Sabato 26 aprile - Ore 21:00
Domenica 27 aprile - Ore 16:00 e 21:00
Fioravante è un uomo solitario e sensibile che lavora in un negozio di fiori e conduce una vita senza troppe ambizioni. Murray è un commerciante di libri attratto dal guadagno facile. I due sono amici e, per guadagnare un po' di soldi, decidono di mettere su una bizzarra società: grazie alla sua capacità di capire le donne e all'abilità nell'attirare la loro attenzione pur non essendo certo un adone, Fioravante vestirà i panni del gigolò col nome d'arte Virgil, mentre Murray farà il manager e gli procurerà le clienti. Le prime a beneficiare dei servizi di Virgil sono due avvenenti signore alla ricerca di emozioni: la Dottoressa Parker, dermatologa giunta a un bivio nella propria esistenza, e la sua amica Selima. La terza è invece la vedova di un rispettato Rabbino che, rimasta sola con i sei figli, sente un disperato bisogno scoprire cose nuove con grande sconforto di Dovi, poliziotto della comunità ortodossa da sempre innamorato di lei. Così, mentre Murray scoprirà che non è poi così facile essere un protettore, Avigal, la Dottoressa Parker e Selima vedranno soddisfatti i loro desideri, Dovi riuscirà ad esprimere i propri sentimenti e Fioravante imparerà a seguire il suo cuore...
Regia: John Turturro
Interpreti: Woody Allen, Vanessa Paradis, Sharon Stone, John Turturro, Sofia Vergara, Max Casella, Jill Scott, Tonya Pinkins, Allen Lewis Rickman, Liev Schreiber, Bob Balaban, Aida Turturro, David Margulies, Michael Badalucco
Sceneggiatura: John Turturro
Fotografia: Marco Pontecorvo
Montaggio: Simona Paggi
Musiche: Abraham Laboriel, Bill Maxwell
Durata: 1 ora e 38 minuti
Un Allen d'annata chez John Turturro. Con la sapienza dei luoghi comuni...
Se Blue Jasmine ci riconsegna un Woody Allen amaro e dolente, che prende
un tram chiamato destino, più che desiderio, per i fan del Woody prima
maniera, quello ironico, nevrotico, newyorkese ed ebreo-motteggiante c’è
una buona notizia: è tornato, da attore, chez John Turturro. In missione
leone o, se preferite, pappone in Gigolò per caso.
Sì, è il Woody di
sempre, minuto e male in arnese proprietario di una libreria
pesantemente colpita dalla crisi: non si vende, “i libri sono diventati
una roba da malati mentali”, e per il lunario non sbarcato tocca farsi
venire un’idea, approdare a una via di fuga, più concreta della luna.
Murray, questo il nome dell’Allen personaggio, ha un’idea, servita sul
piatto dalla sua dermatologa (Sharon Stone), che vorrebbe provare un
menage à trois, un threesome: ha Murray qualche gigolo sotto mano? No,
Murray non ce l’ha, ma ha un acaro amico, Fioravante (Turturro),
specialista di composizioni floreali giapponesi e pure lui in cattive
acque finanziarie: trattativa dopo trattativa, Murray lo convince, e
strappa per sé una percentuale, come dire, esosa?
Fioravante è gigolo assertivo, dolce e, insomma, ci sa fare, la clientela non manca, Sharon e l’amica Sofia (Vergara), tutte e due upper class yankee, sono soddisfatte e rimborsano lautamente. Ma non finisce qui, Murray ha un’amica, ebrea osservante vedova con sei figli (Vanessa Paradis, incisiva...) e la porta da Fioravante per un massaggio: è la carta chiamata destino, le cose si complicano, l’amore spunta all’orizzonte, insieme a rabbini, poliziotti ebrei interessati (Liev Schreiber) e pesci kosher. Che ne sarà di Murray e Fioravante, di cui per dovere di risata non vi sveliamo gli alias professionali?
La risposta in un film pret-à-porter, un quartetto d'archi bitter sweet romantico, calato nella New York trademark Woody Allen che (non) t’aspetti, impreziosito e nutrito dalle prove di un cast superlativo e immalinconito quanto basta: se non riesci a fare sesso mercenario perché ami un’altra, e quell’altra... amor ch’a nullo amato etc., che succede? Già, sono le dissolvenze incrociate della vita, su cui Turturro e il caro Allen riverberano una luce calda, intima e soffusa, approdando con un mood agrodolce alla sapienza dei luoghi comuni: chiodo scaccia chiodo, morto un papa se ne fa un altro, l’importante è partecipare, l’amore non ha prezzo e... il gigolo ha un cuore d’oro. Forse non c’era bisogno di un film, per ricordarcelo, ma Gigolò per caso vale il biglietto. (Federico Pontiggia)