Il possente leone Mufasa, re della savana, è in festa con la consorte Sarabi per la nascita dell'erede Simba, che il babbuino sciamano Rafiki mostra alla variegata folla di animali che esulta ai piedi della grande rupe che funge da trono. Tuttavia, il maligno e invidioso Scar, fratello di Mufasa, complotta con l'aiuto delle iene per eliminare fratello e nipote e accedere al trono. Dopo essere scampato a una serie di incidenti provocati dal perfido zio ed essere stato ingiustamente accusato della morte di Mufasa, Simba fugge via. Rimasto solo, il leoncino viene adottato dal suricato Timon e dal facocero Pumbaa, che lo esortano a prendere la vita con filosofia, seguendo il motto locale "Hakuna Matata": senza preoccupazione. Passa il tempo e Simba è cresciuto e si è dimenticato del suo rango, ma l'incontro con l'amica d'infanzia Nala - sfuggita alla disastrosa situazione della sua gente, con Scar e le iene che dominano una savana ormai deserta di piante e di animali - e l'intervento di Rifiki - che fa apparire l'ombra di Mufasa per esortare Simba alla lotta - convinceranno il giovane erede al trono a tornare indietro e riprendersi il trono, per restituire così la savana alla bellezza e armonia di un tempo.
Regia: Roger Allers, Rob Minkoff
Sceneggiatura: Irene Mecchi, Jonathan Roberts, Linda Woolverton
Fotografia: Joe Juliano
Montaggio: John Carnochan, Tom Finan
Musiche: Hans Zimmer. Le canzoni "Can You Feel the Love Tonight", "Circle of Life" e "Hakuna Matata" sono di Elton John (musica) e Tim Rice (parole).
Durata: 1 ora e 27 minuti
Simba al make-up stereoscopico: non migliora di una virgola, ma rimane un (quasi) capolavoro di felina animazione
Quattro stelle, ma, intendiamoci, rivolte principalmente al passato: Il Re Leone brilla nel cielo dell’animazione come gli antenati di Simba, perché questo refresh stereoscopico, pur suggestivo, non si confà eccessivamente – eufemismo - a un film nato piatto.
Sfondi flou e un 2D che già “faceva” profondità con abbondanza di inquadrature laterali risultano ostici per il make-up 3D, ma buoni per altri soldoni al botteghino. Tenetevi pronti, dal Titanic a Nemo ne vedremo presto di belle (?) e stereoscopiche, ma non tutto il 3D vien per nuocere: al cospetto del Re Leone, ci saranno nuovi piccini in estasi educativa per un felino che (faticosamente) volle farsi re, ovvero, prendersi le proprie responsabilità. Comunque, ha già steso il box office Usa: Hakuna Matata o, se preferite, Scialla!, che è la traduzione più letterale e più gggiovane. (Federico Pontiggia)
"Forse ha più senso il 3D con questo film, rispetto ad altri nati per essere visti con gli occhialetti. In ogni caso il senso del 'Re Leone' non cambia. Il grande successo disneyano del 1994 è uno dei pochi ad avere un soggetto originale (non ripreso da favole né da libri preesistenti) ed è stato scritto da tre sceneggiatori, tra i quali due donne: Irene Mecchi e Linda Woolverton (più Jonathan Roberts). (...) Un film denso di spunti interessanti, pieno di emozioni e terribilmente reazionario." (Luca Raffaelli, 'La Repubblica', 11 novembre 2011)
"Non stupitevi se al cinema questo fine settimana daranno un titolo di 17 anni fa: 'Il Re Leone' arriva in 3D. Proprio così, ad essere rispolverato è un film che più o meno hanno visto tutti. E l'operazione della Disney non sembra per niente un azzardo perché la storia di Simba, il cucciolo di felino che diventa sovrano della Savana, negli Stati Uniti, nella nuova versione rimasterizzata, ha conquistato subito (e a sorpresa) il box office: nelle sale americane doveva rimanerci solo due settimane, ma forte dei 22 milioni di dollari subito incassati, la programmazione è stata prorogata. Risultato? A oggi, i milioni sono diventati 100. Il classico dell'animazione rivisto e corretto, così, domani sbarca anche da noi e dal 30 novembre sarà disponibile in dvd e blu-ray, pronto per la stagione dei regali natalizi. (...) Comunque, in tempi di crisi economica e pirateria, il caso di Simba, Pumba&Co segnala una tendenza: le major rovistano nella loro cantina, riciclando cose di sicuro successo. Ma a splendere di nuova luce, presto, non saranno solo film d'animazione." (Stefania Angelini, 'La Gazzetta dello Sport', 11 novembre 2011)