Auditorium di Casatenovo. Oltre 50 anni di cinema e teatro

Il Mistero dei templari - National Treasure

Sabato 11 dicembre Ore 21:00
Domenica 12 dicembre Ore 15:00, 17:30 e 21:00

Per sei generazioni la famiglia Gates ha inseguito ogni indizio lasciato dai Padri Fondatori americani e setacciato l'intero paese alla ricerca del leggendario tesoro dei Cavalieri Templari. 

Ora l'avventuriero Ben Gates ha compiuto un passo avanti: è riuscito a conoscere l'ubicazione dell'indizio definitivo del tesoro dei templari: un mappa nascosta sotto sul retro della Dichiarazione di Indipendenza...

Interpreti Nicolas Cage
Harvey Keitel
Jon Voight
Diane Kruger
Sean Bean
Regia Jon Turteltaub
Sceneggiatura Jim Kouf
Cormac Wibberley
Marianne Wibberley

cinematografo.it - Fondazione ente dello spettacolo Complotti e dominio massonico sulla scia del Codice da Vinci. Con Nicolas Cage e tante altre star

Da sei generazioni la famiglia di Benjamin Franklin Gates (Nicolas Cage) è impegnata nella ricerca del leggendario tesoro dei Cavalieri Templari, messo al sicuro dai Padri Fondatori degli Stati Uniti. Venuto a conoscenza della presenza di una mappa nascosta sul retro della Dichiarazione d'Indipendenza, Ben deve fronteggiare il nemico Ian Howe (Sean Ben) e batterlo sul tempo per trafugare il prezioso documento. Con l'aiuto del sodale iper-tecnologico Riley (Justin Bartha) e dell'affascinante direttrice degli Archivi Nazionali di Washington, Abigail Chase (Diane Kruger), Benjamin cercherà di portare a termine questo furto impossibile. Cast all-star (nel film compaiono anche Harvey Keitel, Jon Voight, Christopher Plummer) per la pellicola prodotta dal Re Mida Jerry Bruckeimer, che arriva nelle sale sull'onda del successo commerciale di tutto ciò che riguarda le gesta dei Templari (si pensi al Codice da Vinci di Dan Brown). Tecnologie avanzatissime - impiegate per rubare il tesoro nazionale - e leggende medioevali si fondono in questo kolossal d'avventura, che fa incetta di indizi massonici (la simbologia presente sulle banconote da 1 e 100 dollari), lettere di Benjamin Franklin e iscrizioni-fantasma sul B-side della Dichiarazione per produrre adrenalina industriale, ma dal "retrogusto" antico e misterioso. "What You See is What you get" è la filosofia di Bruckheimer. E Il mistero dei templari non fa eccezione. Per chi almeno una volta nella vita ha giocato a caccia al tesoro. (Federico Pontiggia)

La critica

 "Per Benjamin Franklin Gates (Cage), erede di una famiglia, sottostimata, che da sei generazioni setaccia indizi sul national treasure e raccoglie insuccessi, la soluzione del caso è un dilemma personale e genealogico. Ed è anche un'identificazione da gioco di ruolo: somigliare, nel coraggio di fare qualcosa di apparentemente illecito per realizzare qualcosa di giusto, ai padri della Patria. Partecipa, ovvia-mente, alla caccia al tesoro una ban-da di cattivi. Il ritmo è incalzante, i personaggi sono pure funzioni nar-rative (Bartha è una buona spalla), il montaggio non annoia, la musica è da emicrania." (Enrico Magrelli, 'Film TV', 7 dicembre 2004)

"Tutto concorre a fare di 'Il mistero dei templari' un piacevole film d'evasione che galoppa liscio con l'onesta ambizione di intrattenere per un paio di ore lo spettatore come ai tempi del cinema-cinema." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 8 dicembre 2004)

"Ma il segreto della piacevole avventura condita di colpi di scena nonché di freddure ridicolmente made in Usa sta proprio nel mix tra stravaganze di scrittura e "sorprese" interpretative. Cage è Benjamin Gates, l'ultimo erede di una famiglia di ricercatori che da generazioni è sulle tracce del grande tesoro dei Templari. Numerosi indizi lo portano proprio a quel prezioso documento nazionale del quale dovrà impadronirsi... Il plusvalore della pellicola? L'affascinante dedalo di nomi, date, epoche storiche nel quale, dai Crociati fino alle moderne logge massoniche, si perde la storia dei Templari." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 10 dicembre 2004)

"Un po' di Indiana Jones, un po' di James Bond e un po' di qui film giallo-rosa anni 60 alla 'Come rubare un milione di dollari e vivere felici' o alla 'Gambit grande furto al Semiramis', leggeri e avventurosi. La contaminazione è piuttosto gradevole, decisamente scorrevole. E Nicolas Cage, solitamente piuttosto cupo, non diciamo che completa in charme con Cary Grant, ma insomma lascia soddisfatti." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 10 dicembre 2004)

