Sabato 20 ottobre - Ore 21:00
Domenica 21 ottobre - Ore 16:00 e 21:00
Roma Imperiale. Rimasto orfano in seguito alla terribile eruzione di Pompei, il piccolo Timo viene adottato dal generale Chirone e cresciuto nell'Accademia di Gladiatori più famosa di Roma. Inizia così la storia di un grande eroe? Nemmeno per sogno, la vita da gladiatore non fa proprio per Timo, la cui unica aspirazione è spassarsela con gli amici Ciccius e Mauritius, sfuggendo alle bizzarre sessioni di allenamento del suo patrigno! Ma quando incontra la dolcissima Lucilla, Timo vuole dare una svolta alla propria vita per dimostrare tutto il valore che finora non ha mai avuto.
Regia: Iginio Straffi
Voci: Luca Argentero, Laura Chiatti, Belen Rodriguez
Sceneggiatura: Michael J. Wilson
Fotografia: Gianmario Catania
Musiche: Bruno Zambrini
Durata: 1 ora e 35 minuti
Dopo le Winx, alla "conquista" del mondo: ma la strada verso Pixar e DreamWorks è ancora lunga
I bambini in sala ridevano tutti. Le bambine erano estasiate dalla sensuale Diana (doppiata da Belén Rodriguez) una fatina sexy cui mancano solo le alucce rosa. Infatti, il creatore di Gladiatori di Roma 3D è Iginio Straffi, papà delle Winx, che qui tenta, con la sua Rainbow, l’impresa titanica di lanciare nel mondo l’animazione made in Italy, ingaggiando anche uno sceneggiatore d’oltreoceano Michael J. Wilson (L’Era Glaciale, Shark Tale). La trama ha un canovaccio classico disneyano. A Timo (Luca Argentero), orfano allevato dal Generale Chirone nell’Accademia di Gladiatori più famosa di Roma, la vita da eroe non interessa, preferisce spassarsela con gli amici e correre dietro alla bella Lucilla (Laura Chiatti), figlia del Generale e promessa del cattivissimo Cassius, nipote dell’Imperatore. Ma per conquistare il suo amore, Timo è pronto a tutto e, con l’aiuto di un personal trainer, la “divina” Diana, riuscirà a diventare un vero gladiatore.
La ricostruzione storica della Roma imperiale è ben riuscita, anche se l’animazione è da videogioco. Il confronto con i colossi Pixar e Dreamworks è inevitabile e non regge. I Gladiatori scopiazzano troppo: il protagonista ha la zazzera bionda di Azzurro (Shrek), Circe ha gli inconfondibili lineamenti della maga Yubaba di La città incantata (Hayao Miyazaki) e i baby gladiatori ricordano i mocciosi Pixar. Le citazioni si sprecano: dai supereroi Marvel, a Il Gladiatore e altri cult movie americani. La colonna sonora accenna le hit pop italiane e straniere. Tutto per provare a conquistare anche il pubblico adulto, ma la strada per arrivare a Far Far Away, anche se lastricata di buone intenzioni, è ancora lunga. (Giulia Iselle)
"Iginio Straffi ha cominciato come disegnatore di fumetti per diventare poi il creatore di fortunatissime serie televisive non ultima quella che va da anni sotto il titolo di 'Winx Club' con puntate di mezz'ora ciascuna protagoniste sei piccole maghe in grado di suscitare vasti consensi tra il pubblico di giovanissimi in ben 150 Paesi con incassi miliardari. Ora, dopo varie co-produzioni con società americane e dopo due film sulle sue 'Winx', Straffi con la sua compagnia di produzione dal poetico nome Rainbow (arcobaleno), questo suo film ha voluto ambientarlo nell'antica Roma quando, sotto Domiziano, i gladiatori, riuniti in una scuola sorretta da una disciplina ferrea, si combattevano nell'arena del Colosseo inaugurato di fresco. (...)l'animazione, al computer in 3D, affolla le immagini di figurine abilmente delineate sia sotto il profilo psicologico sia quando la fiaba interviene a trasformarle in apparizioni gustose, dei bambini minuscoli e cattivi, ad esempio, pronti a spalleggiare il rivale del protagonista, degli orsi e dei cavalli che invece ne assumono furbescamente le difese. Con un profluvio di ritmi che, specie nelle scene finali con i combattimenti al Colosseo, tendono in ogni momento a suscitare tensioni, a cominciare da quando, per sgominare tutti, entrano in scena delle terribili bighe rostrate. I bambini, perciò, si divertiranno ma anche gli adulti che li accompagnano, soprattutto quando, nel bel mezzo di Roma antica, ascoltano battute volutamente anacronistiche, con astuti riferimenti all'oggi; oltre a quel Colosseo che appena inaugurato crolla...e a quelle voci prestate ai personaggi principali da noti attori come Luca Argentero, Laura Chiatti, Belen Rodriguez. Un simpatico trio." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 18 ottobre 2012)
"Non convince del tutto (...) 'Gladiatori di Roma' di Iginio Straffi, ambizioso kolossal di animazione ambientato nell'antica Città Eterna. (...) Troppo impegnato a gareggiare con i cartoon americani, invece, il film smarrisce la propria identità e il regista confeziona una storia senza originalità." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 18 ottobre 2012)
"Messe da parte le 'Winx' (due film, una serie tv e tanto merchandise), 'Gladiatori di Roma 3D' doveva essere l'esame di maturità per la casa di produzione di Straffi & Co. Pollice su: la caratterizzazione di animali buffi e simpatici (ma perché le donne dei cartoon Rainbow sembrano sempre slave?) e doppiaggio (molto bravo Argentero). Pollice giù: tono (troppe battute metacinematografiche, eccessivi doppi sensi non divertenti per adulti; si straparla di doping nonché Viagra). Tutto sommato agli under 8 potrebbe non dispiacere affatto (lo scrivente l'ha visto circondato da bebè festanti). Ma forse si poteva fare di più." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 ottobre 2012)
"Straffi gira un kolossal molto ironico e con personaggi simpatici. La morale? Per vincere non serve barare ma lottare con le proprie forze." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 ottobre 2012)