Sabato 20 febbraio 2016 - Ore 21:00
Domenica 21 febbraio 2016 - Ore 16:00 e 21:00
Sabato 27 febbraio 2016 - Ore 21:00
Domenica 28 febbraio 2016 - Ore 16:00 e 21:00
Domenica 6 marzo 2016 - Ore 16:00
Sabato 5 e domenica 6 sera: Revenant - Redivivo
Miglior film d'animazione
Zootropolis è una metropoli moderna che accoglie animali di ogni tipo ed è
composta da vari quartieri differenti, come l'elegante Sahara Square e la
gelida Tundratown. In questa città gli animali vivono serenamente, tutti
insieme, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ed è qui che arriva
la simpatica e gentile coniglietta Judy Hopps, agente chiamata a lavorare
all'interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi. Per
lei l'inserimento nella squadra si rivelerà tutt'altro che facile, ma decisa
a dimostrare il suo valore, Judy accetterà di lavorare insieme a Nick Wilde,
volpe loquace e truffaldina, per risolvere un caso misterioso...
Il titolo tiene bene insieme le due anime del film d'animazione Disney, con la benedetta supervisione marchio-di-fabbrica di mastro John Lasseter: un mondo animale, segnato dai modelli (anche di disegno e colorazione) del cartone animato classico e postmoderno calato nelle regole del poliziesco metropolitano, con qualche paradosso possibile proprio nel clima dell'animazione (la scena del bradipo e degli investigatori Nick la volpe e Judy la coniglietta mantiene quel che promette nel trailer). La storia? Be', un tantino convenzionale nel tema universale della perdita di senso e valori nelle megalopoli, dominabili con scariche di minacce e paure (...). Vivace e rilassante anche per gli adulti." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 19 febbraio 2016)
"Felicissimo risultato delle nozze Disney-Pixar è questo divertente (davvero per tutti) noir hard boiled (...). Il cartone è eccezionalmente simpatico nella denuncia di pregiudiziali colpe e meriti, a partire dalla irresistibile lentezza burocratica dei travet bradipi. Il poliziesco di Howard e Moore cresce in suspense fino al finale by night, spezzando mini lancia di tolleranza (...). Panorama super, con la scenografia metropolitana che chiude l'antropomorfismo Disney in un colorato exploit." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 febbraio 2016)
"Ancora una volta la Disney fa centro con un delizioso cartone animato, adatto per spettatori di ogni fascia di età. (...) un caso da film noir (...) un rapporto a contrasto che diventa amore, nella classica tradizione hollywoodiana della commedia sofisticata. Del film si apprezzano la meravigliosa, variegata scenografia inventata da David Goetz; la colonna sonora di Michael Giacchino, lo spiritoso copione, e la scoppiettante regia firmata dalla coppia Rich Moore (...) e Byron Howard (...)." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 18 febbraio 2016)
"(...) tre registi per un film modellato sugli occhi dei piccini, ma attrezzato per la giungla d'asfalto che fa da habitat a padri e madri. (...) Non mancano citazioni adulte ed eccitazioni fanciulline, secche di sceneggiatura e brame di coniglio in umido, e un'attrazione clou: i bradipi alla motorizzazione. Riderne ancora dopo settimane è effetto collaterale e speciale. Da favola." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 18 febbraio 2106)
"Che bello un mondo in cui riescono a convivere pacificamente tante diversità. (...) Costruito come un poliziesco, il film ha grande ritmo, ottime idee e personaggi solidissimi. Alcune scene sono memorabili, come quella in cui i protagonisti chiedono un documento in un ufficio gestito da lentissimi bradipi, che impiegano minuti per abbassare un timbro sul foglio. In un'altra li vediamo entrare, imbarazzatissimi, in un club per nudisti. E qui c'è una scelta bizzarra: gli animali sono nudi, sì, ma del tutto asessuati. Più di Barbie." (Luca Raffaelli, 'La Repubblica', 18 febbraio 2016)
"Il nuovo cartoon Disney è una meraviglia visiva (la città è sublime) e un noir divertentissimo dove coniglietta cocciuta e volpe nichilista devono superare reciproche diffidenze. Scena di culto: bradipi impiegati nella motorizzazione civile. Per noi italiani traumatizzati dalle lentezze burocratiche, un momento comico irresistibile." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 febbraio 2016)
