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Il film racconta una storia in cui le azioni e le conseguenze delle nostre vite hanno impatto l'un l'altra attraverso passato, presente e futuro, come se una sola anima trasformasse un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si espandesse attraverso i secoli per ispirare una rivoluzione.
Basato sull'omonimo romanzo di David Mitchell
Regia: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
Interpreti: Tom Hanks, Hugo Weaving, Ben Whishaw, Halle Berry, Jim Sturgess, Susan Sarandon, Hugh Grant, Jim Broadbent, Keith David, James D'Arcy, Zhu Zhu, Götz Otto, Xun Zhou, Doona Bae, Alistair Petrie
Sceneggiatura: Tom Tykwer, Andy Wachowski, Lana Wachowski
Fotografia: Frank Griebe, John Toll
Montaggio: Alexander Berner
Musiche: Reinhold Heil, Johnny Klimek, Tom Tykwer
Tom Tykwer e i Wachowski insieme non fanno un autore: sci-fi ambizioso e indigesto, cast sprecato
Anime trasmigrano da una corpo all'altro, attraverso le epoche, mutando.
1849, Isola del Pacifico: giovane avvocato (Jim Sturgess) offre rifugio a schiavo ribelle (David Gyasi) durante tragitto in nave in cui tentano di avvelenarlo; 1936, Scozia: compositore ricco di talento (Ben Wishaw) offre prestazioni a grande della musica (Jim Broadbent) con l'obiettivo di realizzare il suo capolavoro; 1973, San Francisco: bella giornalista (Halle Berry) s'innamora dell'uomo sbagliato (Tom Hanks) mentre indaga sui piani criminosi di un guru del nucleare (Hugh Grant); 2012, Inghilterra: scaltro editore (Jim Broadbent) si arricchisce alle spalle di uno scrittore per ritrovarsi internato in una specie di lager per anziani; 2144, Neo Seoul (?): clone geneticamente progettata per servire in un fast food (Doona Bae) si unisce ai ribelli in lotta contro una società totalitaria; 2321, da qualche parte: capraio rozzo (Tom Hanks) difende la propria famiglia da un gruppo di predoni cannibali in una terra di nessuno.
Vicende slegate, basculanti tra momenti differenti, continuamente interrotte, e lo spettatore costretto a doversi sempre orientare, ritrovare il filo e riperderlo subito dopo averlo ritrovato, spossato da un mondo che cambia a ogni battito di ciglia. E' Cloud Atlas l'indigesto pasticcio sci-fi cucinato dai fratelli Wachowski in combutta con Tom Tykwer, serissimo candidato a (s)cult dell'anno.
Opera tanto ambiziosa quanto fallimentare, che risucchia nel proprio vortice cinefago il romanzo-fiume di David Mitchell, con i suoi viaggi a/r nel tempo, le sue bisettrici filosofiche (libero arbitrio e distopie sociali, misticismo e ragione hobbesiana), i suoi crocevia narrativi. C'è troppo di tutto – ore, temi, ascendenze, generi – e attori importanti, ma nessuna vera emozione.
Contorto, imbalsamato e involontariamente esilarante, è una specie di segnale wow lanciato nell'universo, contenente il bignamino illustrato della civiltà umana.
Che spiega perché dall'ignoto spazio profondo non risponda mai nessuno. (Gianluca Arnone)