Liberamente ispirato al romanzo omonimo di Andrea Vitali, premio Bancarella 2006
Venerdì 3 aprile 2009 - Ore 21:00
Ingresso: € 18,00
Riduzioni per i singoli spettacoli
Giovani fino a 26 anni: ingresso 12.00 €
Gruppi: due biglietti omaggio ogni 12 spettatori paganti
"Un amore di zitella" di Andrea Vitali è un capolavoro di minuzia nel descrivere la quotidianità di una Bellano datata anni ‘60; una routine fatta di abitudini e piccoli riti provinciali, che la penna di Vitali mai tralascia, ma anzi sottolinea.
La zitella Iole Vergara esce dalle sue mani come una figurina perfettamente scolpita, pronta per essere inserita nel movimentato "presepe" di Bellano; una Iole di cui conosciamo fin nei minimi dettagli le giornate, trascinate tra la noia dell'ufficio, le serate passate davanti alla tv e i pettegolezzi del paese.
Fino a qui la zitella di Andrea Vitali; noi in più ci siamo chiesti come e perché questa donna sia arrivata ad accomodarsi e a nascondersi in una vita talmente grigia da gioire solo per la finale del Festival di San Remo vista in tv.
Una donna che, "(…) a trenta e tot anni...", per difendersi dalla monotonia di una vita spesa e persa nella tristezza di un’esistenza sempre uguale, arriva a costruirsi un universo d’emozioni e sogni inespressi. Una zitella che giungerà a sognare un grande amore e poco importa se sarà vero o presunto. Un uomo misterioso che nel romanzo di Vitali non appare, proprio perché non fa parte della quotidianità di Iole.
Non dunque due donne diverse, ma sempre Iole, vista da due punti di vista
differenti.
Andrea Vitali con la parola scritta riesce a comunicare quasi per empatia il
tedio di certe giornate invernali trascorse tra le brume del lago,
tratteggia acquerelli così minuziosi che ti pare di udire il fischio lungo
del traghetto che da Bellano porta a Menaggio. E se noi volevamo restituire
sulle tavole del palcoscenico la stessa atmosfera interiore fatta di uggia e
malinconia non potevamo certo affidarci a banali immagini da cartolina bensì
trasformare il paesaggio di Vitali nel suo corrispettivo interiore ed
emotivo.
"Ho sempre amato le zitelle" di Andrea Vitali
Ho sempre amato le zitelle. In parte perché alcune appartenenti alla categoria mi hanno cresciuto, in parte perché molte di quelle conosciute lungo la vita, e sino a qui, sono state la negazione vivente di quel sostantivo che tanto falsamente le definisce.
Si vorrebbe farle passare per donne grigie, noiose, mutaciche e scontrose. Quelle che ho conosciuto erano allegre e spensierate perlopiù, divertenti e con una gran fiducia nella vita. Anche se sole, anzi, meglio così.
In "Un amore di zitella" ho cercato di concentrare questo affetto e ciò che di loro mi è rimasto: la fiducia, cioè, che dalla vita ci si può aspettare sempre qualcosa, in qualunque momento. Iole Vergara è il riassunto morale di tutte le zitelle che ho conosciuto e che mi hanno incantato: meravigliata e ingenua quanto basta, tanto davanti ad un tramonto invernale quanto di fronte alla fantasia di un fidanzato immaginario.
Dal libro alla scena, come sarà?
Non lo so, sinceramente. Seguendo il mio costume, non ho messo becco nella trasposizione teatrale. A ciascuno il suo, di lavoro intendo, mi pare ottima regola da perseguire diuturnamente. Siederò come un qualunque spettatore, perché tale sono, dando per una volta ad altri il compito di riscattare una zitella, una per tutte, Iole Vergara.”
Tra le varie definizioni che abbiamo letto della scrittura di Andrea Vitali, una ci è sembrata particolarmente calzante: ha il dono di sondare la profondità della superficie. Noi proveremo a portare in superficie la profondità.
Laura Negretti
Laura Negretti | Antonio Grazioli |
Maddalena Balsamo | Franco Maino |
Regia e Drammaturgia | Marco Filatori |
Progetto teatrale | Laura Negretti |
Musiche originali | Sulutumana |
Scenografie | Armando Vairo |
Produzione | Teatro in Mostra - Como |