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Luke è uno stuntman motociclista la cui vita viene sconvolta quando incontra la sua ex, Romina, e scopre di essere diventato padre. Luke decide di prendersi le sue responsabilità di genitore, ma per affrontare le difficoltà economiche a cui deve far fronte, inizia a rapinare banche. Questo lo porta a scontrarsi con Avery Cross, ex poliziotto pronto a tutto pur di incastrarlo.
Regia: Derek Cianfrance
Interpreti: Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byrne, Eva Mendes, Ray Liotta, Bruce Greenwood, Dane DeHaan, Ben Mendelsohn, Harris Yulin
Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder
Fotografia: Sean Bobbitt
Montaggio: Jim Helton, Ron Patane
Musiche: Mike Patton
Durata: 2 ore e 20 minuti
Dramma morale all-star (Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes) su colpa e castigo: penitenza in sala
Motociclista di talento in servizio per circo ambulante, Luke decide di mettere fine alla vita da vagabondo quando scopre che l'ex fiamma, Romina, ha messo al mondo un figlio suo. Problema: Romina, che ha trovato un altro uomo e una casa dove stare, non vuole più saperne di Luke giudicandolo inaffidabile e incapace di badare (economicamente) alla prole. Ma Luke non demorde e pur di trovare i soldi per lei e il bambino s'imbarca in una attività precaria e pericolosa: rapina banche. Dopo due colpi andati a segno, la fortuna gira e le cose si mettono male per lui, anche se il peggio che gli possa capitare è imbattersi in Avery Cross, un poliziotto senza esperienza e potenzialmente micidiale.
Parte come un tuono ma finisce sfiatato questo dramma morale all-star - Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Ray Liotta: tutti equamente sprecati - che Derek Cianfrance scrive (con Ben Coccio e Darius Marder) e dirige (come un amanuense della macchina da presa). Tra riferimenti smaccati - da George Stevens a Martin Scorsese - e inutili cesellature, il film s'accartoccia pian piano, investendo due generazioni, incastrando tre storie, durando più del necessario (140 min.).
Più emozionato che emozionante, Come un tuono privilegia la storia a scapito dei personaggi, lasciati troppo agli interpreti. Incipit folgorante, sviluppo faticoso, realismo d’accademia, score mesto e mai modesto (leggi: invadente).
I peccati da sempre si trasmettono da padre in figlio, solo che stavolta si scontano in sala. (Gianluca Arnone)
"Paghi uno e prendi tre. 'Come un tuono' - sono tre film in uno, a firma del molto indipendente e sentimentale Derek Cianfrance, di cui abbiamo visto 'Blue Valentine', sempre su dinamiche familiari, sui baratti di rimorsi & rancori, sui bilanci affettivi. E sempre col girovago Ryan Gosling, amante dei personaggi sensibili, ai margini, che qui, biondo e multi tatuato (un pugnale sotto l'occhio), è bravissimo, vince il primo tempo della storia restando evocato nel secondo. Avvio strepitoso, la vestizione presa di spalle in piano sequenza del campione di moto che al luna park, sempre quello fin dai tempi di Hitchcock, volteggia nel globo della morte. Somiglia al campione d'auto di 'Drive' e va aggiunto ai 'Ribelli on the road' (Gremese), libro appena uscito su moto e bikers nel cinema. (...) Melodramma, gangster movie, tragedia greco americana, film sul passato che torna alla Jacques Tourneur, come i noir di una volta. In 2 ore e 20 c'è tempo per una maxi sceneggiatura scritta per prendere al lazo tutti i personaggi, osservando sotto la lente la sensibilità dei macho e la determinazione della bella Eva Mendes, in vesti dimesse. Giocato sulla contrapposizione dei due attori del momento, i due sex symbol dell'era Obama, il citato Gosling e Bradley Cooper che, esaurite le 'Notti da leoni' (esce la terza), s'è dedicato a una carriera che lo ha messo in prima fila, esponendo qui il cinismo americano che crede ci sia ancora bisogno di eroi. Sono bravissimi pure i rampolli che si palleggiano altrui follie, amori e responsabilità, ma gettando una speranza al di là del posto al di là dei pini, come dice il titolo originale che prende spunto dai nativi Mohawk e dalla suggestiva natura che non appare mai a sproposito, motore della storia fino al geometrico finale rettilineo verso chissà dove e perché." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 aprile 2013)
"Carta e penna, segnatevi questo nome: Derek Cianfrance, classe 1974, ex-ragazzo prodigio e nuovo campione del cinema indie americano, da oggi in sala col suo terzo film: 'Come un tuono', alias 'A Place Beyond the Pines' (il secondo, il notevole 'Blue Valentine', è passato come una meteora un paio di mesi fa malgrado il quasi-Oscar di Michelle Williams). (...) Quello che sembrava solo un film d'azione con un eroe più maledetto del solito (e fantastici stunt girati con ipnotici piani sequenza) diventa un noir sorprendente e melodrammatico. Una saga dolente sulle trappole del destino popolata di personaggi finalmente degni di questo nome (malgrado qualche incertezza di scrittura), che zigzagando fra le durezze e i segreti di un'America di provincia lottano per la loro vita, e non solo per mandare avanti la trama. Senza mai perdere quel senso dell'assoluto, e quel gusto del dettaglio, che fanno da sempre il sapore del grande cinema americano." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 aprile 2013)
