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Nel corso di una festa a casa di James Franco, Seth Rogen, Jay Baruchel e molte altre celebrità si ritrovano bloccati in casa mentre fuori si scatena l'apocalisse. La commedia Facciamola Finita racconta la storia di sei amici intrappolati in una casa dopo una serie di avvenimenti strani e catastrofici che hanno devastato Los Angeles. Mentre fuori si assiste alla fine del mondo, in casa le poche provviste rimaste e la smania di uscire rischiano di mettere in crisi l’amicizia dei personaggi. Costretti ad abbandonare la casa, i sei affronteranno il loro destino sino a scoprire il vero significato delle parole amicizia e riscatto.
Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
Interpreti: James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen, Emma Watson, Paul Rudd, Jason Segel, David Krumholtz, Michael Cera, Jay Baruchel, Martin Starr, Mindy Kaling, Danny McBride, Kevin Hart, Evan Goldberg, Rihanna, Craig Robinson
Sceneggiatura: Evan Goldberg, Seth Rogen
Fotografia: Brandon Trost
Montaggio: Zene Baker
Musiche: Henry Jackman
Durata: 1 ora e 47 minuti
Chi regge il moccolo tra amicizia e showbiz? Gli spettatori dell'apocalisse di James Franco e soci...
Uno dei più recenti gloriosi lasciti d’oltre oceano sono gli stoner movie (o pot movie), ovvero quei film che danno il meglio se visti in uno stato di euforica ebbrezza causato dall’aver fumato erba. Né più né meno. Questa combo micidiale di film per fattoni e confezionati da fattoni può essere capita meglio vedendo Facciamola finita, chiaro esempio di racconto paradossale e avventura ai limiti del nonsense. I protagonisti di queste bizzarie hanno età, modi di fare e vivere che rispecchiano perfettamente quella dello studente medio americano – quello che studia (ma non troppo), che beve e fuma (ma non troppo), che è bruttino (ma non troppo), e che è interessato a cultura e politica (ma non troppo).
Questo Brat pack degli anni zero è composto da Seth Rogen, Jonah Hill, Jay Baruchel, James Franco, Michael Cera, Danny McBride, e in questa occasione sono invitati a una grande festa a casa di James Franco, l’amicone di tutti. Un party a Hollywood in pieno luogo comune, con attori veri e amicizia finta, opere d’arte di infima qualità e voglia di andarsene. Ma qualcosa interrompe la notte brava dei nostri fidati anti-eroi: la fine del mondo! Fiamme ovunque, crateri per terra e diavoli incazzati (letteralmente) che uccidono a vista. Ma visto che the show must go on, il gruppetto manda avanti i giorni come può costretto a una convivenza coatta dentro casa di Franco, mentre fuori il mondo (Hollywood) brucia.
Quello a cui assistiamo è esattamente questo: sia nella realtà che nella finzione vediamo un gruppo di amici che si diverte e ci sentiamo proprio come se vedessimo un gruppo di amici che si diverte: esclusi dai giochi. Qualche momento di gloria qui e lì è concesso e tra un Michael Cera strafatto di coca che palpeggia Rihanna e i finti sequel fatti in casa dei film recitati realmente dagli attori, qualche risata ci scappa; ma per il resto, forse, ero troppo lucido.
Quello che rimane è un apocalisse spietata verso gli impuri (inutile dire che a Hollywood il diavolo ha la sua dependance) ma che di moraleggiante a poco, troppo impegnata com’è a dare scuse per una coprolalia degna di un paziente di Tourette. Non per forza sconsigliata ad un pubblico maturo, questa è una commedia fatta di battute condite da un pizzico di autoreferenzialità. Se siete digiuni dai prodotti di queste nuove leve (che, si badi, sono anche capaci di farsi piacere quando -e se- vogliono) potreste avere l’impressione di essere il terzo incomodo finito a reggere il moccolo in un rapporto tra amicizia e showbiz. Facciamola finita? (Gabriele Carunchio)
"Ci sono il catastrofico e la fantascienza, 'L'esorcista', 'Pinapple Express', il minotauro (qui demone) violentatore del poco visto 'Your Highness' di David Gordon Green, i personaggi volanti di 'Chronicle', 'The Rapture'....ma soprattutto il capostipite del demenziale contemporaneo, 'Kentucky Fried Movie', di John Landis in 'This Is the End', esordio alla regia della star di Apatow e Gordon Green Seth Rogen e di Evan Goldberg (produttore di 'Superbad' e 'Funny People'). I due cofirmano anche la sceneggiatura di questa commedia giocosamente autoreferenziale e miracolosamente poco spocchiosa in cui tutti gli attori interpretano se stessi. (...) L'apocalisse secondo la commedia demenziale post-apatowiana è messa in scena come la parodia di un reality alla 'Survivor' a base di arroganti, superficiali, attori di commedia