(Finding Nemo)
Nella magnifica e multicolore Barriera Corallina, un pesce-pagliaccio di nome Marlin vive appartato e schivo, crescendo il suo unico figlio Nemo in un tratto di mare riparato e sicuro. Desideroso di esplorare le immensità dell'oceano, Nemo si allontana un giorno fino a perdersi. Marlin troverà allora il coraggio di avventurarsi alla ricerca del figlio, aiutato dall'ottimismo e dal cuore del compagno d'avventura Dory.
Dopo Toy story e Monsters & co, un altro film nato dalla collaborazione di Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures
Regia | Andrew Stanton |
Effetti speciali | Malcolm Blanchard |
Prodotto da | Graham Walters |
Musiche | Thomas Newman |
Sceneggiatura | Andrew Stanton |
Fotografia | Sharon Calahan, Jeremy Lasky |
Scenografia | Ralph Eggleston |
Montaggio | David Ian Salter |
Durata | 1h:40 |
Sabato 20 dicembre | Ore 21:00 |
Domenica 21 dicembre | Ore 16:00 e 21:00 |
Giovedì 25 dicembre | Ore 17:00 e 21:00 |
Venerdì 26 dicembre | Ore 15:00, 17:00 e 21:00 |
Sabato 27 dicembre | Ore 21:00 |
Domenica 28 dicembre | Ore 16:00 |
Valutazione pastorale a cura della ACEC
Giudizio: Accettabile/poetico
Tematiche: Animali; Avventura; Famiglia; Film per ragazzi; Mare;
Passato, presente (e forse futuro) del cinema d'animazione si incontrano per dare vita a forme espressive nuove ma non del tutto lontane dalla consolidata tradizione disneyana. Accanto al marchio della Walt Disney c'é infatti quello della Pixar, la casa americana che produce animazione computerizzata, ossia in linea con le infinite possibilità offerte dalle odierne tecnologie. Consapevoli che il film d'animazione, destinato ai bambini, è soprattutto magia, ossia possibilità di suscitare sogni e stimolare fantasia, il produttore Lassiter e il regista/soggettista Stanton scelgono una storia ambientata nelle profondità marine, luogo quant'altri mai misterioso e inesplorato, abitato da creature che non si vedono e che possono essere 'disegnate' nelle forme più strane. Le (dis)avventure che i pesci affrontano sono però vere, quasi 'realistiche', toccano cuore e mente, si muovono lungo quelle sensazioni primordiali che fanno parte della crescita di ogni essere umano: ricerca del nuovo; voglia di affermazione; paura; dolore; gioia. Il tutto lungo la difficile, ma consapevole ricerca di un legame rinnovato tra padre e figlio. Certamente una favola "di formazione", un racconto-sintesi di molti altri titoli disneyani degli anni passati. Ma il taglio è, come si diceva, per più versi rinnovato: meno sdolcinato, armonioso ma più attento all'espressività dei soggetti, scrupoloso e riuscito nel disegno delle acque sempre in movimento. E poi non c'é musical, ossia mancano stacchi e siparietti musicali cantati dai protagonisti. Più asciuttezza ma uguale capacità di arrivare ad una osmosi tra regno umano e regno animale, di offrire la sensazioni che quei pesci siamo noi, che in quell'acquario sono tenuti prigionieri i nostri desideri di libertà e di pace. Spettacolo e riflessione dunque per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, accettabile e anche poetico.
Utilizzazione: Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria per bambini e ragazzi. Da recuperare anche in occasioni future per le sue valenze illustrative e didattiche.
"Consapevoli che il film d'animazione, destinato ai bambini, è soprattutto magia, ossia possibilità di suscitare sogni e stimolare fantasia, il produttore Lassiter e il regista/soggettista Stanton scelgono una storia ambientata nelle profondità marine, luogo quant'altri mai misterioso e inesplorato, abitato da creature che non si vedono e che possono essere 'disegnate' nelle forme più strane. Le (dis)avventure che i pesci affrontano sono però vere, quasi 'realistiche', toccano cuore e mente, si muovono lungo quelle sensazioni primordiali che fanno parte della crescita di ogni essere umano: ricerca del nuovo; voglia di affermazione; paura; dolore; gioia. Il tutto lungo la difficile, ma consapevole ricerca di un legame rinnovato tra padre e figlio. Certamente una favola "di formazione", un racconto-sintesi di molti altri titoli disneyani degli anni passati. Ma il taglio è, come si diceva, per più versi rinnovato: meno sdolcinato, armonioso ma più attento all'espressività dei soggetti, scrupoloso e riuscito nel disegno delle acque sempre in movimento. E poi non c'è musical, ossia mancano stacchi e siparietti musicali cantati dai protagonisti. Più asciuttezza ma uguale capacità di arrivare ad una osmosi tra regno umano e regno animale, di offrire la sensazioni che quei pesci siamo noi, che in quell'acquario sono tenuti prigionieri i nostri desideri di libertà e di pace." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 136, 2003)