Venerdì 28 settembre - Ore 21:00
Sabato 29 settembre - Ore 21:00
Domenica 30 settembre - Ore 16:00 e 21:00
Sabato 6 Ottobre - Ore 21:00
Domenica 7 Ottobre - Ore 16:00 e 21:00
Sabato 13 ottobre - Ore 21:00
Domenica 14 ottobre - Ore 16:00 e 21:00
Il tentativo di Scrat di agguantare la sua noce provoca un cataclisma inaspettato che manda alla deriva un intero continente. Gli inseparabili Manny, Diego e Sid si ritrovano su di un iceberg che li conduce in una pericolosa avventura in mezzo all'oceano, un mondo per loro inesplorato e abitato da strane creature e soprattutto spietati pirati. Anche il povero Scrat vaga per l'oceano su una lastra di ghiaccio sempre più piccola e, quando tutto sembra compromesso, incontra il trio di amici con i quali può finalmente tentare di rientrare a casa.
Si segnala che la pellicola proiettata all'auditorium non è la versione 3D del film.
Regia: Steve Martino, Mike Thurmeier
Sceneggiatura: Michael Berg, Jason Fuchs, Mike Reiss
Fotografia: Renato Falcão
Montaggio: David Ian Salter, James Palumbo
Musiche: John Powell
Integrazione, coraggio, follia e comicità per confermare il successo della saga
Le franchise sono macchine strane. Partono fortissimo, trovano una velocità di crociera, rallentano fino a fermarsi, definitivamente o in attesa che arrivi qualcuno con i cavi e ricarichi la batteria. La saga di Ice Age sembra non subire queste dinamiche. Il primo episodio ha incassato 383 milioni di dollari contro i 655 del secondo e gli addirittura 886 del terzo, e L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva è un altro bel successo per Twentieth Century Fox e Blue Sky, cenerentola dei grandi studios quando animazione digitale voleva dire Pixar e Dreamworks, e che oggi è la rivale dell’azienda di Jeffrey Katzenberg per il secondo gradino del podio, in un mercato diventato estremamente competitivo, viste le molte aziende creative che si sono aggiunte negli anni.
Un successo in crescendo che si spiega facilmente: il mammuth Manny, la tigre Diego e il bradipo Sid sono un esempio mirabile di integrazione, coraggio, saggezza e follia, ripercorrono le orme di figure classiche della comicità cinematografica e televisiva statunitense, dai Tre Marmittoni alla coppia Lewis e Martin, passando per Gianni e Pinotto e i fratelli Marx. Se a questo aggiungiamo valori fondamentali come l’amicizia, l’accettazione della diversità e, naturalmente, la famiglia, la formula vincente è servita. In più, c’è Scrat, il nevrotico scoiattolo preistorico ghianda-addicted che scopriamo avere provocato anche la rottura della Pangea e la deriva dei continenti, costringendo i nostri tre eroi all’ennesima quest per ricongiungersi con i loro cari, nonostante i criminali propositi di un malvagio gorilla pirata.
L’era glaciale 4 – Continenti alla deriva è intrattenimento per famiglie nella sua forma più limpida, e funziona, anche grazie al sempre eccellente lavoro sul doppiaggio che vede questa volta due new entry, Filippo Timi al posto di Leo Gullotta e Francesco Pannofino nei panni del perfido capitan Sbudella. Fondamentale annotazione: il finale con Scrat è genio puro. (Alessandro De Simone)
"Quarta puntata, in dieci anni, delle avventure animate on the rocks della serie Fox dell''Era glaciale' lanciata da un personaggio di irresistibile cocciutaggine, Scrat (cioè scoiattolo e ratto, squirrel e rat) sempre alla ricerca, inutile e infinita come in un'ossessione esistenziale degna di Beckett, dell'adorata ghianda che sfugge, è il suo Godot che non arriva. (...) L'estrema caratterizzazione del disegno, le mostruosità picassiane dei lineamenti, i bulbi oculari spropositati, l'ostilità dei caratteri e il numero delle continuative catastrofi, avvicinano, anche per il convulso montaggio, la saga glaciale al Coyote e a Beep Beep dei rimpianti cartoon Warner «That's all folks!» di Chuck Jones. Scrat è sempre il beniamino star, il destino cinematografico gli riserva una sorpresa ma vorremmo fosse più presente perché il suo tocco di lunare sfortuna paperinesca è la chiave del successo più originale di questo gruppo di survivor. In questo episodio, ovviamente anche in 3D, non mancano le citazioni - dal 'Re Leone' al 'Pianeta delle scimmie' con la Statua della Libertà di sfondo ¿ c'è il discorso paleo ecologico cui si aggiunge anche una lezioncina sui rapporti generazionali, guardando con cinismo da primo Sordi la nonnina sdentata e con tenerezza i complessi edipici della piccina mammut che si vuol rendere indipendente dal papà invadente. Lodevole per la mancanza di violenza, ma ripieno di umoristica crudeltà intellettuale, 'L'era glaciale 4', con le sue coloratissime patologie e la geografia surreale, finisce con una citazione dell''Inno alla gioia' beethoveniano e si snoda in molte, troppe trovate, non tutte all'altezza, ma mescolate in modo che sembri sempre un fanta motore acceso." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 28 settembre 2012)
