di Aldo De Benedetti
Con Paola Gassman e Pietro Longhi
Regia di Maurizio Panici
Due dozzine di rose scarlatte, commedia degli equivoci scritta nel 1936 da Aldo De Benedetti per Vittorio De Sica e Giuditta Rissone, è una di quelle pièce argute ed eleganti in cui il gioco delle coppie si mostra come un imprescindibile motore narrativo. Considerato uno dei capisaldi di quella corrente nota come "commedie dei telefoni bianchi", in cui le schermaglie coniugali e le quotidianità delle famiglie italiane si affrontavano con leggerezza e vivacità, il testo di De Benedetti conta un'innumerevole quantità di trasposizioni teatrali e cinematografiche, ufficiali e non.
Al centro della vicenda, un grosso mazzo di rose rosse consegnato per errore alla moglie anziché all'amante dell'ingegner Verani, il protagonista della storia. Per sopperire all'inconveniente, Verani finge che le rose siano il dono di un ammiratore segreto, dando inizio a una catena di equivoci che vedranno regredire la moglie a fantasie adolescenti e finiranno col coinvolgere suo malgrado anche il miglior amico di Verani.
Due dozzine di rose scarlatte è una di quelle commedie che giocano sulle fantasie della seduzione, sui tradimenti immaginari, attraverso un sottile gioco psicologico che si dipana in un meccanismo teatrale perfetto, a metà strada tra l'arguzia del teatro inglese moderno e il vaudeville francese.
Un ringraziamento a chi ha reso possibile la stagione teatrale 2011/2012
Un ringraziamento particolare a Floricoltura fratelli Colombo di Casatenovo e Pasticceria Comi di Missaglia