Questo evento non è attualmente presente nella programmazione dell'auditorium
Per conoscere la nostra programmazione vai alla home page del sito con oppure utilizza uno dei nostri canali informativi: newsletter
La prima avventura dell'orsetto Pooh realizzata in oltre 35 anni dagli animatori Disney per il grande schermo. Ci sarà il filosofico "orsetto dal cervello molto piccolo" e i suoi amici Tigro, Tappo, Pimpi, Kanga, Ro e per ultimo, ma non certo in ordine di importanza, Ih-Oh, che ha smarrito la sua coda. Il gufo Uffa spedirà l'intero gruppo di amici in una avventurosa ricerca per salvare Christopher Robin da un pericolo immaginario. La giornata diventerà piuttosto impegnativa per un orsetto che era partito per cercare solo del miele.
Ispirato a cinque racconti tratti dai libri di A.A.
Milne. Il film è preceduto da un cortometraggio sempre di animazione dal
titolo "La ballata di Nessie".
Regia: Stephen J. Anderson, Don Hall
Fotografia: Julio Macat
Musiche: Henry Jackman
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, semplice
Tematiche: Amicizia; Animali; Film per ragazzi; Letteratura
Lo scrittore A.A. Milne fece pubblicare nel 1926 i racconti che aveva inventato per il figlio piccolo, ispirandosi a vari pupazzi di pezza. Il principale si è rivelato l'orsacchiotto Winnie the Pooh, che ha scavalcato i decenni, è arrivato al cinema (ultimo esempio finora nel 1977) e torna ora, richiamato in servizio dalla Disney. L'operazione è quella di evitare computer e altre innovazioni per recuperare il disegno fatta e colorato a mano con i toni pastellati a farla da padrone. I risultati hanno un deciso sapore vintage, retrò non solo nel cromatismo ma anche nel dialogo e nell'azione. Se in qualche momento la sensazione è quella di una ingenuità espressiva forse eccessiva, resta ben presenta quell'aspetto didattico sul rapporto tra le parole scritte, le parole dette e l'immagine, che è uno dei punti a favore dell'attualità del racconto. La fiaba regge, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e certamente semplice.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito in molte occasioni per bambini e famiglie.
"Tutti coloro che hanno bambini sanno bene che nella vita dei loro piccoli, prima o poi, arriva inesorabile la 'fase Winnie the Pooh'. Un momento cioè in cui nel loro immaginario ancora tutto da costruire sembra non esista altro che quell'orsetto goloso e un po' tontolone, amico degli animali del Bosco dei Cento Acri. Uno dei personaggi più redditizi della storia della letteratura. (...) La forza e la ricchezza di questi personaggi classici è proprio quella di essere senza tempo, immutabili negli anni, ma in questo film si è deciso di renderli più contemporanei nell'umorismo, avvicinando situazioni e dialoghi a quelli che i bambini di oggi possono sperimentare tutti i giorni, a casa e all'asilo. Le caratteristiche dei protagonisti però non si toccano: Winnie the Pooh, dolce e gentile, rappresenta l'innocenza infantile; il maialino Pimpi vive le paure tipiche dei più piccoli; il saltellante Tigro ne incarna l'esuberanza, l'asinello Ih-Oh il pessimismo, il gufo Uffa l'inevitabile egocentrismo, il canguro Kangu il bisogno di calore e affetto. Un piccolo zoo in cui tutti, non solo i più piccoli, possono ritrovare il carattere che più gli appartiene." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 aprile 2011)
"Proprio lui, l'orsetto goloso della Disney che non compariva sul grande schermo dal 1977. La Disney ha voluto riesumarlo non solo per far compiere ai ragazzi del 1977 un'immersione del tempo perduto, ma anche per festeggiare degnamente la quota 50 nella produzione dei suoi lungometraggi animati." (Giorgio Carbone, 'Libero', 20 aprile 2011)
Quello che... non abbiamo fatto - I film della stagione 2010 / 2011