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Cose dell'altro mondo

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Mettiamo una bella, civile e laboriosa città del Nord Est. Mettiamo che questa città abbia una percentuale alta di lavoratori immigrati, tutti in regola e ben inseriti. E mettiamo, per esempio, che un buontempone d'industriale si diverta a mettere quotidianamente in scena un teatrino razzista: iperbole, giochi di parole, battute sarcastiche, tutte, ma proprio tutte, così politicamente scorrette da risultare esilaranti. Mettiamo che un giorno il teatrino si faccia realtà, che gli immigrati, invitati a sloggiare, tolgano il disturbo. Per sempre... "Cose dell'altro mondo" esplora questo paradosso, con lo stesso linguaggio politicamente scorretto del suo protagonista: ironia in luogo della drammaticità, imbarazzo al posto dell'ideologia, tenerezza dove si vorrebbe conforto sociologico.

Liberamente ispirato al film "Un giorno senza messicani" (2004, regia di Sergio Arau)

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Regia: Francesco Patierno

Interpreti: Valerio Mastandrea, Diego Abatantuono, Valentina Lodovini, Sandra Collodel, Maria Grazia Schiavo, Maurizio Donadoni, Vitaliano Trevisan, Riccardo Bergo , Sergio Bustric, Fabio Ferri, Laura Efrikian, Fulvio Molena

Sceneggiatura: Diego De Silva, Giovanna Koch, Francesco Patierno

Fotografia: Mauro Marchetti

Montaggio: Cecilia Zanuso

Musiche:

Durata: 1 ora e 30'

Cose dell'altro mondo

cinematografo.it - Fondazione ente dello spettacolo ***** Abatantuono mattatore per la commedia amara di Francesco Patierno. In Controcampo italiano

Un toro scappa da un furgone e corre impazzito tra la folla. Un uomo impugna un fucile e spara, incurante della gente. Non siamo nel Far West ma nel profondo Nord italiano, tra Treviso e Bassano del Grappa, dove vive l’industrialotto Mariso Golfetto (Diego Abatantuono), proprietario di una rete televisiva, su cui fa propaganda quotidiana contro gli immigrati di ogni coloreà, invocando uno tsunami purificatore “che affondi i barconi e li rispedisca ai loro paesi”.

Cose dell’altro mondo, recita il titolo più che azzeccato del terzo film di Francesco Patierno, in concorso a Controcampo al festival di Venezia e in uscita oggi nelle sale per Medusa. Invece no, molti dei dialoghi sono stati riportati fedelmente dallo stesso Patierno, che per il personaggio di Golfetto ha tratto spunto e ispirazione da un politico lombardo, indagato e arrestato per corruzione e recentemente accusato di traffico d’armi con l’Eritrea (!), e dal co-sceneggiatore Diego De Silva, vedi la scena aberrante del taxi con Vitaliano Trevisan. Ma non è solo satira o riproduzione grottesca della realtà, c’è una provocazione iniziale: che cosa accadrebbe se un giorno gli extracomunitari sparissero dall’Italia? Lo auspica il becero Golfetto, armato di sciabole e pistole, e avviene realmente. Dalla mattina alla sera scompaiono tutti, dal primo all’ultimo. Patierno non dà spiegazioni superflue, indaga il sentire comune della popolazione, che all’improvviso scopre di avere bisogno di quei derelitti, un esercito di manovalanza, badanti e prostitute.

Persino Golfetto si pente e fa mea culpa, va in chiesa a cercarne qualcuno che forse si è nascosto, non c’è più nessuno. Hai avuto quello che chiedevi, gli dice con tristezza il prete. In mezzo ci sono le storie parallele di Valerio Mastandrea, poliziotto romano con madre trevigiana e di Valentina Lodovini, maestra elementare incinta di un nero, volatilizzato anche lui. Dove siano finiti nessuno lo sa, neppure se mai torneranno. Patierno usa (e osa) il tono della commedia per raccontare in chiave surreale e amara uno dei più grandi deliri dei nostri tempi. Abatantuono è straordinario nella sua megalomania, Mastandrea malinconico ed efficace più del solito. (Marina Sanna)

La critica

"Prima ancora del debutto ha già fatto parlare molto di sé, visto che affronta con una robusta vena comica tematiche delicate come l'immigrazione e il razzismo, cimentandosi nella non facile impresa di smuovere le coscienze 'a colpi di risate'. (...) Al netto delle immancabili polemiche, spesso pretestuose, che ne hanno accompagnato la lavorazione, 'Cose dell'altro mondo' si annuncia come uno dei migliori film italiani delle ultime stagioni, divertente senza mai essere banale e impreziosito da tre protagonisti d'eccezione come Diego Abatantuono,Valerio Mastandrea e Valentina Lodovini." (Marco De Rosa, 'Il Giornale', 31 agosto 2011)

Diego Abatantuono

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