Sabato 24 Novembre - Ore 21:00
Domenica 25 Novembre - Ore 16:00 e 21:00
Sabato 1 Dicembre - Ore 21:00
Domenica 2 Dicembre - Ore 16:00 e 21:00
A tre giorni dal Natale, Giorgio (Antonio Catania), sua moglie Clara (Anna Bonaiuto) e la loro figlia Margherita (Cristiana Capotondi) sono stati invitati a passare le vacanze nel castello di Alberto (Diego Abatantuono), mentre Paolo (Fabio De Luigi), il marito di Margherita li raggiungerà in un secondo momento. Il castello è un piccolo gioiello tra le pendici innevate del Monte Rosa che Alberto ha acquistato di recente, dopo essere scampato a una malattia per cui tutti lo davano per spacciato. La vita, per lui, è diventata ora una nuova, meravigliosa avventura; pensa di lasciare a Giorgio, già suo vice, il comando dell'azienda. Giorgio è molto teso, sia per la promozione "amicale", che per l'imminente arrivo di Paolo. Margherita è al nono mese di gravidanza e ha deciso di partorire in acqua: manca ancora qualche settimana alla data prevista, ma ha comunque obbligato Paolo a ritirare una piscina portatile da usare in caso di necessità. Al castello c'è anche la figlia di Alberto, Benedetta (Laura Chiatti), anche lei incinta e amica di vecchia data di Margherita, anche se tra le due, che hanno fatto scelte di vita radicalmente diverse, il rapporto non è molto disteso. Il povero Paolo, che nemmeno il Natale riesce a rendere meno inopportuno, combina un disastro dopo l'altro, accanendosi, suo malgrado, proprio su Alberto e il suo castello
Regia: Alessandro Genovesi
Interpreti: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Diego Abatantuono, Anna Bonaiuto, Dino Abbrescia, Laura Chiatti, Ale, Franz, Andrea Mingardi
Sceneggiatura: Alessandro Genovesi, Fabio De Luigi
Fotografia: Federico Masiero
Montaggio: Claudio Di Mauro
Musiche: Aldo De Scalzi, Pivio De Scalzi
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: consigliabile, semplice
Tematiche: Famiglia - genitori figli; Matrimonio - coppia
Dice Genovesi: "Il finale del precedente titolo (La peggior settimana della mia vita, 2011) era stato lasciato volutamente aperto(...) avevamo tutti voglia di proseguire, di ritrovarci per dare vita ad un'altra impresa e per fare un po' i cretini tra noi...". Così è stato, bisogna dire. Fabio De Luigi prosegue a dare vita "ad una serie ininterrotta di azioni maldestre, gaffe e situazioni assurde che coinvolge tutti i presenti nel castello". E gli altri personaggi che di volta in volta lo incontrano vivono reazioni stupite, arrabbiate, interrogative. Insomma tutto nelle regole di una comicità dissonata e un po' sgangherata, quà e là divertente ma forse poco controllata. La 'balordaggine' di Paolo risulta infatti fin troppo sottolineata oltre il necessario, anche quando si inoltra palesemente nei territori del 'non sense'. L'operazione è simpatica e gradevole ma il risultato è quello di una prodotto leggero e fragile, in linea con una commedia italiana di generose e limitate ambizioni. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in seguito come prodotto di immediato consumo.
