Sabato 16 dicembre - Ore 21:00
Domenica 17 dicembre - Ore 16:00 e
21:00
Sabato 23 dicembre - Ore 21:00
Domenica 24 dicembre - Ore 16:00
(nessuna proiezione serale)
Lunedì 25 dicembre - Ore 21:00 (nessuna
proiezione pomeridiana)
Martedì 26 dicembre - Ore 16:00 e 21:00
La promozione Vieni al cinema alla domenica sera: costa meno! è sospesa dal 16 dicembre |
Regia: Rian Johnson
Interpreti: Mark Hamill, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Benicio Del Toro, John Boyega, Carrie Fisher, Laura Dern, Domhnall Gleeson, Lupita Nyong'o, Andy Serkis, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Transtar war 2017
Sceneggiatura: Rian Johnson
Fotografia: Steve Yedlin
Montaggio: Bob Ducsay
Musiche: John Williams
Effetti: Chris Corbould, Branko Repalust, Ben Morris, Michael Mulholland, Industrial Light & Magic (ILM)
Dimenticate Rogue One. Almeno per queste due ore e mezza. E ritornate con la mente al finale del Risveglio della forza, con la prescelta Rey che – finalmente – rintraccia Luke Skywalker, esule volontario da trent’anni. Siamo di nuovo nel territorio della saga madre, ci sarà tempo per entrare davvero (con il cuore e con la mente) nell’universo degli spin-off starwarsiani. E siamo di nuovo alle prese con il conflitto – quello tra la Forza e il suo lato oscuro – che muove questo straordinario franchise da ormai 40 anni.
Rian Johnson (Looper) – che quando George Lucas sorprese il mondo con Guerre stellari aveva appena 4 anni – prende (momentaneamente, visto che il prossimo capitolo tornerà a essere diretto da J. J. Abrams) il timone della nuova trilogia e dirige uno degli episodi forse più coraggiosi e spartiacque: fermo restando il gusto per una spettacolarità action che lo stesso Abrams aveva contribuito ad esaltare nel precedente Risveglio della forza, stavolta sembra che il peso della nostalgia e della sacra devozione al materiale primigenio riesca ad alleggerirsi in favore di una nuova speranza, data dalla volontà di provare a rielaborare un’epica che dire indipendente è forse troppo, ma comunque autosufficiente per garantire la piena affermazione di questo nuovo corso.
È questo, più di altri, l’elemento che mancava nel precedente Episodio VII e che invece, stavolta, anche grazie al necessario sviluppo del racconto (che lì veniva semplicemente introdotto) trova la sua miglior ragion d’essere: Gli ultimi Jedi costringe la Resistenza a tenere botta in una perpetua fuga dall’ira distruttrice del Primo Ordine e, parallelamente, esalta la profondità del doppio confronto tra Rey (Daisy Ridley) e il restio Skywalker (Mark Hamill), da un lato, e tra Rey e il conflittuale Kylo Ren/Ben Solo (Adam Driver), dall’altro.
“Bisogna far morire il passato. Uccidilo, se necessario, per diventare ciò che devi”. La chiave del film – e della nuova trilogia – è qui, nella sfumatura di una presa di posizione (non solo narrativa, ma ideologica) e di una guerra psicologica in cui la Forza e il lato oscuro tentano di spostare gli equilibri: la verità, diceva il saggio, è sempre nel mezzo. Ma qual è la verità nel passato di Ben Solo? Dove risiede il fallimento del maestro Jedi Skywalker? E chi sono, davvero, i genitori di Rey, mercante di rottami “venuta dal nulla”?
Il sapere si può tramandare anche senza l’ausilio di polverosi e noiosi testi sacri (God Save il Gran Maestro Yoda…), i padri – giusti o sbagliati che siano – prima o poi dovranno farsi da parte, Leader Supremi o Jedi che siano.
Questo Episodio VIII (a cui non manca il giusto tocco di umorismo e che
riesce ad introdurre con disinvoltura due nuovi characters come il
ladruncolo truffaldino interpretato da Benicio Del Toro e l’Ammiraglio
Holdo interpretato da Laura Dern) concede ai suoi personaggi il lusso di
qualche verità in più rispetto al recente passato, ma riesce allo stesso
tempo a convincerci che forse non tutto è andato veramente così.
È
una questione di equilibrio, in fondo, con lo stallo tra Bene e Male in
cui l’arma del contendere rimane a galleggiare, magneticamente, tra i
poli opposti della Forza. E all’orizzonte, prima di un ultimo respiro e
dopo il fugace ritrovarsi dei fratelli Luke e Leia (Carrie Fisher, che
Dio l’abbia in gloria), tornano a campeggiare i due soli di Tatooine.
È l’alba di una nuova era, con la scintilla della speranza a garantire la sopravvivenza a quel che resta della Resistenza – dal pilota Poe Dameron (Oscar Isaacs) al già disertore del Primo Ordine Finn (John Boyega), al sempiterno Chewbacca e al droide BB-8 – e, ancora una volta, a rimandarci al 2019 per l’appuntamento con il nuovo episodio. E per ritrovarci, di nuovo, in una Galassia lontana lontana. (Valerio Sammarco)