"Da un produttore come Jerry Bruckheimer ('Pearl Harbor', 'Armageddon') e da un attore come Nicolas Cage uno si attende, tendenzialmente, il peggio. Siamo quindi felici di annunciarvi che 'Il mistero dei Templari' è un film d'azione quasi divertente. La catastrofe era in agguato, ma il regista Jon Turteltaub e gli sceneggiatori (Jim Kouf, Cormac Wibberley e Marianne Wibberley) l'hanno evitata grazie a due accorgimenti apparentemente in contraddizione fra loro. Il primo: hanno cosparso la trama di gustosi riferimenti alla storia americana, immaginando che la mappa del misterioso tesoro dei Templari sia stampata sul retro della Dichiarazione d'Indipendenza redatta da Franklin nel 1776. Il secondo: pur spargendo erudizione qua e là, non si sono presi sul serio. Il film ricorda le migliori storie a fumetti del grande disneyano Carl Barks o del suo erede Don Rosa: (...) Il film è costruito, in tutto e per tutto, come una caccia al tesoro: ogni tappa porta a un indizio, ogni indizio rimanda a una tappa successiva. Si parte dal Polo Nord e si arriva a New York, perché senza svelarvi troppo possiamo anticiparvi che la soluzione del mistero si nasconde nelle viscere di Manhattan, proprio sotto Wall Street. È una struttura che funziona sempre, e che ultimamente è tornata di moda grazie all'enorme successo del romanzo-bestseller di Dan Brown 'Il codice Da Vinci'. (...) Bisogna ammettere che la sequenza in cui Gates e Howe tentano, ciascuno all'insaputa dell'altro, di rubare il prezioso documento è notevole e spettacolare. Cage la butta sul fisico e sull'ironia, Bean è un cattivo hollywoodiano canonico, Jon Voight e Harvey Keitel si prestano a comparsate di lusso. L'avvenenza è assicurata da Diane Kruger (la Elena di 'Troy'), una algida scienziata che si allea con Gates e gli casca, ovviamente, fra le braccia." (Alberto Crespi, 'l'Unità', 10 dicembre 2004)

"Un film d'azione scontato è atroce come la solitudine in compagnia. Contribuiscono al disagio il miracolato (dallo zio, Francis Ford Coppola) Nicolas Cage, che recita da nuovo Indiana Jones, e la miracolata Diane Kruger. Costei sarà brava fuori dal set, se riesce a finire in film costosi come 'Troy' nel ruolo di Elena e qui, come direttrice ventenne (!) degli Archivi nazionali di Washington, dunque custode della dichiarazione d'indipendenza de-gli Stati Uniti, che celerebbe la mappa del favoloso tesoro templare cercato da Cage il cui personaggio, oh fantasia, si chiama Benjamin Franklin." (Adriano De Carlo, 'il Giornale Nuovo', 10 dicembre 2004)

"Soffrendo del complesso di avere una storia troppo corta, da un po' di tempo gli americani si dilettano di fantasie radicate nel passato remoto, vedi il successo di romanzi quali 'Il codice da Vinci' e 'Il circolo Dante'. Nella tendenza rientra 'Il mistero dei Templari', che aggancia un moderno spericolato thriller alle rapine dei crociati i cui frutti finirono poi in mano alla massoneria. (...) Da un indizio all'altro, dopo varie rocambolesche avventure alla James Bond sempre in concorrenza fra loro, il buono Nicholas Cage e il cattivo Sean Bean che hanno cominciato a litigare al Circolo polare artico si affrontano nel sottosuolo all'angolo di Broadway con Wall Street tra fiaccole, trabocchetti e scale marce che crollano. All'abile regista John Turteltaub è toccato un copione che sembra scritto da un pazzo, ma forse proprio per questo il film risulta molto divertente". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 11 dicembre 2004)

"Torna l'avventuroso esotico/esoterico e stavolta a rendere la storia più spettacolare, ma anche più confusa, ci pensa uno dei re Mida di Hollywood, Jerry Bruckheimer. Il produttore di alcuni dei maggiori blockbuster degli ultimi anni ('Armageddon', 'Pearl Harbor', 'La maledizione della prima luna') confeziona kolossal di vario genere secondo una ricetta che ridimensiona il ruolo del regista e mira all'impatto degli effetti speciali a danno dell'unità di stile e della plausibilità narrativa. Per 'Il mistero dei Templari', il mestierante Jon Turteltaub mescola alla meno peggio l'avventura alla Indiana Jones e la fantastoria, l'action movie e la ricerca esoterica, il thriller e il dramma psicologico. (...) 'Il mistero dei Templari' è il classico film che si fa vedere, per poi finire triturato nell'ingolfato immaginario. Cage non è Harrison Ford e conferma di essere più a suo agio nei ruoli di antieroe". (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 11 dicembre 2004)

Nicolas Cage

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