"Per il suo 55esimo film, la Disney torna «alle origini» riproponendo l'idea degli animali antropomorfi. (...) Il film decolla quando si trasforma in giallo, regalando vari momenti di umorismo." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 febbraio 2016)
"Non solo fiabe e regni incantati, canzoni e principesse. Questa volta la Disney punta su un'avventura metropolitana contemporanea, un poliziesco ricco di gag e colpi di scena ambientato in una città a metà strada tra New York e Brasilia, dove tutti gli ecosistemi sono presenti come quartieri nati per celebrare diverse razze e culture, da piazza Sahara a Tundratown, da Little Rodentia a Savana Centrale, da Tana dei Conigli a Distretto di Foresta Pluviale. Niente musical, nessuna romantica storia d'amore e nessuna fanciulla in attesa del Principe Azzurro. A quest'ultimo le eroine di casa Disney, sulle quali la 'major' di Topolino punta più che mai, hanno rinunciato da tempo (...). Due i temi forti di questo film di animazione che riunisce sullo schermo ben 64 specie animali, grandi e piccoli, tutti antropomorfi, nella migliore tradizione Disney. Da una parte la storia ruota intorno all'idea che ciascuno può diventare ciò che desidera, a dispetto di condizionamenti familiari, sociali e anche fisici. (...) Dall'altra emerge chiaramente la riflessione su quanto la paura condizioni i comportamenti sociali delle persone spingendo a demonizzare l'altro e a dare libero sfogo ai più pericolosi pregiudizi. Considerazioni che nell'era post 11 settembre e post Bataclan diventano più che mai attuali. (...). Tra le tante scene destinate a strappare le risate del pubblico, quella ambientata al Dipartimento dei Veicoli Mammiferi dove i bradipi impiegati metteranno a dura prova la pazienza di Judy è senza dubbio la più irresistibile. Ma tra citazioni cinematografiche e televisive, molti altri personaggi rimarranno nel cuore del pubblico, grazie anche alle voci italiane (...)." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 2 febbraio 2016)
Zootropolis, come suggerisce la parola stessa, è una metropoli, una città diversa dalle altre, in cui “ognuno può essere ciò che vuole”. È formata da diversi quartieri: l’elegante Piazza Sahara abitata dagli animali del deserto; Tundratown con gli orsi polari e gli alci; il distretto di Foresta Pluviale, caldo e umido; la Little Rodentia dove vivono i roditori più piccoli; la Tana dei conigli con tenerissimi coniglietti. E una di loro è la protagonista di questa divertente e profonda storia, caratterizzata da un mondo animale che ricorda pregi e difetti di quello umano. La coniglietta Judy Hopps sin da bambina sogna un futuro a Zootropolis e da poliziotta. Con determinazione e coraggio raggiungerà il suo obiettivo, anche se il percorso non sarà semplice...
Zootropolis è un vero e proprio poliziesco. Una poliziotta e un ladro insieme per difendere la città da un gruppo di malviventi. Un’ennesima prova di grande creatività da parte della Walt Disney Company e dei suoi registi: Jared Bush, Byron Howard e Rich Moore. Nel film, sicuramente per un pubblico anche di bambini, vi è una forte sotto-trama. Una riflessione sul mondo umano, ancora troppo violento e gerarchico, in cui vige la divisione tra predatori e prede. Judy fa parte infatti di una minoranza e solo con la personale forza di volontà riuscirà a essere ciò che vuole.
In Zootropolis non mancano riferimenti a classici del cinema e della serialità televisiva, come Il Padrino e Breaking Bad, o sketch divertentissimi, primo tra tutti la scena dei bradipi all’interno della motorizzazione (vera chicca di tutto il film!). Tra il poliziesco e il mistero non manca la vera essenza Disney, quella classica ma mai fuori moda, in cui “i sogni son desideri”. E tra realtà e finzione Zootropolis è l’immagine di una metropoli o meglio ancora, di una giungla moderna, divisa per razza, sesso e religione, in cui esistono barriere che, come dimostra la coniglietta Judy, possono e devono essere superate. (Margherita Bordino)