Sabato 13 marzo | Ore 21:00 |
Domenica 14 marzo | Ore 16:00 e 21:00 |
Nella casa c'è molta attesa per il ritorno di Tommaso (Riccardo Scamarcio). La mamma Stefania (Lunetta Savino), il padre Vincenzo (Ennio Fantastichini), la zia Luciana (Elena Sofia Ricci), la nonna (Ilaria Occhini), la sorella Elena (Bianca Nappi) e l'amica d'infanzia Alba (Nicole Grimaudo), vorrebbero tutti che Tommaso affiancasse il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella nuova gestione del pastificio di famiglia. Non mancano però colpi di scena ed anche per questo il soggiorno di Tommaso si protrarrà più a lungo del previsto...
Regia | Ferzan Ozpetek |
Sceneggiatura | Ferzan Ozpetek |
Ivan Cotroneo | |
Fotografia | Maurizio Calvesi |
Montaggio | Patrizio Marone |
Musiche | Pasquale Catalano |
Riccardo Scamarcio | Alessandro Preziosi |
Nicole Grimaudo | Lunetta Savino |
Ennio Fantastichini | Elena Sofia Ricci |
Carolina Crescentini | Ilaria Occhini |
Daniele Pecci | Massimiliano Gallo |
Bianca Nappi | Paola Minaccioni |
Matteo Taranto | Carmine Recano |
Gea Martire | Crescenza Guarnieri |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: complesso, superficialità
Tematiche: famiglia, omosessualità
Un nucleo familiare ampio e armonico, un'azienda di famiglia ben
condotta, una solidità borghese che sembra non scalfibile. "Dopo tanti film
-dice Ozpetek- in cui ho raccontato le famiglie degli affetti, ho voluto,
complice forse l'età, concentrarmi sulla famiglia di sangue, quella
'classica', anche perché, dopo la scomparsa di mio padre, ho cominciato a
riconsiderare il rapporto genitori-figli con un nuovo sguardo.(...)". Questo
rapporto si incrina, quando arriva, devastante, la dichiarazione di
omosessualità da parte non del figlio che sapevamo ma dell'altro. Una
situazione paradossale costruita per creare sconcerto e raddoppiare la
possibilità di equivoci e fraintendimenti. Nella rete della commedia di
costume, la regia si muove bene per la prima parte, poi perde il controllo,
si adagia sul già detto, ruota intorno a se stessa (con l'arrivo dei quattro
amici), non evita qualche narcisismo di troppo. Ozpetek prova a rifare
Germi, ma l'accento posto sull'ipocrisia di provincia é spuntato e poco
velenoso. A lungo andare (fermo restando che l'appello ad una maggiore
comprensione reciproca è da condividere) il copione indulge ad un po' di
bozzettismo, e la sostanza dei problemi resta sacrificata. Per questo il
film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso e segnato
da superficialità.
Utilizzazione: il film può essere
utilizzato in programmazione ordinaria. Qualche attenzione é da tenere per
minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di DVD e VHS
Una nuova cornice per la virata di Ozpetek: commedia corale e ispirata, con un ottimo cast
La mediocre tranquillità altoborghese della famiglia Cantone, proprietaria da decenni di un pastificio salentino, viene irrimediabilmente stravolta dal coming out del primogenito Antonio (Alessandro Preziosi). Cacciato di casa e dall'azienda, sarà in qualche modo "rimpiazzato" dal minore Tommaso (Riccardo Scamarcio), tornato da Roma con l'intenzione di dichiarare finalmente la propria omosessualità e le aspirazioni letterarie. Per non compromettere ulteriormente la situazione, soprattutto in seguito al collasso subito dal padre (Ennio Fantastichini), Tommaso continuerà a fingere. Solamente la nonna (Ilaria Occhini), che da una vita custodisce il ricordo di un amore impossibile, saprà consigliare al nipote "di non farsi mai dire dagli altri chi deve amare" e di sbagliare per conto proprio.
Una nuova cornice (non più Roma, non più il quartiere Ostiense, non più i dolci della pasticceria Andreotti) ospita la virata di Ferzan Ozpetek, che si rifugia negli splendidi colori di Lecce e del Salento per mettere da parte l'enorme passo falso di Un giorno perfetto e tornare a tematiche più congeniali, trattate per la prima volta dal regista guardando più alla commedia che all'abituale mélo. Per farlo, affida tutto (o quasi) alla coralità dell'intreccio, incentrando snodi e sviluppi semplicemente all'interno di un nucleo familiare, non disdegnando numerose gag e facendo leva sulla prova maiuscola di tutto il cast, dal protagonista Scamarcio (bravo a non scivolare nella macchietta) ai vari Preziosi, Fantastichini, Occhini, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci (svampita zia ninfomane e alcolizzata) e Nicole Grimaudo, ragazza triste e misteriosa che per motivi dapprima professionali finisce per intrecciare un legame profondo con Tommaso. Certo, abbandonare del tutto i più riconoscibili marchi di fabbrica (terrazze, tavolate, movimenti circolari della macchina da presa) non gli è stato evidentemente possibile, ma Ozpetek riesce comunque a confezionare un buon prodotto, come dimostrano i fatti (già venduto in 15 paesi) "esportabile", concedendosi un prologo ed un epilogo - con Carolina Crescentini nei silenziosi panni della nonna da giovane - di innegabile suggestione, "scaldati" dalle ottime luci di Maurizio Calvesi (Valerio Sammarco)