concludere l'analisi critica con un giudizio negativo oppure,
al contrario, positivo. Infatti non pochi spettatori lo trovano attraente e
molto piacevole, mentre altri lo considerano noioso e privo di fascino. Ciò
valeva anche, a dire il vero, per i due film precedenti. Ma si potrebbe in
conclusione sostenere che, osservando attentamente questa o quella sequenza
con uno sguardo che sappia cogliere lo stile eliminando le ripetizioni, il
film possiede un suo contenuto, tanto narrativo quanto formale, che riesce a
renderlo in sostanza piacevole e, in ultima istanza, geniale." (Gianni
Rondolino, 'La Stampa', 27 agosto 2012)
"Il terzo episodio del franchise d'animazione DreamWorks precede di un mese
l'uscita italiana della quarta puntata dell''Era glaciale'. Ormai si tratta
di appuntamenti fissi, basati più sui personaggi che sugli eventi; e, per
scrivere questo 'Madagascar 3 - Ricercati in Europa', non c'è voluta davvero
una grande spremuta di meningi. (...) Più animali (...), più sequenze
pirotecniche, più 3D in un cartoon lisergico, ossessionato dalla paura di
non fare mai abbastanza. Lascia un po' stupiti l'aspetto trash di quello che
si suppone un film per bambini: vedi il circo di animali freak. Il che, a
differenza del banale racconto iniziatico, non è affatto la parte peggiore."
(Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 26 agosto 2012)
"Sorpresa: dopo
aver tanto atteso la Roma di Woody Allen, con magri risultati, ecco sbucare
una Roma certo turistica e convenzionale ma anche incredibilmente accurata e
verosimile in un film d'animazione: il non geniale ma irresistibile
'Madagascar 3 - Ricercati in Europa', diretto in 3D (una vera dittatura!)
dal trio Eric Darnell, Tom McGrath e Conrad Vernon (col rinforzo, in
sceneggiatura, del caustico ma serissimo Noah Baumbach, vecchio complice di
Wes Anderson e regista in proprio di 'Il calamaro e la balena' e 'Lo
stravagante mondo di Greenberg'). Dopo un numero 2 abbastanza fiacco e
ripetitivo, la Dreamworks ha infatti varato un radicale restyling
introducendo nuovi ambienti e nuovi personaggi (fra cui Stefano, foca
italiana che in originale ha la voce di Martin Short). Addio Africa dunque.
(...) La nuova età dell'oro dell'animazione ha il vento in poppa. Anche
perché gli animatori non smettono di citare (e saccheggiare) i classici, non
solo dell'animazione ma della commedia, in questo caso una certa commedia
strampalata anni 60-70, pensiamo ai film di Richard Lester o a titoli come
'Agente 007 Casino Royal' e 'Ciao Pussycat', reinventandoli con un altro
linguaggio. Per il loro e il nostro piacere." (Fabio Ferzetti, 'Il
Messaggero', 22 agosto 2012)
"Come da tradizione, non mancheranno i pinguini, tra le creature animate più
spassose nate a Cartoonia negli ultimi vent'anni: iperdecisionisti, sempre
fuori tempo e fuori luogo, ma proprio per questo irresistibili. E tornerà,
vista la simpatia che sprigionava, anche il lemure Julien, doppiato nella
versione originale dall'incontrollabile «dittatore» Sacha Baron Cohen.
Proprio il doppiaggio rimane una delle principali attrattive della
fortunatissima e seguitissima saga DreamWorks diretta da Eric Darnell e Tom
McGrath, ai quali stavolta si è aggiunto Conrad Vernon: il cast delle voci
originali, fin dal primo film di sette anni fa, ha contribuito in maniera
determinante a plasmare i personaggi. Ben Stiller dà la voce e i suoi tic al
leone Alex, Chris Rock (zebra che non ha mai capito se è un animale bianco
con le strisce nere oppure un animale nero con le strisce bianche) anima
Marty, Jada Pinkett Smith rende sexy la più improbabile delle seduttrici
(Gloria l'ippopotamo) e il David Schwimmer di 'Friends' è fantastico nel
trasformare la giraffa Melman in una creatura ipocondriaca in cerca d'amore.
I loro «doppi» italiani restano sempre Ale & Franz (Alex e Marty), Michelle
Hunziker (Gloria) e Fabio De Luigi (Melman). Fanno bene il loro lavoro e i
bambini li ascoltano così fin dall'inizio. Ma gli adulti che avessero voglia
di rivedersi i primi due film in dvd o in blu-ray, selezionando la traccia
audio originale, scoprirebbero davvero un altro mondo." (Gianluigi Negri,
'Gazzetta di Parma', 22 agosto 2012)
"Dal Kenya a Montecarlo via
mare: come lo fanno Alex il leone, Marty la zebra, Gloria l'ippopotamo e
Melman la giraffa. Nessuno può, perché hanno il salvacondotto del cinema
d'animazione già con i visti dello zoo di New York - episodio 1- dal quale
sono evasi e del Madagascar - episodio 2 - delle loro origini ritrovate. Ma
intanto li ha presi la nostalgia di casa per cui urge rimettere in riga gli
alacri e così amabilmente cinici pinguini - che se la godono con le
esuberanti scimmie sbancando il Casinò sulla Costa azzurra - in modo da
involarsi - specialità meccanico-creativa del commando in similfrac. (...)
Un'esibizione ipercinetica dove il 3D esalta le acrobazie in sfida alla
fisica, paga del tributo ad assurdo e surreale, scavo ulteriore di una vena
ancora più doviziosa - ricco botteghino a parte - di prima. Rivolto al
pubblico bambino, senza dispiacere però a tutti, il risultato di una squadra
registica - Eric Darnell, Tom McGrath, Conrad Vernon - della Dreamworks,
distilla sorrisi e fantasia." (Bernardino Marinoni, 'La Provincia', 24
settembre 2012)
"Il sospetto è che i festivalieri di Cannes, almeno una volta a edizione, non vedano l'ora di sottrarsi alla cinefilia più spinta, inforcare gli occhiali 3D e godersi un'ora e mezza di puro spettacolo con una gioia quasi infantile. Dopo l'orco Shrek e lo scorbutico vecchietto di 'Up', è toccato agli animali di 'Madagascar 3 -Ricercati in Europa' strappare una risata nella piovosa giornata di ieri sulla Croisette. (...) Diretto da Tom McGrath, Conrad Vemon ed Eric Darnell, il film mescola avventura, commedia e azione in un plot più complesso dei precedenti e sostenuto da un ritmo davvero serrato." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 19 maggio 2012)
"Gli animali dello zoo della Dreamworks vanno in trasferta in Europa. ln 'Madagascar 3: Europe's Most Wanted' fanno prodezze al trapezio degne di Le Cirque du Soleil, prendono in giro a Montecarlo la polizia francese nonché gli eleganti clienti di un casinò. Con ululati e battute il bersaglio e anche lo sciovinismo francese impersonato da una poliziotta più feroce di una iena. (...) Il film apre la carica dei cartoons, che sarà massiccia quest'anno e vincente come nelle passate stagioni." (Giovanna Grassi, 'Corriere della Sera', 19 maggio 2012)