Sabato 14 febbraio | Ore 21:00 |
Domenica 15 febbraio | Ore 16:00 e 21:00 |
1944: tornato in Germania dalla campagna d'Africa, dove è stato ferito gravemente, il colonnello Claus von Stauffenberg, un aristocratico tedesco, si unisce alla Resistenza ed entra a far parte dell'operazione Valkyrie, un piano che mira alla presa del potere da parte di un governo ombra una volta morto Hitler. Von Stauffenberg assumerà un ruolo centrale nel piano: sarà proprio lui a dover portare avanti il colpo di stato, uccidendo di sua mano il Führer.
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti: il vero von Stauffenberg fu a capo di un piano – noto come il Complotto del 20 luglio – che mirava ad abbattere il nazismo e a porre fine alla guerra assassinando Adolf Hitler.
Tom Cruise | Kenneth Branagh |
Carice van Houten | Eddie Izzard |
Bill Nighy | Terence Stamp |
Thomas Kretschmann | Kevin McNally |
David Bamber | Halina Reijn |
David Schofield | Werner Daehn |
Christian Berkel | Matthias Freihof |
Regia | Bryan Singer |
Sceneggiatura | Christopher McQuarrie |
Nathan Alexander | |
Fotografia | Newton Thomas Sigel |
Montaggio | John Ottman |
Musiche | John Ottman |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, problematico, dibattiti
Durante la lavorazione, e anche fino all'uscita, molte polemiche non hanno mancato di accompagnare il film, sopratutto in merito alle (presupposte) difficoltà di identificare il colonnello tedesco nel volto di Tom Cruise. Si può dire questo: prendendo il copione come occasione per tornare a parlare di un evento autentico eppure poco conosciuto, si ha molta materia di riflessione. Riguardo alla Germania, al rapporto tra ufficiali all'inizio fedeli e poi palesemente critici, alla matrice culturale dei cospiratori, al fatto che molti militari di estrazione anche aristocratica fin dal 1936 furono animati dall'intenzione di eliminare Hitler, mettendo in atto il cosiddetto 'tirannicidio". Temi grossi, che la regia di Singer bene mette in evidenza, confezionando un film forse controverso ma ben fatto, preciso e incalzante, stringato e insieme liricamente disteso. Tom Cruise é credibile e misurato, non pretendendo di strafare né di risolvere i quesiti intorno a quel tentativo finito male. Film anche rischioso che Singer tiene saldamente in pugno, fermandosi con furbizia sul confine tra realtà e finzione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei più piccoli. Da proporre anche in occasioni successive, nell'ambito del rapporto cinema/storia
I soliti sospetti in salsa hitleriana per Singer: un
thriller inerte come l'occhio di vetro di Cruise
E' vero che Bryan Singer aveva diretto, con merito, I soliti
sospetti, ma ritrovarne degli altri, ancor meno insoliti, nella
Germania hitleriana è davvero troppo. Come creare suspence, se
non mera attenzione, su un evento storico noto ai più? Siamo nel
'44, il Reich millenario ha data di scadenza mensile, il
colonnello Claus von Stauffenberg decide di passare all'azione,
prima che sia troppo tardi per le sorti dell'amata patria e
dell'Europa tutta: Hitler ha da morire.
Il teatro è la Tana del Lupo, l'operazione - ideata da Hitler e riutilizzata contro di lui - Valchiria, l'esecutore, con l'esplosivo nella 24ore (come il mago della suspense Alfred Hitchcock avrebbe voluto...), von Stauffenberg: sarà l'ultimo di una serie di falliti attentati al Führer, che un anno più tardi si suiciderà nel bunker di Berlino.
Fin qui tutto noto, eccetto a Singer e gli sceneggiatori Christopher McQuarrie - al lavoro su altri tre progetti con Cruise (sic) - e Nathan Alexander che costruiscono il film come se la sorpresa fosse dietro l'angolo.
Così non è, ovviamente, ma anziché concentrarsi sulla psicologia di questi "salvatori della patria", ovvero il retroterra sociale del colpo di mano, e cercare l'ineludibile ricostruzione filologica (così l'agiografia di Stauffenberg è dietro l'angolo...), si punta al thriller: inerte come l’occhio di vetro di Cruise. (Federico Pontiggia)