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L'agente FBI Sarah Ashburn e la poliziotta di Boston Shannon Mullins sono agli antipodi sia fisicamente che per metodi di lavoro. Le due donne dovranno iniziare a collaborare insieme per arrestare un pericoloso trafficante di droga.
Regia: Paul Feig
Interpreti: Sandra Bullock, Melissa McCarthy, Kaitlin Olson, Taran Killam, Thomas F. Wilson, Michael Rapaport, Demian Bichir, Tony Hale, Raw Leiba, Steve Bannos, Andy Buckley, Michael McDonald, Nathan Corddry, Jamie Denbo
Sceneggiatura: Katie Dippold
Fotografia: Robert D. Yeoman
Montaggio: Jay Deuby
Musiche: Michael Andrews
Buddy movie al femminile sguaiato ma efficace. La coppia Bullock – McCarthy funziona, ma quanto talento sprecato
Formare una coppia comica non è facile. Per essere sicuri di trovare la formula la cosa migliore è guardare al passato per trovare la giusta combinazione fisica e intellettuale che permetta di coinvolgere il pubblico al meglio. Stanlio e Ollio, Lewis e Martin, Lemmon e Matthau sono gli esempi più lampanti, più difficile trovare declinazioni al femminile.
Dopo il successo inaspettato de Le amiche della sposa, Paul Feig ci riprova, complice l’incontenibile (in tutti i sensi) Melissa McCarthy, e un’abilissima Sandra Bullock, attrice e produttrice che nella stessa stagione riesce a essere protagonista di un quasi capolavoro come Gravity e di una delle commedie più sguaiate e meno necessarie degli ultimi anni.
Ma tant’è, la strana coppia funziona, grazie al talento delle due interpreti
che riescono a sopperire a una sceneggiatura leggera e senza particolare
inventiva. Il botteghino americano ha comunque risposto con entusiasmo, a
conferma che una bella risata fa sempre bene, ma Corpi da reato è senz’altro
un grosso passo indietro, soprattutto come scrittura, rispetto al precedente
lavoro di Feig, già oltretutto piuttosto sopravvalutato.
Ma spesso
sapersi vendere vale più del talento (Alessandro De Simone)
commedia di strana coppia tipo 'Arma letale' in versione femminile, basata sul binomio poliziotto buono-poliziotto cattivo. Mentre fluttua nei cieli di 'Gravity', Sandra Bullock compare anche in questo film più affine al suo repertorio consueto ('Miss Detective'). Paul Feig le affianca Melissa McCarthy, già ottima spalla nel suo 'Le amiche della sposa' e da qualche tempo promossa a ruoli di comprimaria, con sceneggiature che esaltano (troppo) la sua taglia oversize e la sua prorompente fisicità. L'alchimia è buona, ma il film ha un problema: l'eccessiva lunghezza. Dopo un inizio promettente, 'Corpi da reato' si disperde in episodi troppo lunghi (per sfruttare l'improvvisazione delle due attrici) o - peggio - inutili, che tendono a smarrire l'attenzione dello spettatore." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 3 ottobre 2013)
"Il film calca i toni della commedia e la sceneggiatura vanta dialoghi brillanti, ma il linguaggio della McCarty potrebbe infastidire qualcuno." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 3 ottobre 2013)
"L'abbiamo vista esplodere ne 'Le amiche della sposa', confermare il suo talento anche drammatico in 'Io sono tu' e lanciarsi in un irresistibile monologo scurrile in 'Questi sono i 40'. E' il momento di Melissa McCarthy, forse il John Belushi donna che mancava alla commedia hollywoodiana. In 'Corpi da reato', diretto dal Feig de 'Le amiche della sposa', la corpulenta quarantatreenne fa coppia con Sandra Bullock come poliziotta (la Bullock è un'agente Fbi precisina) pronta a sventare un boss della droga a colpi di cocomeri (è così che immobilizza un criminale) e acrobatico turpiloquio. Non tutto è oro ma quando le due tengono appeso a testa in giù un criminale (sempre quello del cocomero) per minacciarlo e poi lo lasciano precipitare sfinite perché non hanno più la forza di reggerlo, è difficile non ridere molto. La Bullock fa il suo. Ma Melissa è super. Ancora una volta." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 3 ottobre 2013)
"Piacerà a chi si aspetta (e non rimarrà deluso) un bello spettacolino dallo scontro tra le due ragazze. La McCarthy (sorretta dal regista che l'ha lanciata in 'Le amiche della sposa') è quella che ne esce meglio." (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 ottobre 2013)
"Ricordate 'Heat - La sfida'? Qui c'è un articolo in più, 'The Heat', e un Bob De Niro e un Al Pacino in meno: la nuova sfida è tra i 'Corpi da reato' dell'agente FBI fighetta Sarah Ashburn (Sandra Bullock, in tiro) e della rozza e cicciona poliziotta di Boston Shannon Mullins (Melissa McCarthy, vulcanica). Due mondi agli antipodi, destinati a incrociarsi per incastrare un signore della droga (...). Dopo il successo de 'Le amiche della sposa', Paul Feig cambia genere (poliziottesco stelle & strisce) e ritrova le convergenze parallele: due tipe apparentemente inconciliabili - la solita storia da '48 ore' in giù - e l'unione di gag poliziesche in stile slapstick e ghiotti scorci di vita privata a farla forza di un buddy movie in gonnella. Sceneggiatura a scomparsa e troppe iterazioni, ma si lascia vedere: l'ironia punge, le attrici pure, con un po' di accortezza il sequel già in cantiere potrebbe essere un bel film." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 10 ottobre 2013)