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Dopo ben un anno, torna sul grande schermo Harry Potter con la sua seconda avventura: "La Camera dei Segreti". La trasposizione cinematografica del secondo libro della Rowling è decisamente sorprendente.
Eliminato Voldemort, ossia il professor Raptor, ad Hogwarts è rimasta vacante la prestigiosa cattedra di difesa dalle arti oscure ed è proprio per questo motivo che alla scuola approda niente meno che Gilderoy Allock (Kenneth Branagh), il più famoso mago del mondo, noto per il suo grande coraggio e per la sua incredibile prestanza fisica che lo ha reso l'idolo di tutte le donne. Harry avrà il piacere di conoscere Gilderoy proprio a Diagon Alley, dopo una rocambolesca fuga dalla casa degli zii in cui ha passato un'estate da dimenticare. In compagnia di Ron ed Hermione, Harry si rituffa nella magia di Diagon Alley e quindi intraprenderà il viaggio per la scuola, peccato che l'elfo Dobby, nel tentativo di salvarlo da un qualche pericolo, gli impedisca di salire sul treno per Hogwarts. Ron ed Harry dovranno così rubare la macchina volante del signor Weasly per arrivare in tempo all'inizio del nuovo anno. Harry sarà sconvolto da mille sorprese non certo piacevoli: ragazzi pietrificati, una misteriosa voce che parla di morte e sangue, un tentativo di ucciderlo e l'ombra di Serpeverde che aleggia su tutti gli garantiranno un anno all'insegna della tensione.
Di fatto il più fiacco dei quattro racconti del piccolo mago, soprattutto in ragione dell'essere un clone del primo, risulta molto più coinvolgente per i toni decisamente più inquietanti del primo, ma anche grazie ad un atmosfera gotica che accompagna i protagonisti durante l'esplorazione di questo nuovo mistero di Hogwarts.
Daniel Radcliffe | Harry Potter |
Maggie Smith | Professoressa Minerva McGranitt |
John Cleese | Il fantasma Nick quasi-senza-testa |
Fiona Shaw | Zia Petunia Dursley |
Richard Griffiths | Zio Vernon Dursley |
Jason Isaacs | Lucius Malfoy |
Shirley Henderso | Mirtilla Malcontenta |
Tom Felton | Draco Malfoy |
Rupert Grint | Ronald Weasley |
Alan Rickman | Professor Severus Piton |
Kenneth Branagh | Professor Gilderoy Lockhart |
Richard Harris | Professor Albus Silente |
Bonnie Wright | Virginia Weasley |
Christian Coulson | Tom Riddle |
Emma Watson | Hermione Granger |
Regia | Chris Columbus |
Musiche | John Williams |
Sceneggiatura | Steven Kloves |
Fotografia | Roger Pratt |
Montaggio | Peter Honess |
Scenografia | Stuart Craig |
Costumi | Lindy Hemming |
Michael O'Conner | |
Trucco | Adrian Rigby |
Durata | 2 ore e 41 minuti |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema ACEC)
Giudizio: accettabile, semplice
La seconda puntata della saga di Harry Potter ricalca a grandi linee quella precedente. Essendo gli scenari e i personaggi immutati, le uniche vere novità riguardano il percorso da compiere prima di arrivare al lieto fine. E in questo caso l'aggettivo 'lieto' é quello più appropriato, perché lo scenario nel quale si immerge Harry (e fa immergere lo spettatore) é caratterizzato da mezzi toni, da atmosfere in chiaroscuro, dal buio. Più marcata è dunque la simbologia della favola, che crea contatti più frequenti con forme più raffinate del 'Male' per far trionfare il Bene, ma dopo pericoli insistenti e di terribili dimensioni. La paura segna sopratutto la seconda parte del racconto, disegnata però a misura di bambino e di ragazzo, quella paura verso le nuove scoperte della vita che segna le tappe della crescita verso l'adolescenza e l'età matura. Spettacolo di forte impatto, costruito senza risparmio, tono fiabesco e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta di passatempo e di stimolo di riflessione per ragazzi, anche a livello scolastico e in rapporto con il romanzo della Rowling.
