Lorenzo è l'uomo più single della terra. Ogni mattina quando si sveglia è felice di andare in bagno e trovare solo un accappatoio e uno spazzolino da denti. Ha una ditta di "Pioggia, Neve e Grandine": realizza per il teatro, il cinema e la televisione gli effetti speciali. La sua collaboratrice da tanti anni è Nina, figlia di un grande tenore lavora con gli effetti speciali da quando aveva tredici anni. Lorenzo e Nina vengono chiamati per lavoro ad Ischia, in una bellissima villa che si affaccia sul mare. Lì conoscono Amaranta, una bellissima ragazza colombiana e in quella stupenda villa sta aspettando il fidanzato e vuole ricreare l'atmosfera di quando lo ha conosciuto in montagna e nevicava. Lorenzo e Nina preparano la macchina della neve. Amaranta, vestita in un elegantissimo abito bianco, attende a tavola il fidanzato per quella cena speciale. Ma l'attesa si protrae...
Leonardo Pieraccioni | Lorenzo |
Rocco Papaleo | Bardella |
Alessandro Haber | Taddeo |
Franco Javarone | Beppino |
Angie Cepeda | Amaranta |
Gea Martire | Veronica |
Regia | Leonardo Pieraccioni |
Sceneggiatura | Giovanni Veronesi |
Leonardo Pieraccioni | |
Scenografia | Francesco Frigeri |
Fotografia | Italo Petriccione |
Montaggio | Stefano Chierchiè |
Costumi | Claudio Cordaro |
Musiche | Gianluca Sibaldi |
Trucco | Francesco Nardi |
Durata | 1h e 33' |
Mercoledì 31 dicembre | Ore 21:00 |
Giovedì 1 gennaio | Ore 15:00, 17:00 e 21:00 |
Domenica 4 gennaio | Ore 19:00 |
Martedì 6 gennaio | Ore 19:00 |
Giudizio: discutibile, brillante
Tematiche: Amicizia; Il comico; Matrimonio - coppia
Se negli ultimi titoli ("Il pesce innamorato", "Il principe e il pirata") qualche stanchezza era emersa a rendere meno efficaci i risultati, qui Pieraccioni (come sempre coautore, regista, interprete) ritrova la verve delle sue prime prove: quella atmosfera antica e un po' sbarazzina che aveva vivacizzato "Il ciclone" e "Fuochi d'artificio". Il tema è addirittura impegnativo: il contrasto tra la vita da scapoli e quella matrimoniale. Pieraccioni lo affronta a modo suo, partendo da quella sindrome di Peter Pan che lui stesso si sente ancora addosso e allo stesso tempo vuole togliersi. Scherzare insomma va bene, ma ad una certa età (lui è vicino ai quaranta) bisogna guardarsi intorno, pensare al futuro e capire che va affrontato in due. L'innamoramento, la coppia, le sfide da affrontare: tutto scorre lievemente lungo le strade della costa amalfitana, dove Lorenzo e Amaranta fanno le prove di 'affetto reciproco'. Equivoci, inciampi, incomprensioni, la scommessa come segnale di vita per i due amici, simboli di anacronistica decadenza ma anche di attuale disimpegno dalle responsabilità. Il tono naturalmente è leggero, da commedia in costume, permeata da quell'umorismo giovanile e sboccato che é umore, atmosfera, sensazione ma non volgarità né offesa. Qualche passaggio tuttavia resta un po' sopra le righe, insistita la vicenda parallela dell'aiutante Nina con l'indiano Simur. In generale, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e senz'altro brillante.
Utilizzazione: Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori.
