Sabato 14 dicembre - Ore 21:00
Domenica 15 dicembre - Ore 16:00 e 21:00
Slim è una giovane madre che ha già avuto fin troppe esperienze di violenza famigliare. Sicché quando sposa Mitch, che sembra proprio l'uomo dei suoi sogni, tira un sospiro di sollievo! Ma anche il neo-marito non è quello che sembra, bensì un violentissimo psicopatico! Quando Slim tenta di fuggire con la figlia, l'uomo si oppone con tutte le sue forze... e la donna comprende che è il momento di passare alle maniere forti!
Jennifer Lopez | Slim | Regia | Michael Apted |
Russel Milton | Alex | Musiche | David Arnold |
Fred Ward | Jupiter | Costumi | Shay Cunliffe |
Bill Cobbs | Jim Toller | Sceneggiatura | Nicholas Kazan |
Juliette Lewis | Ginny | Fotografia | Rogier Stoffers |
Bill Campbell | Mitch | Scenografia | Doug Kraner |
Noah Wyle | Robbie Hero | Montaggio | Rick Shaine |
Dan Futterman | Joe | Produzione | Irwin Winkler |
Michael Byrne | Sergente | Rob Cowan | |
Jeff Kober | Agente FBI | Durata: | 1h e 54 |
Un regista e uno sceneggiatore di provato talento si sono bevuti il cervello: 'Via dall'incubo' è un remake inconfessato di 'A letto con il nemico', dove era Julia Roberts a vedersela con il consorte-bestia; ma ancora peggiore (il che è tutto dire). Dalla prevedibilità delle situazioni alla musica tonitruante, dalla peggiore delle recitazioni a un epilogo stile Chuck Norris, nulla del repertorio da supermercato del genere 'action-suspense' è risparmiato allo spettatore, già provato dal subisso di telefilm sullo stesso genere che si vede ammannire sul piccolo schermo. E che dire di Jennifer Lopez? Rinnegando il passato sexy e le intemperanze dei suoi amici rapper, la supermediatizzata J. Lo. Doveva essere in cerca del film che le garantisse la nuova legittimazione morale. Ne ha trovato uno perfetto: ipocrita, lacrimevole, reazionario anche per i benpensanti". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 novembre 2002)
"Ma si può concepire il conflitto tra i sessi come una gara a chi ce l'ha più forte (il pugno)? (…) Per evitare di lasciare allo spettatore anche quel secondo di tempo per pensare e dire: ma siamo impazziti? sceneggiatore (Nicholas Kazan) e regista spingono sul botta e risposta dei dialoghi e sul commento musicale, muscolare, invadente, e carico di assurda aggressività in risonanza con i calci che si prepara a sferrare la fanciulla. Più elegante, d'iperbolica verità, 'La guerra dei Roses'. I tempi cambiano. In peggio". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 29 novembre 2002)
"Il thriller familiare 'Via dall'incubo' è una coazione a ripetere della sua più classica ed effettistica suspense cinematografica, tutta esteriore, anche se non priva di una sua efficace adrenalina nei confronti della povera donna. Scrive il copione il figlio di Elia Kazan, Nicholas, lo dirige un regista che una volta aveva altri ideali di cinema, Michael Apted. La Lopez si sfrutta al massimo personale e sindacale, Billy Campbell è il maniaco della porta accanto, Juliette Lewis (rediviva), l'amica per la pelle e Dan Futterman, il fedele ex, tutti incastrati dal ritmo e dal montaggio". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 novembre 2002)
"Un thriller abbastanza monotono in cui la suspense si stempera nella ripetizione delle situazioni. I nervi tesi, i muscoli contratti, i colpi di scena servono a prendere tempo prima del match finale. La sceneggiatura salta qua e là, pasticcia con il tempo narrativo, inserisce figure minori non interessanti. Jennifer Lopez è inchiodata al suo standard di attrice modestissima". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 3 dicembre 2002)