Sabato 4 ottobre | Ore 21:00 |
Domenica 5 ottobre | Ore 16:00 e 21:00 |
John Connor vive nelle strade. Un nuovo terminator, che ha potere sulle altre macchine, è stato mandato per ucciderlo. Il modello, chiamato Terminatrix o TX, ha le sembianze di una donna e non ha bisogno di armi perché la sua mano è dotata di un cannone laser. TX ha il compito di eliminare tutti gli altri organismi cibernetici. Ma un altro umanoide, T 101, viene inviato per aiutare John....
Arnold Schwarzenegger | Timothy Dowling |
Nick Stahl | Brian Sites |
Kristanna Loken | Alana Curry |
Claire Danis | David Andrews |
Regia:Jonathan Mostow | |
Sceneggiatura: Tedi Sarafian |
"Il paradosso di 'Terminator 3 - Le macchine ribelli', diretto dal Jonathan Mostow di 'U-571', è tutto qui e non è poco. Si tratta di dirigere la terza avventura del padre di tutto il cinema fantastico moderno come se nel frattempo non fosse accaduto nulla o quasi. Come se non ci fosse già stato un 'Terminator 2', araldo della rivoluzione digitale. Come se 'Matrix' non avesse riassunto e superato in un colpo solo vent'anni di immagini, storie, personaggi, dilemmi. Come se 'Harry Potter' e 'Il Signore degli Anelli' non ci avessero abituato a serialità incalzanti. (...) La scena chiave resta quella in cui il futuro salvatore dell'umanità piega il proprio difensore ai suoi voleri semplicemente puntandosi una pistola alla tempia. 'Non puoi autoterminarti', borbotta Terminator stranito. 'Tu no. Io sì'. Curioso privilegio di noi umani, su cui Mostow incardina questo film ironico e lugubre insieme". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 settembre 2003)
"Ma il valore e il divertimento di 'Terminator 3' continua a consistere nella monumentale presenza di Schwarzenegger. Sempre uguale a se stesso, pur reso più nobilmente iconico dai segni dell'età, le rughe, la stempiatura. Fedele alla tradizione di laconicità del personaggio, che parla poco e picchia molto: i suoi aforismi sono i più memorabili di tutta la storia del cinema dai tempi del poliziotto cinese Charlie Chan. Se (alla fine) sarà eletto governatore, ha promesso che abbandonerà lo schermo. Affezionati come siamo alle sue puntuali riapparizioni, ci resta solo da sperare che venga trombato". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 20 settembre 2003)
"Se 'T1' era una 'serie B' a basso costo, compensata dal genio visionario di Cameron, 'T3' è una 'serie B' ad alto budget messa in scena senza sprechi di talento dal mestierante Jonathan Mostow. In un regime d'inflazione di kolossal miliardari, da 'Hulk' in giù, un film come questo ha un sapore vecchiotto, non spiacevole ma un tantino superfluo. Lo stesso effetto di non necessità che fa Schwarzie: anche se ci auguriamo di rivederlo spesso sullo schermo, piuttosto che saperlo governatore della California". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 20 settembre 2003)
"'Sono un modello superato', borbotta il vecchio cyborg alla terza avventura. Se lo dice lui c'è da credergli. Infatti avrà il suo bel da fare contro la rivale venuta dal futuro, una 'Terminatrix' spietata e praticamente indistruttibile... Dopo i no di Ridley Scott, Ang Lee e John McTiernan, 'Terminator 3' poteva essere un disastro. Invece Jonathan Mostow se l'è cavata benone, facendo della senescenza del personaggio (e della serie) il baricentro di un film lugubre e ironico insieme. Che diventa addirittura appassionante nel doppio disco Columbia, tecnicamente superbo e zeppo di extra: trailer, commenti del regista e di Schwarzenegger, documentari, cronologia di Terminator , lungo special sugli effetti, una scena eliminata, gli inevitabili errori. Tutto con sottotitoli italiani." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 gennaio 2003)