"Pieraccioni sta risalendo le posizioni conquistate al tempo de 'Il ciclone' con rinnovato entusiasmo e una vena che sembrava smarrita. 'Il paradiso all'improvviso' è amabile, lieve come i petali di una Saint-Honoré, un po' vago nel definire i caratteri, ma accattivante e natalizio. (...) Complice una colonna sonora di alta ingegneria sentimentale, la vicenda procede secondo i piani dell'autore, desideroso di rientrare nel ristretto numero dei registi da cassetta. La new entry Anna Maria Barbera, colorisce il personaggio di Nina, con sagace volgarità, la stessa che le è valso il successo tv. Il film lascia intendere che Pieraccioni non ha alcuna intenzione di rompere lo schema, che pur ripetitivo, trascina lo spettatore in un gioco sciocco solo in apparenza, capace di essere crudele." (Adriano De Carlo, 'il Giornale Nuovo', 19 dicembre 2003)
"Un giovanotto di provincia, spiritoso e tranquillo, che fa un mestiere inconsueto; nella sua esistenza sopravviene una ragazza esotica; lui se ne innamora follemente; la sua vita cambia. Lo schema dei film di Leonardo Pieraccioni è sempre questo, sempre uguale. (...) Anche il carattere dei film è simile: ingenuità, quasi non si ride e non succede quasi nulla, le storie raccontate con garbo possono essere salaci ma non sono scurrili, l'umorismo facile non è volgare, il protagonista Pieraccioni è simpatico e ha molta comunicativa, all'inizio il successo di pubblico è stato grandissimo. 'Il paradiso all'improvviso' comincia con un'esaltazione appassionata delle libertà e dei vantaggi del celibato, finisce con il matrimonio del protagonista: in mezzo stanno piccole avventure amorose e no, blande spiritosaggini, due amici aristocratici accaniti scommettitori, una maga cantante che emette gorgheggiando rivelazioni e vaticinii, il bel paesaggio di Lacco Ameno d'Ischia, Anna Maria Barbera dalla parlantina incomprensibile che si separa dal marito siciliano geloso e si mette con un cameriere indiano ancora più geloso. Nella commedia innocua Leonardo Pieraccioni è più carino del solito, è dimagrito molto, si muove con agile disinvoltura, sembra avere un decennio meno dei suoi trentotto anni; Angie Cepeda è meno carina del solito, troppo dimagrita, più ossuta e meno procace di come risultasse in 'Pantaleon e le visitatrici'. Massimo Ceccherini, l'aggressivo ex partner di Pieraccioni che adesso dirige film in proprio fa un'apparizione amichevole fulminea come passante, insieme con la sua ragazza danzatrice del ventre." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 17 dicembre 2003)
"Il riferimento goldoniano non è casuale in quanto, contro le odierne sciatte abitudini, siamo in presenza di una vera commedia scritta a quattro mani con Giovanni Veronesi. Pur occupando la scena dal principio alla fine con intatta simpatia e accresciuta autorevolezza, Pieraccioni concede il giusto spazio alla colombiana Angie Cepeda. Ed è fiducia ben riposta perché la ragazza conferma di saper arpeggiare sui registri di una sapiente e reticente carineria. (...) 'Il paradiso all'improvviso' deve molto all'estro di questi comprimari di lusso (ai quali si aggiunge, sapida protagonista di una seconda storia, la Sconsolata della tv Anna Maria Barbera), lasciando a Haber un finale irresistibile in cui si butta ad abbracciare nientemeno che la Regina Elisabetta. Per scommessa, naturalmente." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 20 dicembre 2003)
"Un 'Amici miei' all'acqua di rose, dove lui dei tre amici impenitenti scapoli o single, o anche se coniugati strenui dispregiatori di fidanzamenti e matrimoni, è quello che finisce per cascarci con tutte le scarpe. Solo che quella che sembra a Lorenzo un regalo inaspettato della vita è invece una volgare messa in scena conseguente alla scommessa che gli altri due hanno cinicamente ordito alle sue spalle. Finirà davvero così amaramente? Ma che domanda è? Malgrado la corregionalità Pieraccioni sta agli antipodi di Monicelli. Che vuole che gli si dica? E' un film tanto lieve che non ti accorgi neanche di averlo visto." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 dicembre 2003)