Sabato 6 maggio | Ore 21:00 |
Domenica 7 maggio | Ore 16:00 e 21:00 |
Sabato 13 maggio | Ore 21:00 |
Domenica 14 maggio | Ore 16:00 e 21:00 |
Tom Cruise | Ethan Hunt |
Philip Seymour Hoffman | Owen Davian |
Ving Rhames | Luther Stickell |
Laurence Fishburne | John Brassel |
Jonathan Rhys-Meyers | Declan |
Keri Russell | Lyndsey |
Michelle Monaghan | Julia |
Simon Pegg | Benji Dunn |
Maggie Q | Zhen |
Billy Crudup | John Musgrave |
Regia | J.J. Abrams |
Costumi | Colleen Atwood |
Effetti speciali | Andy Williams |
Fotografia | Daniel Mindel |
Montaggio | Mary Jo Markey |
Maryann Brandon | |
Musiche | Michael Giacchino |
Sceneggiatura | Alex Kurtzman |
Roberto Orci | |
J.J. Abrams | |
Scenografia | Scott Chambliss |
Trucco | Michelle Burke |
Le missioni dell'agente speciale Ethan Hunt, ormai prossimo al matrimonio con Julia, si limitano all'addestramento delle reclute dell'IMF. Quando una di queste viene catturata, però, è lui a volare a salvarla. La ragazza sembra avere un segreto da svelare, ma purtroppo non riesce a rivelarglielo... Dietro all'organizzazione di tutto ciò c'è l'inafferrabile Owen Davian, pluriricercato per una serie di loschi traffici ed operazioni criminose. Messi in cattiva luce per il fallimento della missione i quattro del gruppo di Hunt hanno l'occasione per riscattarsi, catturando lo stesso Davian, ma questo significa entrare nelle trame dei piani del malvivente... Con quale esito?
Critica "Perplesso, ammirato, divertito, frastornato: sul quadrante dello spettatore la lancetta del gusto è costretta agli straordinari. Sull'essenza di 'Mission: Impossible III' è, però, facile avere le idee chiare: le avventure & sventure del mitico agente IMF (Impossible Missions Force) non nascondono, ma, anzi, ostentano le stigmate industriali e il loro bouquet di azione adrenalinica, acrobazie vertiginose ed effetti speciali visionari pretendono in linea di massima un unico approccio, quello del prendere o lasciare. Come il James Bond dell'omonima e indimenticata saga, Ethan Hunt è, infatti, un personaggio che non ha bisogno di surplus contenutistici e si realizza integralmente nella suspense survoltata, nel ritmo delirante e nell'inverosimiglianza spudorata delle situazioni, per l'appunto, cinematografiche. Dopo il prototipo di Brian De Palma del 1996 e il sequel griffato dall'ottimo stile di John Woo quattro anni più tardi, la serie tv di culto ideata da Bruce Geller si ripresenta, così, in un prodotto insieme perfetto e deludente: niente da dire sulle qualità aerodinamiche delle sequenze, sul virtuosismo folgorante del montaggio, sulla ricchezza delle scenografie intercontinentali (da Berlino e Shanghai a Roma e alla Reggia di Caserta) sulla feroce applicazione degli interpreti; mentre il copione e la regia (firmata dallo Jeffrey J. Abrams delle serie televisive 'Alias' e 'Lost') sembrano preoccupati d'introdurre gracili varianti psicologiche che finiscono per inficiare uno spettacolo per definizione autoreferenziale. (...) Moderatamente antipatriottico quanto basta per fronteggiare gli antiamericani, 'M:I:III' restituisce in termini di puro piacere delle immagini ciò che lo spettatore perde in profondità e credibilità. Certo uno schema antico e collaudato che, peraltro, accanto all'esaltazione del coraggio, alle meraviglie della tecnologia e al fascino dell'istinto di sopravvivenza, aveva un gran bisogno di distinguersi per una, sia pure intrinseca, originalità di situazioni o soluzioni... Aspettiamo fiduciosi il numero 4." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 6 maggio 2006)
"'Mission: impossibile III' è il tipo di film che ti sembra di aver già visto: parte per l'invasiva campagna promozionale, parte per quanto somiglia alle due puntata precedenti. Con un deficit di 'carattere', però. Il tentativo di rendere più complesso Hunt, umanizzandolo e rivelandone la fragilità, naufraga senza appello. Impossibile identificarsi un solo attimo in Cruise, che per sedurre fa il bambolotto come ai tempi di 'Cocktail' (quasi vent'anni fa), per esprimere l'ira stringe la mascella. Così, l'interesse finisce per concentrarsi negli 'stunt', iperbolici ma alla lunga ripetitivi. Cast delle grandi occasioni: ma, a fronte degli effetti speciali, non sono che comparse." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 maggio 2006)