Sabato 27 aprile - Ore 21:00
Domenica 28 aprile - Ore 21:00
Sabato 4 maggio - Ore 21:00
Domenica 5 maggio - Ore 16:00 e 21:00
Tratto dall'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, è la storia di Leo, un adolescente come tanti che gioca a calcetto, ascolta musica a tutto volume e a scuola è tutt'altro che uno studente modello. Innamorato pazzo di Beatrice non ha però il coraggio di rivelarglielo. Quando riesce ad avvicinarsi alla ragazza, scopre che lei sta vivendo un grande dolore. E per questo Leo si troverà a crescere e fare delle scelte, appoggiato inaspettatamente da persone sulle quali non avrebbe mai sperato...
Regia: Giacomo Campiotti
Interpreti: Luca Argentero, Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Ilaria Ingenito, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi, Eugenio Franceschini
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Alessandro D'Avenia
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Alessio Doglione
Giacomo Campiotti per un dramedy dal battito adolescente: tra risate e lacrime, si può applaudire
Non si può essere seri a 17 anni, diceva Rimbaud (e Leo Ferrè). Ora lo dice Giacomo Campiotti (e i Modà…), e più di qualcosa è cambiato. Innanzitutto, Leo (Filippo Scicchitano, sempre meglio) di anni ne ha 16, eppure, volente o nolente la vita, e la morte, lo mette davanti a un bivio: essere o non essere seri. Il calcetto per passione, la scuola per punizione, ha un’amica - troppo - speciale (Aurora Ruffino), un professore da attimo fuggente (Luca Argentero) e, soprattutto, una ragazza di cui è perdutamente e nascostamente innamorato: Beatrice (Gaia Weiss), accento francese, lunghi capelli rossi ed echi danteschi. Quando finalmente riesce a conoscerla, Beatrice quei bei capelli rossi come il sangue non li ha più: leucemia, il suo sangue sta diventando bianco... Leo non molla la presa, fa quel che può, ovvero, fa – lo è davvero? – l’innamorato...
Dopo tanta fiction Giacomo Campiotti ritorna al cinema con l’adattamento del bestseller di Alessandro D’Avenia, co-sceneggiatore con Fabio Bonifacci: Bianca come il latte, rossa come il sangue è un dramedy semplice, onesto e come la vita prevedibile. Nel bene e nel male, nell’amore e nella morte: interpreti tutti all’altezza, e una regia fresca, creativa senza virtuosismi, che guarda al mondo con occhi adolescenti, senza concessioni al giovanilismo né alle paternali. Per il nostro non magnifico e non progressivo cinemino c’è di che applaudire, ovvero, una buona dose di coraggio: Dio al capezzale, eros e thanatos tra i banchi, segreti e bugie troppo cresciuti per il solito teen-movie, sì, forse a 17 anni non si può essere seri, ma a 16 si può essere insieme divertenti e commoventi. Fino alle lacrime.(Federico Pontiggia)
"Garbata commedia scolastica di Campiotti con un ragazzo (il sempre più bravo Filippo Scicchitano) che deve superare un colpo basso leucemico del destino: l'aiutano la ragazza del cuore (Aurora Ruffino che pare la Spaak) e il palpitante professorino Argentero che sfoggia maglioncini over the top lo stipendio del corpo insegnanti. La retorica del melò prima è cercata ma poi evitata, e nonostante qualche scivolone di scrittura sturm und drang und dolcetto cinese, il film è superiore al genere cui appartiene." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 aprile 2013)
