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Lui
è Guglielmo, uomo di specchiata virtù e fedina cristiana immacolata,
proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per vescovi e
cardinali. Uno di quelli che "una moglie è per sempre". Se non fosse che la
sua Lidia, devota consorte per 25 anni, decide di mollarlo proprio nel
giorno del loro anniversario, stravolgendo il suo mondo e tutte le sue
certezze. Ma poi nel suo negozio arriva un'imprevedibile candidata commessa:
Luna, una ragazza di borgata sfacciatissima e travolgente, volenterosa ma
altrettanto incapace, e adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri come
una cubista in un convento. Da quel giorno niente sarà più come prima: Luna
lo iscrive a "Lovit", la "app" più "hot" del momento, e Guglielmo, single
allo sbaraglio, scoprirà il sorprendente mondo degli appuntamenti al buio e
gli esilaranti tentativi di donne disposte a tutto pur di trovare l'anima
gemella. E visto che la realtà supera l'immaginazione, le vite di Guglielmo
e Luna avranno dei risvolti totalmente inaspettati. Perché anche le vie
dell'amore sono infinite.
Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio, Francesca Manzini, Piero Concilietti, Anna Ferraioli, Ciro Scalera, Margherita Di Rauso, Valentina D'Ulisse, Federica Fracassi
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Menotti
Fotografia: Arnaldo Catinari
Montaggio: Pietro Morana
Musiche: Michele Braga, Tommy Caputo
Durata: un'ora e 49 minuti
Guglielmo (Carlo Verdone) è l’impeccabile proprietario di un negozio di articoli religiosi al centro di Roma: vescovi e cardinali, turiboli e cotte, è il suo quotidiano, e lo assorbe interamente.
Ha una moglie, Lidia (Lucrezia Lante della Rovere), con cui sta per
celebrare il venticinquesimo anniversario di matrimonio, ma al
refettorio ecclesiastico dove la porta a cenare ecco la sorpresa, anzi,
il cataclisma: Lidia confessa di avere una relazione con la commessa di
Guglielmo.
Guglielmo è colpito duramente, vorrebbe riconquistarla a
ogni costo, ma nel frattempo accoglie il consiglio perentorio della sua
nuova commessa, al coatta e vitalissima Luna (Ilenia Pastorelli), e si
iscrive alla app di incontri Lovit: l’ubriacona veneta Letizia (Elisa Di
Eusanio, super), l’aggressiva e ipocondriaca Raffaella (Paola Minaccioni),
la trasgressiva Adriana (Francesca Manzini), i rendez-vous sono uno
peggio dell’altro. Eppure, forse la donna giusta esiste, e non è sull’app...
E’ Benedetta follia, la ventiseiesima prova di Carlo Verdone dietro la
macchina da presa, ed è il suo film migliore degli ultimi anni: dolente
nostalgia, giri esistenziali al minimo, l’attore e regista dà volto e
anima alla crisi odierna con compunzione, calore, sincerità.
Gli
fanno bene le new entry in sceneggiatura di Nicola Guaglianone e
Menotti, e così manda a segno un tot di battute (“Ti volevo dare la
banana”, anziché la buonanotte: colpa del T9…; “Ma che è,
paracetamolo?”, davanti a una pasticca), ma i motivi di soddisfazione
sono molti di più: la regia è meno sciatta del solito (bella la sequenza
stupefacente) e i duetti con le attrici, a partire dalla travolgente e
naif Pastorelli, sono freschi, immediati, godibili.
Peccato per il product placement molesto, e per qualche parentesi greve, ma Benedetta follia ci riconsegna un Verdone ai massimi, e senza infingimenti: il meglio, nella vita, è già venuto. Anche al cinema? (Federico Pontiggia)