Sabato 31 marzo | Ore 21:00 |
Domenica 1 aprile | Ore 16:00 e 21:00 |
Tommaso e Daniele sono due individui profondamente diversi, per temperamento, storia personale e livello sociale. Daniele frequenta senza troppi slanci la Facoltà di Giurisprudenza, e con lo stesso entusiasmo, una fidanzata politicamente corretta che fa l'assistente all'Università. Il padre colonnello dei carabinieri gli ha sempre insegnato a rigare dritto e stare alla larga dai perditempo. Ma il destino, che la sa più lunga, mette sulla sua strada un tipo poco affidabile, un ladro di segnali stradali e taroccatore di professione, specializzato in dvd e schede telefoniche, che guarda caso è nato il suo stesso giorno, nella stessa città, persino nello stesso ospedale. Vicini di culla: appunto il 7 e l'8. Una volta incontrati i due, loro malgrado, non potranno più dividersi.
Regia | Giambattista Avellino |
Sceneggiatura | Salvo Ficarra |
Valentino Picone | |
Salvo Ficarra | Valentino Picone |
Eleonora Abbagnato | Tony Sperandeo |
Arnoldo Foà | Andrea Tidona |
Remo Girone |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile, brillante
Tematiche: Il comico
Il duo comico Ficarra & Picone (cabaret e televisione sono i loro scenari più abituali) torna al cinema, dopo l'esordio con "Nati stanchi". Le buone promesse di quel primo film sono mantenute in questo secondo. Il copione ha il coraggio (se così si può dire) di basarsi su un pretesto classico della commedia degli equivoci,(lo scambio di persona, qui di neonati) per costruire un canovaccio che non rinuncia ai prevedibili svilupppi e alla occasioni di intreccio, ma li rivitalizza appunto con la verve dei due comici, stralunati e imbarazzati protagonisti su uno sfondo di quotidianità spicciola e autentica. Vizi e virtù della eterna commedia italiana trovano spazio per essere denigrati e valorizzati in una girandola spesso scoppiettante di dialoghi azzeccati. Gestualità e ammiccamenti fanno il resto, insieme alla dimostrazione che si può fare comicità non stantia anche senza fare ricorso a volgarità e indecenze varie. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come positivo, accettabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in successive occasioni come proposta di prodotto italiano dalla comicità semplice e misurata.
"C'è la mano di uno sceneggiatore esperto e di prima fila come Francesco Bruni in questo 'Il 7 e l'8', nuova e ulteriore prova del flusso di talenti comici che dal cabaret televisivo degli ultimi dieci anni, quindici anni arrivano al grande schermo. (...) L'effetto è quello di trovarsi sbalzati dentro a uno di quei film, filmini, filmetti dei nostri anni Cinquanta, farseschi e goliardici, dominati da coppie come Billi e Riva o Vianello e Tognazzi. Dove in mezzo a uno stuolo di caratteristi sopraffini saltavano fuori Walter Chiari o Paolo Panelli. Intrattenimento leggero, semplice, esile, ma gradevole" (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 16 marzo 2007)
"Vengono dalla tv ma non sono mai televisivi. Sono due comici palermitani, ma non sono gli eredi di Franco e Ciccio. Sono capaci di far ridere, e molto, usando il repertorio più classico (lo scambio di culle, il dialetto, le tirate, i tormentoni), ma non sono mai scontati. Sono due protagonisti, ma sanno anche lasciare spazio ai comprimari, anzi possono arruolare Remo Girone, Tony Sperandeo e perfino Arnoldo Foà in scene brevi o brevissime senza dare la minima impressione di spreco, al contrario. Sono Ficarra e Picone e il loro secondo film, diretto stavolta con Giambattista Avellino, conferma le doti già chiare in 'Nati stanchi'. Con mano più ferma, tempi asciutti, qualche guizzo surreale in più (perché diavolo il frenetico Ficarra, oltre a smerciare cd pirata, ruba i segnali stradali?), una solidità di scrittura e di regia che cercheremmo invano nel 90 per cento dei film comici italiani di oggi. E un'attenzione ai ruoli femminili (un rispetto) che gli consentono di azzeccare perfino una gag non facile (il cazzotto alla fidanzata gelosa) senza ombra di volgarità. Poiché il film precedente risale a sei anni fa, verrebbe voglia di spronarli a essere più produttivi. Invece no: non cascateci, ragazzi, restate come siete." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 marzo 2007)
"'Il 7 e l'8', che a cinque anni di distanza dal film d'esordio 'Nati stanchi' li vede coinvolti anche come registi, è già una prova matura per il modo di gestire l'espediente comico dello scambio di persona, per l'equilibrio che hanno saputo trovare tra la loro verve surreale e un contesto da melodramma popolare e feuilleton. Aiutati in cabina di regia da Giambattista Avellino, Ficarra & Picone si calano con duttilità nei panni di Tommaso e Daniele, due individui diversissimi per temperamento, livello sociale e professione. (...) La loro determinazione nella ricerca dell'identità perduta innescherà equivoci a catena. Alle prese con un viaggio tragicomico e agrodolce, la coppia si muove con leggerezza tra Troisi e Arena e Totò e Peppino e distilla gag e incisive schermaglie verbali." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 17 marzo 2007)
"I palermitani Ficarra&Picone dopo l'esordio con 'Nati stanchi' tornano al cinema con questa commedia molto godibile, al pari dell'altra coppia di comici, agli antipodi geografici, i milanesi Ale & Franz con il recente 'Mi fido di te'. In comune una comicità a tratti surreale, mai volgare, accompagnata da una fisicità da 'slapstick comedy' adatta anche ai più piccoli. (...) Tradizionale commedia degli equivoci che tra le righe (fate attenzione alla radio fuori campo), racchiude anche un piccola dose di satira politica." (Pedro Armocida, 'Il Giornale', 23 marzo 2007)