"«A sedici anni il tiepido non esiste» dice il regista Giacomo Campiotti per riassumere lo spirito del film che ha ricavato dal romanzo di Alessandro D'Avenia 'Bianca come il latte, rossa come il sangue'. Scritto con Fabio Bonifacci bravo sceneggiatore di commedie (genere sul quale sta lasciando il segno: da 'Si può fare' a 'Benvenuto Presidente!'), il film è rivolto con evidente intenzione al segmento di mercato adolescenziale. Ma non tanto in chiave di commedia quanto melodrammatica, tra 'L'attimo fuggente' e 'Love story'. La parte leggera è incarnata dal ragazzo Leo (Filippo Scicchitano di 'Scialla'), pessimo liceale dal cuore d'oro e dalla contagiosa esuberanza che, con l'aiuto del prof Luca Argentero (sintesi tra Robin Williams di «Capitano, oh mio capitano» e Faletti di 'Notte prima degli esami' ma molto più piacione) e della paziente compagna di banco che lo ama non riamata, scoprirà l'amore e il dolore nell'infatuazione per Beatrice (come quella di Dante) dai capelli rossi, minata dalla malattia. Costretto a crescere, a entrare nella vita. Antologia di cliché senza luce di originalità. Ma ciò non esclude che possa commuovere." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 4 aprile 2013)
"Il film si inserisce nel filone adolescenziale con freschezza grazie alla regia di Campiotti, a suo agio in questo registro; e all'interpretazione di Scicchitano, che da 'Scialla!' in poi fa sperare che potrebbe diventare un vero attore." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 aprile 2013)
"Giacomo Campiotti sa interpretare il sentimento adolescenziale, ma forse a volte esagera nel tentativo di calarsi in quel vortice confuso e interrotto di quell'età di formazione proponendo una regia forzata, un po' a scatti, poco fluida voluta vicina, secondo le intenzioni, allo sguardo giovane di un adolescente. Chi scrive del mondo degli adolescenti, o ne fa film, è stato un adolescente ma non lo è più, da tanto o da poco, e il ricordo di quell'epoca si fa spesso mito anche quando è forte il tentativo mimetico, quello di assomigliare a tutti i costi a un vero adolescente, immergersi nel suo sguardo. Scicchitano ce l'ha il piglio dell'adolescente e anche la protervia ed è il pezzo forte del film. Dall'esordio con 'Scialla!' e poi con il film della Comencini, il giovane attore prosegue bene, speriamo senza chiudersi però in un cliché. Il cinema italiano usa vampirizzare i suoi talenti, senza preservarli." (Dario Zonta, 'L'Unità', 4 aprile 2013)
"Un romanzo di formazione che affronta il tema della morte per parlare della vita.Tratto dall'omonimo best seller di Alessandro D'Avenia, e affidato alla regia di Giacomo Campiotti, 'Bianca come il latte, rossa come il sangue' (...) è una storia d'amore e di perdita che procede sui binari inconsueti di una ricerca che porta a Dio. Un Dio al quale affidarsi per comprendere il dolore, la sofferenza e la speranza." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 4 aprile 2013)
"Dal romanzo best-seller di Alessandro D'Avenia (co-sceneggiatore), 'Bianca come il latte rossa come il sangue' riporta sul grande schermo il bravo regista Giacomo Campiotti e rialza le sorti del nostro cinema: un dramedy (dramma commedia) che fa ridere e insieme commuovere, girato all'altezza e con gli occhi degli adolescenti protagonisti e supportato da ottime prove attoriali (Scicchitano è già una garanzia, Argentero è in crescita). Tra le pieghe del teen-movie, si parla di Dio, amore e morte con freschezza e urgenza rare nel nostro cinemino: da vedere." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 4 aprile 2013)
"Spiacerà a chi pensava che dopo il flop degli ultimi film da Federico Moccia, per un po' fosse finita col filone romantico adolescenziale. E invece se non è una «mocciata» è pan bagnato. Anche se Filippo Scicchitano ('Scialla') non manca di comunicativa e se D'Avenia (autore del romanzo principale) scrive un po' meglio di Federico." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 aprile 2013)
"Terrificante commedia giovanilistica che affastella tutti i luoghi comuni sul primo amore, aggiungendovi, a tradimento, un tumore senza speranza. (...)una lacrimosa 'Love Story' per under 18 pronti a commuoversi." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 aprile 2013)