Sabato 21 Febbraio | Ore 21:00 |
Domenica 22 febbraio | Ore 16:00 e 21:00 |
1955: Frank e April Wheeler sono una giovane coppia del Connecticut, che abita nel quartiere residenziale di Revolutionary Hill. I due si sentono molto diversi dall'ambiente borghese e conformista che pare caratterizzare il loro vicinato ma la loro vita è tutt'altro che perfetta: April sogna di diventare un'attrice affermata e trasferirsi a Parigi, mentre Frank sopporta un lavoro che detesta solo grazie all'aiuto della bottiglia e alla relazione clandestina che ha con una collega. Oppressi da un mondo basato su ipocrisie e conformismi, April e Frank dovranno affrontare il naufragio del loro matrimonio, che affonda in un mare di astio e recriminazioni.
Regia | Sam Mendes |
Sceneggiatura | Justin Haythe |
Fotografia | Roger Deakins |
Montaggio | Tariq Anwar |
Durata | 1 ora e 59 minuti |
Leonardo Di Caprio | Kate Winslet |
Kathy Bates | Michael Shannon |
Ryan Simpkins | Ty Simpkins |
David Harbour | Zoe Kazan |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Complesso; problematico; dibattiti
Tematiche: Aborto; Famiglia; Libertà; Matrimonio - coppia; Psicologia
Il romanzo omonimo di Richard Yates (oggi un classico della letteratura americana) é stato scritto nel 1961 e quindi si proponeva come uno sguardo, teso e scavato, sul decennio dei '50 appena conclusosi. La strada dove la coppia va ad abitare crea lo stridente contrasto con quello che (non) succede: la rivoluzione per April non arriva mai e più si allontana più le sue difese razionali si indeboliscono. Il miraggio di una vita 'diversa' da costruire lontano viene schiacciato dalle seduzioni della vita che nasce e cresce intorno: così dietro la valle dell'Eden americano degli anni '50 escono i nervi scoperti delle incertezze emotive, i dubbi sulla verifica da fare con altri mondi, la frustrazione di non poter uscire da un progetto, magari bello, ma già codificato. In qualche passaggio la follia di April sembra assumere toni patologici, e in effetti é il momento in cui la pazzia diventa male sociale (anche il figlio della coppia amica ne è toccato), capirla diventa difficile, la perdita di equilibrio richiederà interventi sempre più incisivi e pressanti. Forse un po' troppo parlato e gridato, il diagramma della sfida tra cambiamento e routine diventa dramma psicologico aspro e pertinente, dentro il quale l'aborto assume le valenze quasi simboliche di un gesto di finale disperazione. Film stratificato e sfaccettato che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori e piccoli. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.