Al centro di "Monsters & co", il quarto lungometraggio nato dalla collaborazione tra Disney e Pixar dopo i due "Toy Story" e "A bug's life", c'è la Monsters Incorporated, una delle più grandi industrie produttrici di paura. Se pensate infatti che la paura dei mostri che escono dall'armadio sia solo una delle tante fantasie dei bambini, vi sbagliate. E' tutto vero, e qualunque bambino ve lo potrà confermare. Ma c'è di più. Per i mostri infatti si tratta di lavoro: il loro compito è proprio quello di spaventare i bambini, perché quella paura è l' energia di cui hanno bisogno per far andare avanti il loro mondo. James P. Sullivan e Mike Wzowski, oltre ad essere amici e compagni di stanza, sono due impiegati alla Monsters come "scarers": il loro compito è quello di impaurire i bambini e di raccogliere così l'energia prodotta. Ma qualcosa di imprevisto succede e una bambina finisce nel mondo al di là dell'armadio, causando un incredibile pandemonio.
"Monsters, Inc." è diretto da Peter Docter, coautore della sceneggiatura di "Toy Story", e da David Silverman, produttore dei "Simpson".
Sabato 16 marzo | Ore 21:00 |
Domenica 17 marzo | Ore 15:00, 17:30 e 21:00 |
Domenica 24 marzo | Ore 15:00, 17:30 e 21:00 |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile, semplice
Tematiche: Amicizia; Film per ragazzi
Dopo "Toy Story", "A bug's life-Megaminimondo" e "Toy Story 2", si tratta del nuovo cartone animato in cui accanto al marchio tradizionale della Disney compare quello più recente ma già affermato della Pixar. Per gli appassionati di cose tecniche, si potrebbe dire che qui si é fatto uso della più moderna e sofisticata tecnologia di animazione computerizzata con 2,5 milioni di 'rendermark' (misura di energia informatica) a confronto del milione utilizzato in "Toy Story 2". Fra gli esiti più prodigiosi c'é la realizzazione di capelli e peli che possiedono luce, densità e consistenza mobile della realtà. E si potrebbe naturalmente continuare, ma solo per gli addetti ai lavori. Per chi è invece spettatore del prodotto finito, va detto che l'animazione è nell'insieme gradevole, molto espressiva negli sguardi e negli occhi dei mostri. Va aggiunto che risulta azzeccata l'idea delle porte virtuali, luogo di confine tra le giuste paure dell'infanzia soprattutto durante la notte e il suo superamento quando arriva una migliore conoscenza di quelli che prima apparivano mostri, e quindi nemici. La storia ha aspetti originali, é spigliata e briosa, diverte i bambini e può coinvolgere anche gli adulti. Il lieto fine non è banale, proprio perchè arriva dopo opportuni passaggi e fasi di contrasto che non vengono cancellate ma restano nella memoria come insegnamento. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile, e semplice nella fruizione.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta per bambini e ragazzi in occasioni di passatempo, ma anche didattiche ed educative.