"Un trittico dove gli avvenimenti rispondono alle categorie classiche della tragedia: il destino, la vendetta, l'ereditarietà, le colpe che ricadono sui figli... Malgrado la presenza di Ryan Gosling nella parte di 'bad boy' motorizzato, le analogie con 'Drive' sono praticamente casuali. Assai più che alle scene d'azione, Cianfrance è interessato alle relazioni personali e famigliari; in una sfumatura molto noir, però, che trascina i personaggi alla rovina. Lontano dai codici del cinema d'azione anche il linguaggio del film: che, al montaggio serrato e ai ritmi concitati, preferisce lunghi piani sequenza e visioni in 'soggettiva'." (Roberto Nepoti, 'Repubblica', 4 aprile 2013)
"Dopo un'apprezzata opera prima ('Brother Tied', 1998), Derek Cianfrance è passato a girare documentari per la tv; poi nel 2010 è tornato al lungometraggio con 'Blue Valentine', ballata triste di un amore finito che, pur di poca fortuna con il pubblico (da noi è uscito durante l'ultimo Festival di Sanremo), è stato ben accolto dalla critica. Ora, a confermare il suo indubbio talento di cineasta, arriva 'Come un tuono', sorta di dramma in tre movimenti. (...) Non era facile trovare i giusti equilibri in un progetto di storia che cambia di protagonisti, epoca e registro mescolando gangster story, poliziesco e melò; e in effetti 'Come un tuono' risente a tratti di tanta complessità di temi: oltre al fatto che, in presenza di più episodi, viene naturale preferire uno all'altro. Ma resta coerente nel film la forza unitaria di una vena di profondo intimismo che Cianfrance sa come tradurre in densi piani sequenza: con la macchina da presa incollata a protagonisti che si dibattono nella tela di traumi e pulsioni di cui non sono consapevoli; o di cui stanno appena prendendo coscienza. L'effetto è assai emozionante quando sono in ballo interpreti del fascino e dell'intensità di Gosling, angelo maledetto dal cuore puro, e di Cooper, eroe dal cuore oscuro; mentre la terza parte, che dal punto di vista drammatico dovrebbe rappresentare l'apice, soffre del minor peso specifico sia dei giovani attori che dei loro ruoli. Tuttavia, da questo neppur quarantenne regista del Colorado ci aspettiamo molto." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 aprile 2013)
"'Come un tuono' è il titolo italiano di questo film indipendente e sorprendente, firmato da un regista da Sundance, Derek Cianfrance (...). Il suo realismo noir non lascia indifferenti, e il primo anello narrativo di 'Come un tuono' è di quelli che non si dimenticano e il personaggio di Gosling è di quelli che lasciano segni profondi, una furia silenziosa che si adagia nel nostro immaginario, e forse anche nelle nostre coscienze. Il resto della storia ci è sembrata meno potente e più di scrittura. Bellissima la colonna sonora firmata da Mike Patton, frontman dei Faith No More, come anche molto evocativo il brano che chiude il film dai pini ai «lupi» ('Wolves') di Bon Iver." (Dario Zonta, 'L'Unità', 4 aprile 2013)
"E' piacevole confrontarsi con la gamma di sensazioni proposta da un titolo intenso, ricco, contraddittorio e soprattutto siglato da un nuovo talento, uno di quei cineasti che avranno lungo corso nel cuore degli spettatori. 'Come un tuono' (...) mette a fuoco, infatti, l'identikit di Derek Cianfrance, giovane indipendente scoperto al Sundance e fattosi valere con il crudo e passionale 'Blue Valentine', diretto tre anni orsono ma uscito in Italia solo da poche settimane; decisamente più congegnato e ambizioso di quest'ultimo, il nuovo film, sceneggiato insieme a Ben Coccio e Darius Marder ispirandosi apparentemente alla tragedia greca e in realtà a Jack London, assomiglia a un'epopea circolare che mira a congiungere le generazioni alternando il noir con il melodramma e l'azione con la mitografia. Sulla linea di un naturalismo controllato, cioè sovrastato da un senso del destino e della colpa pressoché biblici, 'Come un tuono' finisce per essere penalizzato dai troppi cambi di ritmo e le plateali saldature romanzesche senza, peraltro, perdere l'ambiguità del suo fascino incentrato sul tema della giustizia nel nostro «qui e ora» impossibile. Un esito incoraggiato, tra l'altro, dal cast trainato dai migliori divi sexy-e-tribolati oggi presenti su piazza, due protagonisti dal carisma di tirato a lucido come il Ryan Gosling di 'drive' e il Bradley Cooper di 'Il lato positivo'. (...) Un duello scatenato con dovizia d'impatti sia sul registro realistico, sia su quello allegorico fino a quando il regista non decide di fare pendere la bilancia sul secondo versante, quando, cioè, sono i rispettivi figli diventati adulti a incontrarsi, sfidarsi sui precari confini tra il Bene e il Male e inventarsi in qualche modo il suggello dei patemi e i dubbi rimasti aperti per quindici anni. Un surplus di digressioni, cortocircuiti e coincidenze che, come premesso, incrementano l'interesse fuori standard del film così come la sua cupa, programmatica e a tratti confusionaria (non mancano le citazioni di classici come 'La morte corre sul fiume' e 'Cape Fear' o neo cult-movie come 'Little Odessa' e 'I padroni della notte') ridondanza." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 aprile 2013)