"Ancora una volta è colpa dello scoiattolo Scrat, il vero grande eroe della saga preistorica targata Fox: per inseguire l'irraggiungibile ghianda provoca niente di meno che la frattura della crosta terrestre. Così inizia 'L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva', la nuova divertente avventura di Manny il mammut, Sid il bradipo e Diego la tigre che si ritrovano su una zattera di ghiaccio in mezzo all'oceano, da soli come ai vecchi tempi. Tra epiche avventure spiccano due nuovi personaggi: lo scimmione pirata che veleggia su una nave ghiacciata e la bisbetica nonnina di Sid che strapperà risate a grandi e piccini." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 28 settembre 2012)
"Dieci anni dopo il primo 'Ice Age' i ghiacciai si sono sciolti e Carlos Saldanha, il regista brasiliano ideatore della saga, non figura più nei titoli di testa del quarto capitolo prodotto da Blue Sky e distribuito dalla Fox. Assenza che si fa sentire nella banda formata da Sid il bradipo, Manny il mammut e Diego la tigre dai denti a sciabola, approdata ora in un'avventura che occhieggia un'altra serie, 'I pirati dei Caraibi'. Il film degli esordi aveva squassato il mondo dei cartoon con la sua poetica originale, le linee digitali cristalline e il suo meltin-pot estremo, incompatibile con la scala evolutiva, capovolta da una umanità ancora in cerca di parola e una animalità già filosofa. (...) Personaggi che rispondono alla domanda «perché sono nato?», secondo la ricetta di Walt, e non scarabocchi a molla, buoni per gag sgangherate alla Katzenberg. E se ormai quasi tutto è cinema d'animazione - i pixel hanno infiltrato corpi e paesaggi - il «character» del cartoon è una creatura venuta dal nulla, esiste solo se qualcuno gli dà un'anima. Saldanha era riuscito nell'operazione con la sua immaginazione multicolore che ha sede a Rio de Janeiro, scenario di un altro capolavoro, 'Rio' (2011). (...) E se resiste lo spirito della matrice originale nelle figure dello strano trio a spasso nei millenni, il film perde il gioco dell'assurdo e si normalizza nel mainstream di un cinema umano, troppo umano." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 28 settembre 2012)
"Dopo il solito inizio esilarante dedicato a Scrat e alla sua ghianda impossibile che divide l'unità familiare dei personaggi, 'L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva' diventa il viaggio di Manny (il mammuth responsabile), Diego (la tigre individualista) e Sid (il bradipo impacciato) verso cari da riabbracciare. Nuovi incontri (la burbera nonna di Sid e un gruppo di eccentrici pirati) caratterizzeranno la loro impresa. Buono il 3D, bella l'edizione italiana (ma Gullotta era meglio di Timi come voce di Manny), noiosetta per gli adulti la trita interazione di personaggi ormai troppo noti. I più piccolini apprezzeranno invece i colori e il ritmo forsennato. Sotto gli 8 anni, sballo assicurato." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 settembre 2012)
"Manny, Sid e Diego affrontano l'ennesimo cataclisma glaciale causato dallo scoiattolo Scrat. E mentre tentano di salvarsi, sono attaccati da una banda di pirati. A 10 anni dall'inizio, la saga è fisiologicamente ripiegata su se stessa, vitalizzata dal solo duo 'Scrat e la sua ghianda', reale fil rouge comico del film. Lo scontro buoni-cattivi in salsa pirateria (i riferimenti ai 'Pirati dei Caraibi' denunciano evidente carestia creativa) vacilla nel pathos, ma i bambini gradiranno incuranti dei vizi formali di un''Era glaciale' ormai in deriva tiepida, mentre i genitori si faranno un bel sonnellino." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 28 settembre 2012)
"Incrociare i 'Pirati dei Caraibi' con il mondo del gettonato 'Era Glaciale'. La quarta avventura di Sid, Diego, Mannye Scrat può essere riassunta così, impreziosita da un 3D che non sempre, però, si rivela così coinvolgente. Oltre ai confermati protagonisti, va sottolineato l'ingresso benefico della «nonna» di Sid, davvero azzeccato. Il messaggio, poi, riguarda sempre il concetto di famiglia allargata, nel senso più vasto del termine, non legato cioè solo al vincolo di sangue. E i bambini? Si divertono. E tanto basta." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 28 settembre 2012)
"Piacerà agli spettatori entusiasti dei primi tre capitoli che troveranno sicuramente pane per i loro denti. L'invenzione è costante, la simpatia dei personaggi irresistibile (la palma va al mammuth Manny)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 28 settembre 2012)