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Soggetto: Una mattina Lucia trova nella buca delle lettere un dvd contenente un film dal chiaro contenuto erotico. Lo guarda e resta senza parole quando scopre che il protagonista è suo figlio Marco, 19 anni. Superato lo stupore iniziale, al ritorno a casa lo dice al padre Fausto. Insieme cercano una strategia da adottare nei confronti del figlio. La situazione è talmente 'nuova' da rendere difficile il "che fare". Comincia così un percorso di ricerca dei luoghi e delle persone che hanno partecipato alla 'produzione'. Quando tutta la vicenda è stata ricostruita, Marco dice al padre che avrebbe intenzione di proseguire in quella 'attività', cosi a tempo perso e stavolta alla luce del sole. Fausto sembra d'accordo, mentre Lucia capisce che creare attriti e dissapori non è mai la strada migliore da seguire.
Soggetto tratto dal racconto "E' nata una star" di Nick Hornby
Regia: Lucio Pellegrini
Interpreti: Luciana Littizzetto (Lucia), Rocco Papaleo (Fausto), Pietro Castellitto (Marco), Michela Cescon (Elena), Ninnì Bruschetta (Rasero), Gisella Burinato (Marisa), Fausto Maria Sciarappa (Goretti), Cristina Odasso (Federica), Valeria Milillo (Carla), Alice Torriani (Lorena), Christian Burruano (Nicola), Giovanni Esposito (Sauro), Tatiana Lepore (Manuela).
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Lucio Pellegrini, Michele Pellegrini
Fotografia: Gogò Bianchi
Montaggio: Clelio Benevento
Musiche: Gabriele Roberto
Durata: 1 0ra e 30 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: Futile, scabrosità
Tematiche: Famiglia - genitori figli; Internet; Matrimonio - coppia; Sessualità
Sullo spunto iniziale della scoperta che il figlio ha partecipato ad un film porno, il copione resta in seguito bloccato, senza lasciar intuire un qualche sviluppo narrativo. I finti tentativi per cambiare appaiono sempre meno convinti e più orientati a lasciare le cose come stanno. Anzi per la mamma, che ha verificato con sorpresa la 'dotazione' del figlio, scatta la curiosità di sapere se quelle misure appartenevano anche al nonno defunto. Fausto invece vede la situazione nella prospettiva di poter frequentare le ragazze coinvolte nel 'lavoro'. Tutto veramente risibile, troppo accomodante, parecchio insinuante. Esempio di una commedia italiana ormai al fondo dell'inventiva e dell'incapacità di dialogare con il 'reale'. La chiave di lettura ironico-surreale si sgonfia sul tono compiacente, caramelloso e buonista che avvolge le singole situazioni. Fino allo stonato fervorino finale di Lucia (con voce f.c.), dove tutto si aggiusta, i contrasti scompaiono, tutti siamo bravi, giusti, comprensivi. Nel rischio di appiattire qualunque differenza a favore di un giustificazionismo dagli esiti incerti. La commedia non mette più alla berlina costumi e abitudini ma li registra in modo acritico e talvolta corrivo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e non privo di scabrosità.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con qualche cautela anche in relazione al tipo di pubblico presente. Da evitare per minori e bambini, e per loro attenzione è da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.
In principio fu Nick Hornby, ma chi lo direbbe? Premesse "hot", ma l'adattamento di Lucio Pellegrini è moscio
Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente… Se poi a rivelarla è una vicina di casa pettegola, tanto peggio: nella buca delle lettere, un video accompagnato da un bigliettino. Povera Lucia (Luciana Littizzetto), perché sulla cover del dvd - Dr. TrombHouse - campeggia suo figlio Marco (Pietro Castellitto). Ufficialmente studente all’alberghiero, ma il suo talento speciale non è ai fornelli, ma sul set a luci rosse. Size does matter, per dirla con Godzilla, e Pietro ne ha ben donde: sotto il vestito, è una pornostar! Novità ostica da digerire, eppure Lucia deve metterne a parte il marito, Fausto (Rocco Papaleo): si può prendere una “cosa” del genere per il verso giusto?
Tratto dal racconto di Nick Hornby, E’ nata una star?, diretto da Lucio Pellegrini e prodotto dalla IBC Movie di Beppe Caschetto con Warner Bros, vorrebbe sposare lo humour britannico alla commedia all’italiana, cercando di mettere tra parentesi prurigini e farsa in favore di un tocco, un touch, brillante ma non pecoreccio, ironico ma non crasso. In effetti, non è la volgarità il peccato dell’adattamento, ma una irresolutezza di fondo, un puzzle di registri e generi incompleto e sfocato, un procedere fiacco e involuto.
