Sabato 12 novembre - Ore 21:00
Domenica 13 novembre - Ore 16:00 e 21:00
La settimana che precede le nozze di Paolo e Margherita. Paolo ha quarant'anni, vive a Milano, ha un lavoro che gli piace e un amico di nome Ivano che gli farà anche da testimone. Margherita invece di anni ne ha trenta, fa il veterinario e si porta in dote una famiglia eccentricamente borghese che vive in un'austera villa sul lago di Como. Forse a causa della soggezione che ha nei confronti dei genitori di Margherita, e probabilmente anche per l'agitazione di dover pronunciare a breve il fatidico sì, fin dall'inizio della settimana Paolo entra in un vortice di tragicomici eventi.
Regia: Alessandro Genovesi
Interpreti: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Alessandro Siani, Antonio Catania, Nadir Caselli, Chiara Francini, Rosalba Pippa, Andrea Mingardi, Gisella Sofio, Alessandro Genovesi
Sceneggiatura: Alessandro Genovesi, Fabio De Luigi
Fotografia: Federico Masiero
Montaggio: Claudio Di Mauro
Musiche: Aldo De Scalzi, Pivio De Scalzi
Durata: 1 ora e 33 minuti
Valutazione Pastorale (dal sito della CNVF della Conferenza Episcopale Italiana)
Giudizio: Consigliabile, brillante
Tematiche: Famiglia; Matrimonio - coppia
Milanese 38enne, Genovesi ha portato a teatro "Happy Family", il testo da cui Salvatores ha tratto il film omonimo. Durante la lavorazione, è stato coinvolto nell'idea di occuparsi di una serie tv inglese, da cui trarre un film o una serie per la tv. Prevalsa la prima ipotesi, Genovesi ha scritto insieme a De Luigi la trasposizione italiana e poi si è messo dietro la macchina da presa. Va detto che si tratta di un esordio del tutto convincente. La semplicità e la scorrevolezza della regia sono rese più corpose da un dialogo vivace, che permette di far andare d'accordo il tono realistico con quello grottesco. Il copione, giocato su equivoci, incertezze, imprevisti, mantiene una misura di equilibrio tra umorismo e note di costume. Il ritratto che ne esce è simpatico e piacevole, e il lieto fine è tutt'altro che scontato. A conferma che la tradizione della commedia italiana non va stravolta ma seguita, aggiornata e soprattutto rispettata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in seguito come prodotto italiano leggero e di buona confezione.
"Genovesi, anche in cameo talare e ovviamente sceneggiatore insieme a Fabio De Luigi, si ispira a un format tv inglese e confessa come cine fonti 'Hollywood Party' di Edwards e 'Scandalo a Filadelfia' di Cukor, cui noi aggiungiamo 'Ma papà ti manda sola?' di Bogdanovich, un gusto dell'understatement alla Woody Allen ma anche la voglia di far ridere con capriole, colpi in testa e cadute vertiginose come nello stile frenetico della screwball comedy alla 'Susanna' di Hawks. Troppa grazia. Abbiamo citato il meglio del meglio di una tradizione che Genovesi cerca di recuperare evitando almeno l'imperante volgarità italiana - escluso il gulasch - ma eccedendo in modelli alti, anticipando spesso gag la cui miccia arriva bagnata allo scoppio, elevando oltre il credibile il tasso grottesco per cui i borghesi sono troppo borghesi e il Fantozzino innamorato troppo scemo per scatenare immedesimazione: tutto è spasmodicamente proteso a significare qualcosa già implicito. Ma nella prima parte il racconto funziona nelle occasioni di ko moral materiale che il futuro genero subisce per ragioni di casta durante i preparativi delle nozze, messe in discussione fino all'ultimo anche per l'aiuto dell'amico ospite inatteso, un Alessandro Siani quasi in scampolo da 'Benvenuti al Sud'. Attenzione al cast che è pregevole e venendo quasi tutto dal teatro sa di cosa si tratta e colma il tempismo non sempre ad orologeria della regia: De Luigi è un misurato 'idiota' cucciolone, la Capotondi dà ordini maliziosi da ragazzina viziata, la Guerritore è una mamma signora snob isterica che si concede al trash di consuoceri canterini fra studiate svenevolezze, Antonio Catania col suo muretto è il più svampito, surreale di tutti, Chiara Francini fa la ex isterica e molesta, Arisa e Andrea Mingardi portano ventata di balera e Gisella Sofio, nel film con Boldi lanciata nello spazio, qui si limita ad entrare in coma per risvegliarsi con messaggino di happy end per tutti." (Maurizio Porro, "Il Corriere della Sera", 28 ottobre 2011)