"'La peggior settimana della mia vita', un anno fa, si ispirava a un film americano, 'Ti presento i miei' di Jay Roach, protagonista Ben Stiller, seguito di lì a poco da "Mi presenti i tuoi?", con lo stesso regista e lo stesso interprete. A quei due film, e all'altro, si ispira anche questo di oggi 'Il peggior Natale della mia vita', diretto sempre da Alessandro Genovesi e nuovamente interpretato da Fabio De Luigi che, in veste anche di co-sceneggiatore, si diverte a riproporsi in quel curioso carattere di inarrestabile suscitatore di guai che si è già incontrato nel primo film e che qui si circonda quasi degli stessi personaggi, interpretati solo con qualche variante dagli stessi interpreti, a cominciare da Cristiana Capotondi, adesso moglie sempre più in attesa, e dal padre di lei, Antonio Catania, insofferente e astioso molto più di prima (a imitazione scoperta ma addolcita di Robert De Niro, suocero molesto in 'Ti presento i miei').Eccoli tutti e tre, De Luigi, Capotondi, Catania. (...) Molti equivoci, naturalmente, non solo un vivo creduto morto, ma tutto svolto all'insegna di quella serie infinita di catastrofi messa in moto da Paolo, lieto soltanto in ultimo quando la moglie arriverà a regalargli una bambina. Si ride sempre, come quando nelle vecchie comiche i personaggi incespicavano in ostacoli imprevisti o, ad una certa svolta, si pigliavano le torte in faccia. Ogni cosa però con il gusto di una comicità lucida e vivida, nel testo e nella regia, per merito anche di De Luigi attore che si potrebbe forse già definire un comico di domani. Lo spalleggiano abilmente Diego Abatantuono cui, come Alberto, giovano le canizie, Cristiana Capotondi, naturalmente, e con lei Antonio Catania, Anna Bonaiuto, Laura Chiatti. Un quintetto ghiotto." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 22 novembre 2012)
"Piacerà al pubblico di 'La peggior settimana della mia vita' schietto (e non del tutto aspettato) successo di un anno e mezzo fa. L'origine pretestuosa (il target ovviamente era sfruttare il successo con un sequel) non ha impedito a Genovesi e ai suoi collaboratori di lavorare con apprezzabile professionismo mettendoci maggior pepe nella descrizione ambientale. Il primo capitolo era solo farsa, il secondo non manca di qualche unghiata di costume." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 novembre 2012)
"Ci siamo, la guerra dei film di Natale è cominciata. Ovviamente non era affatto vero che i Cinepanettoni erano finiti. Basta guardare per strada i faccioni sui manifesti, le palle sugli alberi. E con questi i cori di 'Jingle Bells', le film commission valdostane e trentine, gli sketch con gli animali uccisi, le vecchie ridicolizzate. (...) Come dimostra una delle gag più elaborate, e meno fini, di 'll peggior Natale della mia vita', diretto da Alessandro Genovesi, sequel del riuscito 'La peggior settimana della mia vita' (dieci milioni di incasso) targato Maurizio Totti, Rti (cioè Rete Italia, cioè Alessandro Salem) e Warner Bros. come distribuzione. Come il precedente film è tratto da una fortunata sitcom televisiva inglese, 'The Worst Week of My Life' di Mark Bussell e Justin Sbresni, rifatta anche in Germania (ma in tv) e stavolta citata non in coda ma nei titoli iniziali in grande, adattata e sceneggiata per il cinema da Genovesi e Fabio De Luigi. Il cast è in gran parte lo stesso del primo film. (...) Magari non è scoppiettante e innovativo come il primo film, sempre diretto da Genovesi. Ma il regista mantiene la stessa giusta eleganza nelle inquadrature e lo stesso garbo nella messa in scena. Non muove quasi mai la macchina da presa e riesce a ottenere effetti da commedia alla Laurel e Hardy molto classica, dove De Luigi è il comico e Abatantuono una specie di Billy Gilbert che subisce all'infinito le sue azione strampalate, mischia il vecchio slow-burn, il procedimento comico inventato da Laurel e Hardy per cui piano piano si arriva alla combustione dei rapporti tra i personaggi, con belle trovate di umorismo macabro inglese (i becchini). Funziona? Non funziona? Magari qualche gag è troppo meccanica o facilmente prevedibile (...), ma non ci sono cadute nella volgarità (...), il cast funziona bene, da De Luigi che ha ormai tempi perfetti a Catania a un Abatantuono in gran forma che accenna un 'Jingle Bells' da terrunciello da paura. Le due ragazze in attesa, Capotondi e Chiatti, sono belle e credibili oltre che fotografate benissimo, e Dino Abbrescia ruba la scena a tutti, come negli slapstick hollywoodiani, nei panni di una strano cameriere che non dice molto ma si trova sempre presente nei momenti sbagliati, vera invenzione del film. Non sarà un capolavoro di comicità, ma è un film civile e gradevole quanto basta." (Marco Giusti, 'Il Manifesto', 22 novembre 2012)