Domenica 11 febbraio - Ore 15:00 e 17:00
Rocky, Ginger, Bunty, Babs e Fowler sono cinque simpatiche galline molto preoccupate per la loro sorte nell'allevamento di pollame Tweedy. Per salvare le penne escogitano diversi piani per fuggire, ma i loro tentativi falliscono miseramente. Finché un giorno non arriva alla fattoria Rocky, un gallo americano che insegnerà loro a volare.
Sceneggiatura | Karey Kirkpatrick | Regia | Peter Lord, Nick Park |
Montaggio | Mark Solomon | Musiche | Harry Gregson-Williams, John Powell |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Raccomandabile/semplice
Tematiche: Film per ragazzi; Libertà; Solidarietà-Amore
Si tratta del primo lungometraggio prodotto dalla Aardman, una società premiata con l'Oscar e impostasi a livello internazionale con i popolari cortometraggi di Wallace & Gromit. "Galline in fuga" é un film d'animazione realizzato con pupazzi in plastilina nello stile tipico della Aardman. I personaggi, le scene e i costumi sono tutti reali e fisici, non disegnati o animati da un computer. La tecnologia informatica ha consentito invece di fabbricare modelli computerizzati di tutte le scene, all'interno dei quali era possibile muoversi e quindi osservare le diverse prospettive e angolazioni prima di costruire fisicamente le scene. Un lavoro minuzioso e puntiglioso dunque, il cui buon esito è dimostrato dal fatto che le tecniche non si fanno mai vedere, rimangono silenziosamente al servizio della storia. Che è poi una favola, rapida e scorrevole, alla quale i bambini si accostano con divertimemto e partecipazione. C'é però anche qualcosa di più,nel momento in cui la voglia di fuga da una condizione di prigionia e l'ansia di libertà diventano i punti di partenza di un apologo 'morale', di una fiaba che, proprio per la sua collocazione fuori dal tempo, esprime paure, desideri, bisogni validi per ogni tempo. Non stona che gli animali siano le vittime e l'essere umano (la signora Tweedy) il carnefice: l'inversione dei ruoli è in ogni momento possibile. Senza toni pedanteschi, il film stimola senz'altro la fantasia dei più piccoli e chiede attenzione anche ai 'grandi': per farli specchiare nei tanti, piccoli recinti che ciascuno crea ogni giorno. Dal punto di vista pastorale, il film é dunque di grande sostanza, da valutare come raccomandabile per farne risaltare la possibilità di 'letture' anche più approfondite, e insieme semplice nel suo svolgimento complessivo di facile ma comunque mai banale fruizione.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. E' da recuperare in occasione di proposte per bambini e ragazzi e in circostanze non solo di intrattenimento ma anche educative e didattiche. Consigliabile anche l'utilizzo casalingo da parte di genitori e famiglie.
"Una disperata corsa dei polli verso la salvezza e lontano dai soprusi. E' la risposta della Dreamworks alla Disney. L'umiltà intelligente e raffinata delle galline di Spielberg contro la potenza dei dinosauri". (Giampaolo Pioli, 'La Nazione', 27 giugno 2000)
"Modelli dichiarati del regista e produttore Peter Lord sono i film sulla seconda guerra mondiale e sull'eroismo dei soldati alleati prigionieri dei tedeschi: 'La grande fuga' e 'Stalag 17'. E 17 è il numero della baracca da dove parte la rivolta del pollaio. Ma se le spacconate spettacolari di Steve McQueen sono citate precisamente in molti dettagli, il film di Billy Wilder del '53 ha dato soprattutto il tono generale: criticato al tempo per aver trattato un tema tragico con spirito troppo scanzonato, propone soprattutto degli antieroi. Proprio come la gallina Ginger e compagne". (Emanuela Rosa-Clot, 'Panorama', 20 luglio 2000)
"Nick Park e Peter Lord hanno realizzato un film d'animazione geniale, capace di parlare a due pubblici in un colpo solo. Da una parte i bambini (...), dall'altra gli adulti, tanto meglio se cinefili. Il film, infatti è un'esilarante ripresa in versione pollame dei classici del cinema di campo di concentramento (...). Se le referenze sono nobili, il modo di metterle in scena è intelligente e pieno d'ironia affettuosa: tanto che, prima di arrivare ai pezzi di bravura del movimentato finale, ti sorprendi a identificarti con le sorti di una gallina, tremando per la poveretta che non ha fatto l'uovo o per i pericoli che Gaia e Rocky corrono nella diabolica macchina. Miracoli del cinema". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 16 dicembre 2000)
"Diciamolo: costruendo un perfetto mondo parallelo, replica e rovescio parodico del nostro, Park & Lord rivelano un genio degno della grande tradizione satirica britannica, da Swift in poi. E quella catapulta fatta col colino da tè, la borsa dell'acqua calda usata come tappeto elastico, la gallina che fa la maglia usando due stuzzicadenti, rispecchiano una passione per il bricolage, un desiderio infantile di rifare il mondo, che è il cuore stesso della Aardman e delle sue imprese. Basterebbe la sequenza della macchina che fabbrica pasticci di pollo, congeno infernale a cavallo fra 'Tempi Moderni' e 'Schindler's List', l'orrore dell'automazione e quello della detenzione, a fare di 'Galline in fuga' un capolavoro. E, cosa anche più rara, un capolavoro per tutti". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 dicembre 2000)
"Nick Park e Peter Lord, gli Oscar cineasti inglesi ideatori delle magnifiche avventure di Wallace & Gromit, cane e padrone, hanno realizzato il loro primo lungometraggio con risultati incantevoli. Fatica, tecnica complessa e rara, un tema appassionante come la libertà, successo internazionale e incassi altissimi soprattutto in America: una gran riuscita". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 15 dicembre 2000)