Anno 1965, agli inizi della guerra in Vietnam. Il tenente colonnello Hal Moore viene assegnato al comando del suo primo battaglione. L'ordine che riceve é di particolare importanza: poiché i soldati dovranno muoversi su un territorio praticamente sconosciuto, sono state pensate nuove armi e nuove tecniche da combattimento però ancora tutte da sperimentare. Sotto il profilo logistico la spedizione prende il via con qualche diffidenza, che però dissimula, infondendo coraggio e motivazioni ai soldati nel discorso prima della partenza. Così il battaglione arriva in Vietnam, e sul posto la situazione si dimostra subito molto difficile. Gli spostamenti sono complicati, gli agguati dei cecchini nemici sono incontrollabili. Il momento decisivo é la battaglia della Drang Valley, durante la quale Moore sperimenta con successo le nuove tecniche belliche. Il fotoreporter Joe Galloway, al seguito dell'esercito, sperimenta da vicino la dura realtà della guerra. In America, alla base militare, la moglie di Moore si è assunta il triste compito di recpitare alle rispettive consorti le lettere di comunicazione dei decessi dei soldati. Moore torna a casa. E oggi una lapide ricorda i nomi dei ragazzi che lasciarono la vita nell'inferno di quella battaglia.
Sabato 28 settembre | Ore 21:00 |
Domenica 29 settembre | Ore 21:00 |
Mel Gibson | Hal Moore | Regia | Randall Wallace |
Madeleine Stowe | Julie Moore | Musiche | Nick Glennie-Smith |
Sam Elliott | Basil Plumley | Sceneggiatura | Joe Galloway |
Chris Klein | Hal Moore | ||
Greg Kinnear | Bruce 'Snakeshit' Crandall | Fotografia | Dean Semler |
Scenografia | Gary Fettis | ||
Durata | 2h e 18' | Montaggio | William Hoy |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile, riserve, realistico
Tematiche: Guerra
Il punto di partenza é il libro scritto dai due protagonisti autentici, l'ufficiale Harold Moore e il giornalista Joe Galloway. Sulla base di quelle testimonianze, il copione affronta il rischio di un ennesimo film sul Vietnam, sulla 'sporca guerra', sul contrasto tra grandi mezzi impiegati e poca preparazione, su ideali e incoscienza. Se è vero che tutto sembra sia già stato detto, il regista Wallace riesce a ritagliarsi un angolino di novità, concentrandosi sul 'soldato' come figura centrale di ogni battaglia (quindi anche di questa) e sull'esercito come istituzione da rispettare. Il volto non violento di Mel Gibson è funzionale a disegnare un tenente colonnello Moore serio, disciplinato ma non privo di aperture alle difficoltà, alle paure, al dolore. Gran parte dei 138' di durata é occupata dalla battaglia di Drang Valley, girata con bella vigoria, con asciutta determinazione, con dettagli che incutono rifiuto e non fascino. La consegna delle lettere alle mogli dei caduto dice che é il momento per l' America di restituire dignità a quei soldati, anche se Vietnam vuol dire l'ammissione di una sconfitta. Dal punta di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, con riserve per qualche passaggio un po' sopra le righe, e sostanzialmente realistico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare nell'ambito del rapporto cinema americano/Vietnam, e più in genere come esempio di cinema bellico all'inizio del Terzo Millennio.