In breve, nonostante il tema hot, la commedia è moscia, e sa di vizio capitale. Papaleo e Littizzetto sono abbastanza sedati, se non disinteressati, il quasi deb Castellitto jr. missing in action, e la “coscienziosa” voce over di Lucia/Luciana non fa che stigmatizzare nel peggiore dei modi l’origine letteraria e insieme il gap incolmabile tra le pagine di Hornby e lo script a sei mani (Pellegrini, Michele Pellegrini e Massimo Gaudioso). Non bastasse, si gioca pure la carta onirico-allucinatoria, con Papaleo che si sogna un passo doppio con la partner “cinematografica” del figlio, ma il punto infimo è l’indagine di Lucia sulle tracce della “dotazione” del defunto papà, che mette a tavolino sorella (Michela Cescon) e madre (Gisella Burinato). Spia nuda e cruda, questa, di un adattamento impossibile, che se non tracima volgarità finisce per arenarsi sui fondali bassi del family-movie edificante, ma neanche troppo. Dunque, E’ nata un star? No. (Federico Pontiggia)
"Sarà che la sorpresa - ragazzo di famiglia medio borghese superdotato che fa il pornodivo - arriva subito, come nel racconto di Hornby (cui è aggiunta la recita a scuola), poi Lucio Pellegrini deve straparlare del Walter (Walterone!), per dirla con la brava Littizzetto, arrivando alla cosmica conclusione che tutto ha un senso. Non è convinto Rocco Papaleo, che porta in dote curioso orgoglio virile paterno e recente popolarità, mentre zia Cescon indaga sulle misure del nonno. Stallone fuori ruolo l'innocente Castellitto jr." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 23 marzo 2012)
"Dopo l'esploit di qualche tempo fa, ora la frequenza con cui escono film del nuovo genere commedia all'italiana è inversamente proporzionale al numero di spettatori che li vanno a vedere. Dati alla mano. Qual è il motivo? Il discredito che certi film non riusciti gettano su quelli di successo, anche quando brutti. 'È nata una star?' voleva essere un film intelligente e comico, con un cast di richiamo e aspettative di successo. Purtroppo è un film deludente, girato male, scritto peggio. Tratto da un libro assai minore di Nick Hornby, racconta la storia di una famiglia piccolo-borghese il cui quotidiano viene alterato dallo sconosciuto talento del giovane figlio, pornostar superdotato. Ecco, un'idea scema che poteva generare qualche situazione divertente. Invece il film non riesce mai a trovare il suo centro e il suo divertimento. Littizzetto non è un'attrice e non riesce a sopportare i non-ritmi di questa commedia. Papaleo è senza spalla. Castellitto, figlio di Castellitto poteva essere chiunque altro. Pellegrini, il regista, si è dimenticato come si gira. Peccato." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 23 marzo 2012)
"Piacerà alla recente ma sempre più numerosa schiera di ammiratori di Rocco Papaleo, divenuto inopinatamente superstar a 53 anni dopo le azzeccate apparizioni al festival di Sanremo. Qui nei panni del babbo che 'non' accetta il figlio pornofacente ha un paio di scene da Oscar (o, se volete, da David di Donatello). Abbastanza fuori parte la Littizzetto. Ma non fa troppo danno." (Giorgio Carbone, 'Libero', 23 marzo 2012)
"Dal 2000 ad oggi nessun cine-produttore al mondo ha deciso di trasformare in un film il racconto 'Not a Star' (da noi 'È nata una star', 2010 Guanda) di Nick Hornby. Un motivo ci sarà stato. Che certamente è sfuggito al Malpaese, dove basta il richiamo del 'Grande Attributo' a spalancare portafogli a vanvera. E in quest'occasione - qualunque sia stato il budget investito dal produttore-agente delle star tv Caschetto insieme alla Warner - in modo eclatante, giacché la commedia in questione è uno dei peggiori ital-film dell'annata, e forse non solo. Debole di scrittura, regia e performance persino di due laureati in comicità come Littizzetto & Papaleo (genitori sgomenti davanti al figliolo superdotato e porno-divetto interpretato dal poco imbarazzato e molto imbarazzante Castellitto jr.) non riesce neppure ad esser volgare (visto il tema..) allineando con surreale precisione le regole 'da evitare' nel cinema. E dispiace dirlo, perché il seme originario poteva prefigurare un cine-virgulto più solido." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 22 marzo 2012)