"Sovraffollato (due ore e 40 la durata), molto più dark e spaventevole del primo, il film è l'ultimo della serie diretto da Chris Columbus ed è decisamente più intenso e riuscito del precedente. Da ricordare soprattutto il volo in automobile, lo stregonesco dialogo di Harry con il serpente, la sequenza dei ragni e la lotta finale con il megarettile. Questa puntata, meglio orchestrata come regia, piacerà di più anche agli adulti, che probabilmente avranno più paura dei bambini". (Piera Detassis 'Panorama', 5 dicembre 2002)
"Sontuosa magione per un kolossal in carne ed ossa ma che si crede cartoon, un balocco seducente come la casa stregata al luna park, lungo (e noiosetto) quanto uno di quei racconti della buona notte che pure si vorrebbe non finissero mai, ricco come un plagio plurimo. Addobbato di effetti speciali stile yankee, ma forte di un'anima europea non svenduta ad Hollywood: Sherlock Holmes e Merlino, la fenice e il basilisco, spruzzate celtiche, infusi dei Grimm, echi di Wagner, estratti shakespeariani, foreste come terre d'incubo, fauci contro spadoni". (Alessio Guzzano, 'City', 10 gennaio 2002)
"Più azione, più effetti speciali, più spavento. Con 'Harry Potter e la camera dei segreti' il regista Chris Columbus riprende il piccolo mago dove l'aveva lasciato, fra orrori e misteri. Ed ecco intrighi di potere, bieco razzismo, bambini pietrificati, ragni giganti, un rettile enorme e feroce come un drago, scritte vergate col sangue. Harry Potter stavolta esplora il suo lato oscuro. Ma perde per strada la magia. Sconsigliato sotto gli 8/9 anni: può far troppa paura". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 dicembre 2002)
"Rimane di altissimo livello il versante 'adulto' del film. E' commovente vedere per l'ultima volta Richard Harris nei panni di Albus, lo stregone-capo di Hogwarts: il grande attore è da poco scomparso e nei prossimi capitoli dovranno, cosa non facile, trovare un sostituto. Gli altri 'Prof' Maggie Smith (Minerva McGranitt) e Alan Rickman (Severus Piton) sono straordinari come al solito; mentre la 'new entry' è uno strepitoso Kenneth Branagh nei panni di Gilderoy Allock, un insegnante di magia tanto incapace quanto narciso. Ma tutti quanti i bambini preferiranno, vedrete, l'elfo casalingo Dobbie: che fatto al computer, ma è l'unico che ha davvero un cuore". (Alberto Crespi, 'l'Unità', 6 dicembre 2002)
"Più azione, più effetti speciali, più spavento. Con 'Harry Potter e la camera dei segreti' il regista Chris Columbus riprende il piccolo mago dove l'aveva lasciato, fra orrori e misteri. Ed ecco intrighi di potere, bieco razzismo, bambini pietrificati, ragni giganti, un rettile enorme e feroce come un drago, scritte vergate col sangue. Harry Potter stavolta esplora il suo lato oscuro. Ma perde per strada la magia. Sconsigliato sotto gli 8-9 anni: può far troppa paura". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 dicembre 2002)
"Se al film si può rimproverare un difetto è la lunghezza eccessiva, male ormai epidemico dei block-buster ad alto costo: dopo due ore è finito, eppure va avanti ancora per una quarantina di minuti. Piccoli maghi crescono, e piuttosto bene. Con l'eccezione del rosso Rupert Grint, a bocca spalancata dal primo all'ultimo fotogramma, i protagonisti minorenni subiscono un'adeguata evoluzione: l'Harry Potter di Daniel Radcliffe è più adulto e determinato; Hermione sta diventando una graziosissima preadolescente. Confermato il cast dei veterani fra cui, nella parte del venerando Albus Silente, si vede Richard Harris, scomparso pochi giorni fa". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 dicembre 2002)