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Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter e la pietra filosofale

Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli, inesorabilmente tagliati dai perfidi zii...Tuttavia al suo undicesimo compleanno il mondo misterioso cui appartenevano i suoi genitori, uccisi da un essere malefico, comincia a rivelarsi: volano gufi nel cielo, uomini avvolti in mantelli confabulano tra loro, donne-gatto attendono alla sua porta, piogge di lettere lo inseguono fin su un'isola deserta. Un gigante improvvisamente apparso gli svela la sua natura e il suo destino, e Harry Potter si appresta a frequentare una prestigiosa scuola di magia. Non più il monotono mondo reale, ma un mondo fatto di magie che sicuramente riuscirà a prendere anche la tua attenzione.

Daniel Radcliffe Harry Potter Regia Chris Columbus
Robbie Coltrane Rubeus Hagrid Musiche John Williams
Ian Hart Professor Quirrell Sceneggiatura Steven Kloves
Maggie Smith Fotografia John Seale
Fiona Shaw zia Petunia Darsley Montaggio Richard Francis-Bruce
Durata 2h e 22' Scenografia Stuart Craig

 

Sabato 8 dicembre Ore 15:00, 18:00 e 21:00
Domenica 9 dicembre Ore 15:00, 18:00 e 21:00
Sabato 15 dicembre Ore 21:00
Domenica 16 dicembre Ore 15:00, 18:00 e 21:00
Sabato 22 dicembre Ore 21:00
Domenica 23 dicembre Ore 16:00 e 21:00
Martedì 25 dicembre Ore 16:00 e 21:00
Mercoledì 26 dicembre Ore 15:00, 18:00 e 21:00
Domenica 30 dicembre Ore 15:00
Martedì 1 gennaio 2002 Ore 15:00

Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema ACEC)

Giudizio: accettabile, semplice *

Un libro da cento milioni di copie doveva diventare un film miliardario, e così é stato. La produzione però è nata sotto il controllo artistico dell'inflessibile autrice J.K.Rowlings, che ha preteso, nel cedere i diritti, un film completamente fedele al romanzo, nelle vicende, nello spirito e nell'ambientazione, nonché recitato da soli attori inglesi. La regia é stata dunque affidata all'esperto Chris Columbus e il risultato finale é quello di una illustrazione di lusso delle vicende cartacee del giovane mago, che dall'infanzia infelice da orfanello, con una vertiginosa scalata entra nella scuola che tutti i bambini vorrebbero frequentare. Alla mensa si mangiano solo i cibi preferiti dai più piccoli (pollo, ma soltanto le cosce, dolciumi...), invece di matematica e letteratura si studiano storia della magia e pozioni, e le prime lezioni non sono pesanti: i professori insegnano come far volare una piuma. La sceneggiatura riprende dal romanzo il tono e le battute brillanti, che vivacizzano continuamente materiale preso dalla mitologia (Cerbero si chiama Fuffi), dalle favole (lo specchio delle brame, il bosco proibito e pericoloso, i draghi, i folletti, i troll), e dall'immaginario comune (la scuola si chiama Hogwarts, che suona come Harvard). Il tutto, perfettamente amalgamato e credibile, diventa nuovo e da mandare a memoria: il Quidditch, le gelatine 'Tutti i gusti +1' (attenzione ai gusti vomito e cerume), la cicatrice a forma di fulmine, il binario nove e tre quarti, i gufi postini, il Cappello Parlante, la sfida Grifondoro contro Serpeverde, il terribile uomo dai due volti e, é il caso di dirlo, molto altro ancora. In più momenti la totale sottomissione al libro diventa il limite del racconro per immagini. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e semplice, il messaggio é positivo e lo spettacolo assicurato per i grandi e per i piccoli, con momenti toccanti (la morte dei genitori di Harry e la sequenza dell'unicorno, altri d'azione e altri divertenti.

Si tratta di un film per tutta la famiglia che evidenzia i valori dell'amicizia, della fedeltà e del coraggio in primo piano, ma senza smancerie e con molta ironia: una storia che rispetta l'intelligenza dei bambini.

La critica

"Il film risulta impeccabile, con le sue magie ma soprattutto con le ambientazioni neogotiche: la scuola di magia e stregoneria Hogwarts, le immense scalinate Tudor con gli antichi ritratti in cui i personaggi si muovono, i fantasmi che svolazzano elegantissimi nei loro costumi, la fantastica partita di Quiddich, la partita a scacchi giganti in cui le pedine si fanno fuori fra loro. I grandi attori che hanno accettato con ironia di appiccicarsi immense barbe lisce o ricciute, di indossare mantelli svolazzanti e di dire molte sciocchezze, sono fantastici (...) Sono loro a far pensare che un mondo di maghi, buoni e cattivi, potrebbe essere più impressionante ma anche molto più bon ton". (Maria Pia Fusco, 'la Repubblica', 5 novembre 2001)

"Dei tre giovani studenti di magia l'Harry Potter di Daniel Radcliffe, scelto tra 16mila aspiranti, è forse un po' troppo carino, in ordine, pettinato, incapace d'esprimere altro sentimento che stupore. Davanti allo specchio magico che riflette l'immagine dei genitori morti e mai conosciuti resta lì con gli occhioni spalancati dietro gli occhialini, mentre nel libro ci fa piangere: "Dentro di sé provava un dolore acuto fatto per metà di gioia e per metà di una terribile tristezza". (...) Il risultato è impeccabile, gli effetti speciali non volgari, le scenografie imponenti. Manca solo, nella storia del piccolo mago tra maghi, il tocco magico che avrebbe potuto renderlo indimenticabile." (Natalia Aspesi, 'D di Repubblica', 4 dicembre 2001)

"Il regista, lo sceneggiatore e gli attori sono un tramite tra lo spazio romanzesco e i lettori - spettatori. Cuscinetti oleati di una travolgente macchina delle meraviglie e dei balocchi. Verosimili interpreti di una fantasticheria che percorre la vecchia strada dall'infanzia alla maturità. Romanzo di formazione emozionante anche per i babbani condannati a restare con i piedi per terra e incapaci di sorvolare, a cavallo di una scopa, il senso magico della vita". (Enrico Magrelli, 'Film tv', 16 dicembre 2001)

"Non sparate su 'Harry Potter e la pietra filosofale'. Facile fare gli incontentabili quando dietro al film c'è un best-seller mondiale, ed è vero che si poteva sperare in più coraggio. Ma la regia super rispettosa di Chris Columbus funziona benone. E per una metà abbondante le avventure del maghetto creato da J. K. Rowling e dei suoi amici fra scope volanti, 'babbani', Troll, mondi paralleli, partite a Quidditch, mastini a tre teste, si vedono con grande piacere. A tutte le età". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 7 dicembre 2001)

"Il film fenomeno per bambini, tratto dal primo dei libri per l'infanzia della trentaquattrenne gallese Joanna Kathleen Rowling dedicati al piccolo mago Harry Potter di undici anni, collegiale alla Scuola di Magia e Stregoneria, ha poco incanto ma è carino, divertente e ben fatto. Lunghezza, due ore e ½". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 dicembre 2001)

Harry Potter

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