tutti rinchiusi nella casa bunker di Franco che ritengono inespugnabile. L'idea è che li vorreste morti anche voi, perché sono uno peggio dell'altro. Jonah Hill dispensa falsa bontà New Age, poi si fa violentare da un mostro e diventa una versione grassottella di Reagan/ Lynda Blair, Franco nasconde i crackers agli amici affamati, Rogen è vile, Danny Mc Bride (che non era nemmeno invitato alla festa) si installa in casa, fa fuori le razioni di cibo e di acqua e si masturba da tutte le parti. Armata di ascia e vestitino aderentissimo, ma trattata piuttosto male dal boys club, Emma Watson ricorda Jamie Lee Curtis in 'Halloween'. Rogen e Goldberg costruiscono un meccanismo a incastri in cui gli attori entrano ed escono dai film che hanno fatto in comune e dai rispettivi personaggi, esagerandone le qualità (specialmente quelle negative). In linea con quella apatowiana, anche se meno strutturata, la comicità di 'This Is The End' è benevola, conciliante (non cattiva e interessante come quella dei 'Jackass'). Così, pur con una fatica tremenda - visto che sono tutti cattivissimi - alcuni superstiti di questa rapture hollywoodiana ce la fanno ad arrivare in Paradiso -dove anche vestiti di bianco rimangono allegramente se stessi. Se si accetta il gioco di strizzatine d'occhio il film è molto divertente, molto You Tube, un happening che aspira a risucchiare il pubblico come i raggi blu che portano i buoni tra le nuvole. Un kolossal da telefonino (che Usa ha incassato più di 90 milioni di dollari) che simula il look fatto in casa anche nelle riprese e negli effetti speciali. Certo, è costato 32 milioni di dollari. E John Landis è veramente un'altra cosa." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 18 luglio 2013)
"Colpisce di questo gruppo di attori e scrittori della nuova commedia giovanilista Usa la voglia di prendersi in giro e giocare con il loro status. Stracitato all'interno del film il cult movie per amanti delle droghe leggere 'Strafumati' (2008) dove Seth Rogen e James Franco divennero molto ricchi (in Usa fu un successone) e molto amici. Nel pieno dell'Apocalisse gli amiconi immagineranno un improbabile sequel per tirarsi su il morale." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 luglio 2013)
"Facciamola finita di Evan Goldberg e Seth Rogen è una commedia spesso sguaiata ed eccessiva su un gruppo di amici (sono molti gli attori nei panni di se stessi) che si ritrovano barricati in casa dopo che una serie di catastrofici eventi ha distrutto Los Angeles. La parodia del genere apocalittico però non va molto più lontano di un semplice divertissement tra amici nella vita e sullo schermo. " (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 18 luglio 2013)
"Un comico,volgare e terminale horror show con sei star Usa nella parte di se stesse: James Franco, Jonah Hill, Jay Baruchel, Danny McBride, Craig Robinson e Seth Rogen, che con Evan Goldberg firma anche la regia. 'Facciamola finita' ('This Is the End') racconta la loro boccaccesca 'prigione dorata' nella villa losangelina di Franco, mentre fuori infuria l'apocalisse: la terra si apre, gli alieni scorrazzano, le fiamme divampano. (...) Dal cortometraggio ideato e interpretato nel 2007 da Rogen e Jay Baruchel, il catastrofico, weirdissimo ed estemporaneo divertissement di sei allegri compagnoni baciati dalla fortuna hollywoodiana (...)in cerca d'autore, Franco & Co. l'hanno trovato allo specchio, offrendoci narcisismi assortiti, backstage fittizi, nonsense a buon mercato e la tosta Emma Watson per ciliegina. Da applausi il finale con i redivivi Backstreet Boys, ma per il resto i sei dell'Apocalisse si prendono in giro senza colpo ferire, fanno gli alternativi e si trastullano con un occhio allo sghignazzo e l'altro al portafogli." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 18 luglio 2013)
"Non c'è mai limite al peggio anche se questo film rischia di battere tutti i record per volgarità e cattivo gusto. Con la scusa di raccontare una improbabile fine del mondo, il già sopravvalutato Rogen ci rifila, coni degni compari, una sfilza di demenziali schifezze. Compresa una vergognosa bestemmia, tradotta in italiano. Complimenti." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 luglio 2013)
"Spiacerà a chi preferisce il gruppo dei divetti quando recitano personaggi scritti da altri. A fare il film si saranno certamente divertiti, Ma il divertimento non passa in platea. Come accadeva nei vecchi film del clan Sinatra. Con l'aggravante che, a parte Franco e la Watson, gli altri del clan non li conosce quasi nessuno." (Giorgio Carbone, 'Il Giornale', 18 luglio 2013)