Sabato 4 ottobre - Ore 21:00
Domenica 5 ottobre - Ore 16:00 e 21:00
Bologna 1938. Michele Casali si trova a vivere una situazione disperata: Giovanna, sua figlia unica ancora adolescente, ha ucciso per gelosia la sua compagna di banco e migliore amica. Nell'ambiente borghese in cui il delitto è avvenuto la vicenda provoca forte emozione. Evitato il carcere, la ragazza viene ritenuta non sana di mente e perciò rinchiusa in un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia dove rimarrà fino all'età di 24 anni. Durante questo periodo di isolamento, l'unica persona che si occupa di lei è il padre che si trasferisce appositamente a Reggio.
Giovanna, una ragazza con seri problemi mentali, ricorda fisicamente molto il padre. Sin da quando era piccola, Michele per rassicurarla dalle sue fragilità e pensando di trasmetterle le energie sufficienti per affrontare il mondo, l'ha convinta che avrebbe dovuto e potuto pretendere sempre tutto da tutti. Padre e figlia avevano così instaurato da sempre un legame particolare dal quale avevano completamente esclusa la mamma: Delia, una donna molto bella e molto concreta. Dopo la tragedia la donna decide di rimanere a vivere a Bologna rinnegando, con una disperazione solo interiore, la propria famiglia e non volendo più rivedere Giovanna. Testimone sempre presente di questi terribili eventi che hanno sconvolto il piccolo nucleo familiare, in anni certamente non facili, un ispettore di polizia, aitante, simpatico e amico intimo di Michele.
Edoardo Romano, nelle immagini durante la cerimonia di presentazione del film alla mostra di Venezia e in una scena del film insieme a Silvio Orlando ed Ezio Greggio, sarà gradito ospite dell'auditorium sabato 4 ottobre alle ore 21:00.
A lui potremo rivolgere domande relative a curiosità e aneddoti sul film ma anche sulla sua carriera artistica, a partire dalla grandissima popolarità televisiva raggiunta con il gruppo comico Trettrè, fino alle sue ultime esperienze teatrali e cinematografiche (tra gli altri i film "Il cuore altrove" e "La rivincita di natale", sempre di Pupi Avati).
Coppa Volpi come miglior protagonista maschile a Silvio Orlando
Silvio Orlando | Michele Casali |
Francesca Neri | Delia Casali |
Ezio Greggio | Sergio Ghia |
Alba Rohrwacher | Giovanna Casali |
Serena Grandi | Lella Ghia |
Paolo Graziosi | Andrea Traxler |
Sandro Dori | Belletti |
Edoardo Romano | Avvocato Pradelli |
Chiara Sani | Amabile |
Regia | Pupi Avati |
Costumi | Mario Carlini |
Francesco Crivellini | |
Fotografia | Pasquale Rachini |
Montaggio | Amedeo Salfa |
Musiche | Riz Ortolani |
Sceneggiatura | Pupi Avati |
Scenografia | Giuliano Pannuti |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile / poetico
Tematiche: Famiglia; Famiglia-genitori figli; Malattia; Solidarietà-Amore
Valutazione Pastorale: Era uno dei quattro film in concorso a rappresentare l'Italia alla Mostra di Venezia 2008. La paternità, l'handicap, lo strazio dei sentimenti difficili da controllare: Avati, più che mai, arpeggia uno spartito delicato e impervio, acuto e stratificato. "Da qualche tempo - ha detto in c.s. a Venezia - ho messo in atto una riflessione sulla figura paterna avvertendo che nel corso degli anni si è andata sempre più sbiadendo (...) Dal gesto sconsiderato della figlia parte una vicenda umana vissuta attraverso gli occhi del padre che avverte in modo sempre più pressante le proprie responsabilità". Avati affronta il tema con toni accorati, riflessivi, convincenti, e il racconto diventa un nuovo capitolo di quel diario di ricordi che il regista bolognese va scrivendo da anni. Affresco d'epoca palpitante, poesia soffusa, capacità di disegnare dolori e sofferenze su sfondi di impeccabile precisione descrittiva. Avati è così, forse non graffia ma non delude mai, cantore gentile delle piccole cose, della piccola gente, della nostra vita di tutti i giorni. La memoria del passato si fa in lui filtro per vivere il presente. E di ogni essere umano va difesa e affermata l'unicità e il suo essere irripetibile. Così il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e nell'insieme poetico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in altre occasioni come esempio di cinema italiano serio, capace di raccontare e di far riflettere. Silvio Orlando nel ruolo del papà ha vinto alla mostra di Venezia la Coppa Volpi come miglior attore.