"Con le commedie nazionali che, ormai ogni settimana, occupano il vertice del botteghino, c'era da aspettarsi un match Nord-Sud. A ruota della comicità romana di Enrico Brignano ('Ex: amici come prima') arriva adesso una commediola degli equivoci "nordica": per produzione, regia (il milanese Alessandro Genovesi, al debutto) e attore principale, Fabio De Luigi. Anche se si è pensato bene di mettergli al fianco, come amico del protagonista, il napoletano Alessandro Siani, reduce dalle fortune di 'Benvenuti al Sud'. De Luigi fa il tipico personaggio che prende gli schiaffi. Alla vigilia delle nozze con la ragazza dei suoi sogni, dalla cui famiglia è ritenuto l'ultimo dei fessi, Paolo passa una settimana di guai (...). Il tipo di commedia che fa sorridere e di cui è uso sottolineare a merito (attenuante?) l'assenza di volgarità. Il che è vero. Però prima di arrivare a Blake Edwards, Wilder, Allen, che Genovesi cita come modelli, c'è ancora il deserto da traversare." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 28 ottobre 2011)
"E' ispirato a una serie televisiva inglese 'La peggiore settimana della mia vita' e la cosa non stupisce visto il tipo di stile che il film adotta: un ibrido fra farsa nostrana e sitcom britannica. Bella villa sul lago di Como, interni accurati, una comicità che nasce su un intreccio di situazioni del genere 'Ti presento i miei' e affini. (...) Nella vicenda intervengono anche i personaggi più italici di Chiara Francini, assatanata d'amore per De Luigi, e di Alessandro Siani, imbranato amico napoletano. La sceneggiatura è impiccata a pretesti, ma offre al protagonista e agli altri interpreti qualche buona occasioni di far ridere e la regia è svelta di ritmo." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 28 ottobre 2011)
"Piacevole commedia umoristica, con tendenza al surreale, dell'elegante (nemmeno una parolaccia, complimenti) Alessandro Genovesi. Anche se insiste troppo sulle gag più scontate, tipo il gulash della suocera o la ex amante rompiscatole. Nella buffa storia di una tragicomica vigilia matrimoniale (lei è la dolce Cristiana Capotondi), si intravede lo zampino del protagonista, il bravo Fabio De Luigi. Molto più misurato dell'invadente Alessandro Siani, un intruso perfetto per far cassetta anche al Sud." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 28 ottobre 2011)
"Dopo la sceneggiatura di 'Happy Family' per Salvatores, Alessandro Genovesi esordisce alla regia con 'La peggior settimana della mia vita', tratto dalla serie-tv Bbc 'The Worst Week of My Life'. È una 'commedia imbarazzante' (cringe comedy), che racconta la peggior settimana di Fabio (Fabio De Luigi), ovvero quella che precede il matrimonio con Margherita (Cristiana Capotondi). (...) Comicità di situazione estranea al nostro cinema, interpreti affiatati (bravo De Luigi, Siani piacevolmente a freno), la miglior commedia tricolore ultima scorsa, con ritmo swing e nitore anglosassone: non un capolavoro, anzi, ma una boccata d'ossigeno dai frizzi caciaroni e i lazzi pecorecci. Ridere, almeno sorridere, con stile si può: arrivarci senza copia (anglosassone) e incolla (nostrano) era impossibile?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 27 ottobre 2011)