"E' piacevole confrontarsi con la gamma di sensazioni proposta da un titolo intenso, ricco, contraddittorio e soprattutto siglato da un nuovo talento, uno di quei cineasti che avranno lungo corso nel cuore degli spettatori. 'Come un tuono' (...) mette a fuoco, infatti, l'identikit di Derek Cianfrance, giovane indipendente scoperto al Sundance e fattosi valere con il crudo e passionale 'Blue Valentine', diretto tre anni orsono ma uscito in Italia solo da poche settimane; decisamente più congegnato e ambizioso di quest'ultimo, il nuovo film, sceneggiato insieme a Ben Coccio e Darius Marder ispirandosi apparentemente alla tragedia greca e in realtà a Jack London, assomiglia a un'epopea circolare che mira a congiungere le generazioni alternando il noir con il melodramma e l'azione con la mitografia. Sulla linea di un naturalismo controllato, cioè sovrastato da un senso del destino e della colpa pressoché biblici, 'Come un tuono' finisce per essere penalizzato dai troppi cambi di ritmo e le plateali saldature romanzesche senza, peraltro, perdere l'ambiguità del suo fascino incentrato sul tema della giustizia nel nostro «qui e ora» impossibile. Un esito incoraggiato, tra l'altro, dal cast trainato dai migliori divi sexy-e-tribolati oggi presenti su piazza, due protagonisti dal carisma di tirato a lucido come il Ryan Gosling di 'drive' e il Bradley Cooper di 'Il lato positivo'. (...) Un duello scatenato con dovizia d'impatti sia sul registro realistico, sia su quello allegorico fino a quando il regista non decide di fare pendere la bilancia sul secondo versante, quando, cioè, sono i rispettivi figli diventati adulti a incontrarsi, sfidarsi sui precari confini tra il Bene e il Male e inventarsi in qualche modo il suggello dei patemi e i dubbi rimasti aperti per quindici anni. Un surplus di digressioni, cortocircuiti e coincidenze che, come premesso, incrementano l'interesse fuori standard del film così come la sua cupa, programmatica e a tratti confusionaria (non mancano le citazioni di classici come 'La morte corre sul fiume' e 'Cape Fear' o neo cult-movie come 'Little Odessa' e 'I padroni della notte') ridondanza." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 aprile 2013)
"Delude 'Come un tuono' di Derek Cianfrane che al prezzo di una offre tre storie collegate tra loro. Il film regge finché è di scena Ryan Gosling, poi si smarrisce raccontando in maniera prevedibile le colpe dei padri che ricadono sui figli." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 4 aprile 2013)
"Mélo extralarge (140') spalmato su 15 anni e diviso in tre narrazioni con una sola nonché pedante ossessione: le colpe dei padri ricadono sui figli, e la nemesi è inevitabile. Il modello è il Gigante di Stevens ma senza epica né epoca a ravvivarne forma e contenuto. Le star del momento Gosling & Cooper ci mettono anima e corpo a vitalizzare personaggi che si scordano uscendo dal cinema. Overdose di morale e buone intenzioni, ma ciò che resta è più noia che tormento." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 4 aprile 2013)
"Una volta, le nostre nonne li chiamavano «i filmoni». Quelle belle storie drammatiche che duravano ben oltre le due ore di proiezione e che, di solito, comportavano l'uso incessante del fazzoletto che faceva da rumorosa colonna sonora a colpi di scena clamorosi e destini infausti, più o meno, segnati. Fatte le debite proporzioni, è quel che accade in 'Come un tuono', diretto dall'ottimo Dereck Cianfrance che aveva impressionato con 'Blue Valentine', altro drammone familiare contemporaneo. Non è un caso che in entrambi i film il protagonista sia il sempre più bravo Ryan Gosling che qui divide scena e onori con l'altro emergente di lusso Bradley Cooper. E' la paternità al centro di una pellicola che parte raccontando la misera vita di Luke Glanton (Gosling), stuntman che sbarca il lunario. (...) Fidatevi, questo è un gran bel film." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 4 aprile 2013)
"Piacerà a chi piacciono i film all'americana come quelli di una volta, imperniati sul classico tema degli amici-nemici. Riproposto dal duo Gosling-Cooper con un carisma non indegno di quello delle superstar del buon tempo antico." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 aprile 2013)