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In un futuro prossimo, una razza aliena ostile attacca la Terra, e solo l'eroismo del Comandante della Flotta Internazionale Mazer Rackham evita la disfatta totale. Nell'attesa di un nuovo attacco, lo stimatissimo Colonnello Graff recluta i migliori ragazzi del pianeta per trovare il prossimo Mazer. Ender Wiggin, un ragazzo timido ma brillantissimo, vieve convinto a lasciare la scuola tradizionale per entrare nella Scuola di Guerra di Graff. Lì Ender apprende facilmente e con grande rapidità le tattiche di guerra, vincendo ogni simulazione, guadagnandosi il rispetto degli altri cadetti, e viene presto promosso da Graff alla Scuola di Comando, dove sarà addestrato dallo stesso Mazer.
Dal romanzo omonimo di Orson Scott Card
Regia: Gavin Hood
Interpreti: Asa Butterfield, Harrison Ford, Ben Kingsley, Viola Davis, Moises Arias, Abigail Breslin, Hailee Steinfeld, Jimmy 'Jax' Pinchak, Brandon Soo Hoo, Aramis Knight
Sceneggiatura: Gavin Hood
Fotografia: Donald M. McAlpine
Montaggio: Zach Staenberg
La guerra? E' un gioco da ragazzi: da Orson Scott Card a Asa Butterfield, la fantascienza si sporca la coscienza...
Dal romanzo sci-fi di Orson Scott Card al film di Gavin Hood (Tsotsi, X-Men:
le origini – Wolverine), Ender’s Game ci consegna un 12enne, Ender Wiggin (Asa
Butterfield, alias Hugo Cabret), chiamato a divenire il capo militare della
Terra nella madre di tutte le battaglie contro i Formics, giganteschi
insetti che già avevano rischiato di metterci KO.
La speranza è giovane,
la Scuola di Guerra prende i meglio virgulti e spartanamente li educa,
ovvero, li sottopone a durissima selezione per scegliere i futuri comandanti
della Flotta Internazionale: Ender ha più di una possibilità, in quanto
assomma e perfeziona la tenerezza della sorella e la violenza del fratello
maggiore, entrambi già scartati. Lui no, e complici quei geni lusinghieri i
genitori hanno potuto averlo, perché il terzo figlio sarebbe il tertium non
datur sulla Terra prossima ventura. Ender ha talento, doti uniche e
l’invidia dei compagni d’arme monta, anche perché il colonnello Hyrum Graff
(Harrison Ford) non fa nulla per nasconderlo, anzi, ne esalta l’essere
primus inter pares.
Ender barcolla, ma non molla, nella Sala di Battaglia si destreggia tra i laser tag come nessun altro, e viene promosso: al comando di una scuola, sul pianeta utilizzato dai Formics come base per l’attacco alla Terra, e per nuovo trainer ha l’ineffabile Mazer Rackham (Ben Kingsley), l’eroe della prima guerra. Partono le simulazioni del nuovo attacco, Ender “gioca” con tutto l’impegno e i suoi amichetti di scuola, ma la guerra è l’unica soluzione? E, soprattutto, l’inganno è della partita?
Vi ricordate The Sky Crawlers – I cavalieri del cielo, l’animazione del giapponese Mamoru Oshi? Se non, andate a rivedervelo, il gioco di specchi con questo Ender’s Game è interessante, assai. Anche qui piccoli coinvolti in un gioco più grande di loro: la guerra. Con i necessari correlati: teoria dei giochi, giochi di ruolo, simulazioni, che nell’epoca dei droni sono di strettissima, urgente attualità.
Educare alla guerra, come già a Sparta, educare all’ingaggio, disinnescando
dubbi etici, dilemmi morali e inconscio tutto: macchine da guerra, ecco
quale è il futuro di Ender e accoliti. Formidabile Asa Butterfeld, un
giovane attore su cui scommettere, egregio al solito Sir Kingsley, le buone
notizie sono anche per Harrison Ford, cui la fantascienza fa bene:
comandante senza se e senza ma, il suo obiettivo è la salvezza, contro ogni
civiltà, compresa la nostra. Insomma, un film raccomandabile, meglio di
tanti sci-fi ultimi scorsi, che echeggia Hitler-Jugend e altri spettri
nazisti, controllo della nascite e salvaguardia della specie, controllo
degli implusi e istinto killer, guerra e pace.
di Federico Pontiggia,