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Scienziati ed esploratori sono impegnati in un viaggio spaziale negli angoli più pericolosi del cosmo, che li metterà alla prova fisicamente e mentalmente. Troveranno un mondo che rivelerà loro le risposte che l'essere umano cerca da sempre...
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Michael Fassbender, Idris Elba, Charlize Theron, Noomi Rapace, Guy Pearce, Kate Dickie, Sean Harris, Logan Marshall-Green
Sceneggiatura: Damon Lindelof, Jon Spaihts
Fotografia: Pietro Scalia
Montaggio: Dariusz Wolski
Da dove veniamo? Ridley Scott lo chiede a noi, perché il non-prequel di Alien (d)elude assai
Quante domande sull’origine della razza umana, e quante poche risposte. Fosse questo – o solo questo - il problema, Prometheus ancora se la caverebbe, ma l’ambizione non si fa azione, la verbosità non “spiega”, la noia incombe. Ideazione tormentata, Ridley Scott aveva in mente il prequel di Alien, poi ha virato su una nuova mitologia, con una squadra di esploratori alle prese con la Domanda: “Da dove veniamo?”. A sua volta, Mr. Scott s’è chiesto: “Quanto possiamo essere originali?”.
Non troppo, diremmo, e la sensazione è strana: effetti poco speciali, diffusa seriosità e, anziché un Alien per papà, una fecondazione assistita da Battlestar Galactica, gli sci-fi Hammer e un simil-camp – si veda l’androide decollato – fuori tempo massimo. L’emozione prevalente è la tristezza o, se volete, la consapevolezza dell’infinitesimale umano di fronte all’Universo: nulla stringe, comunque. Si parte dal conato di vomito di un umanoide - siamo sulla Terra? – che darà vita a una struttura cellulare, poi un fantasmagorico salto spazio-temporale ci porta nel 2093 sull’astronave Prometheus in rotta verso un mondo lontano lontano, evocato da pitture rupestri, dove l’uomo potrebbe aver avuto origine.
Delusione, non c’è segno di vita, l’atmosfera è irrespirabile, ma delle linee rette portano a una piramide, e due umanoidi alieni ivi reclusi – scopriremo – hanno un DNA congruente al nostro. Appunto, chi sono i nostri? Elizabeth Shaw (Noomi Rapace, donna forte à la Sigourney Weaver) ha una croce al collo e crede nell’origine divina, a differenza del suo ragazzo (Logan Marshall-Green) di sana fede darwinista; David (Michael Fassbender) è un androide che tutto può, compreso scimmiottare HAL 9000; Meredith Vickers (Charlize Theron, tosta pure lei) rappresenta la corporation che finanzia Prometheus. Mentre l’horror fa capolino, la domanda cambia soggetto: “Da dove vengono?”, si chiede Elizabeth. Prometheus non risponde, è un adventure film neghittoso o, forse, tronfio. Risponderà il sequel? (Federico Pontiggia)