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I protagonisti sono gli stessi, ma le vicende si svolgono dieci anni dopo quelle del primo episodio... Una storia d'amore contrastata e clandestina sullo sfondo di una guerriglia sempre più aspra tra nemici e protagonisti vecchi e nuovi.
Natalie Portman | Padmé Amidala | Regia | George Lucas |
Ewan McGregor | Obi-Wan Kenobi | Costumi | Trisha Biggar |
Hayden Christensen | Anakin Skywalker | Sceneggiatura | Jonathan Hales |
Samuel L. Jackson | Mace Windu | George Lucas | |
Frank Oz | Yoda | Fotografia | David Tattersall |
Pernilla August | Shmi Skywalker | Scenografia | Gavin Bocquet |
Ian McDiarmid | Palpatine | Montaggio | Ben Burtt |
Anthony Daniels | C-3PO | ||
Ahmed Best | Jar Jar Binks | Lucasfilm LTD | |
Kenny Baker | R2-D2 | Jak Productions LTD |
"Il fascino del film sta nelle straordinarie scene di massa; nelle vaste scenografie di cieli, grattacieli e alte montagne, di fabbriche e rocce; nella coreografia della massima battaglia finale; nella ideazione appunto dei cloni, esercito meccanico di prestatori d'opera o di schiavi simili ai lavoratori di 'Metropolis' o ai battaglioni dell'esercito nazista. Tramonti sanguigni, orizzonti rosati, luci e prati nitidi, ambienti dorati. Oltre gli effetti speciali, la lavorazione in digitale riporta il cinema vicino alla pittura, meno lontano dal sogno; e la proiezione in digitale presume di essere un requiem per i film proiettati su pellicola". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 17 maggio 2002)
"Nell'ideazione di Lucas trovano posto suggestioni che vanno dai prenazisti metallici di 'Metropolis' di Fritz Lang al torneo di Mongo dell'indimenticabile 'Gordon' di Alex Raymond, ma bisogna riconoscere che l'ultima mezz'ora del film, proprio quella che vede i tre protagonisti trascinati all' arena a combattere contro mostri di ogni tipo, è un vero spasso. (...) Suggerirei perciò di non affannarsi a cercare sottotesti o significati reconditi; e anche di accettare senza proteste quel po' di noia che si insinua nel racconto dell'amore sul lago di Como. Forse in due ore e un quarto di convulso spettacolo funzionano bene anche 10' di respiro per uscire dalla sala a rifornirsi di bibite e pop-corn". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 18 maggio 2002)
"Da venticinque anni Lucas compone e ritocca, affabula e integra una saga che continua a trasformare il cinema e l'immaginario degli spettatori. Trasforma il cinema con la ricerca avanzatissima sui modi di produzione e sulla tecnica e trasforma l'immaginario, ricapitolando un comune patrimonio morfologico delle fiabe e degli antichi racconti, con la serialità del cinema delle origini e con l'espansione temporale delle soap televisive e combinandoli con i videogame e i giochi di ruolo che ha contribuito a generare. (....) La macchina degli effetti affianca la macchina degli affetti. Il dispositivo visivo non schiaccia le psicologie. In una saga - è appurato - la psicologia è comportamentista e non cognitiva, e gli spettatori più affezionati badano allo sviluppo sinfonico della storia e alle suture romanzesche". (Enrico Magrelli, 'Film tv', 26 maggio 2002)
"In un film che dichiaratamente sceglie il noir, spiccano lo spericolato inseguimento nelle caverne di Geonosis, dove si fabbricano i robot-droni e, soprattutto, la battaglia nel circo Massimo intergalattico con i nostri eroi costretti a battersi contro terribili mostri. Qui Lucas, in digitale globale (non è stato girato un solo metro di pellicola), mischia 'Il gladiatore' con le comiche finali, i Manga con 'Il segno della croce', i film mitologici, tutto il ciarpame e tutta la grandezza del cinema del Novecento. Irresistibile. E un po' sgomenta e un po' stordisce pensare che, di tutto ciò che vediamo sullo schermo, solo un pugno di attori è esistito davvero. Il resto è sintetico, illusione. Sarà per questo che ci inteneriscono i bentornati robottini C-3PO e R2-D", non virtuali, arrugginiti e lenti. Da amare e rottamare". (Piera Detassis, 'Panorama', 23 maggio 2002)