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Wall Street 2: Sono passati 23 anni dai fatti raccontati nel primo film e lo squalo di Wall Street Gordon Gekko (Michael Douglas) ha terminato di scontare la sua pena detentiva. Ormai ai margini della comunità finanziaria tenta comunque di mettere in guardia Wall Street dall'arrivo della grande crisi, ma sembra che nessuno voglia ascoltarlo. Gekko tenta allora di riallacciare i legami con sua figlia la quale è legata sentimentalmente a Jacob Moore (Shia Labeouf), giovane professionista di Wall Street deciso a diventarne uno dei grandi protagonisti.
Sequel di Wall Street diretto dallo stesso Oliver Stone nel 1987
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Allan Loeb, Stephen Schiff
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: David Brenner, Julie Monroe
Musiche: Craig Armstrong
Durata: 2h 7'
Shia LaBeouf, Michael Douglas, Carey Mulligan, Josh Brolin, Charlie Sheen,
Susan Sarandon, Frank Langella, Vanessa Ferlito, Eli Wallach, Natalie
Morales, Jason Clarke, Donald Trump, Julianne Michelle, John Bedford Lloyd,
Anna Kuchma, Madison Mason, Keith Middlebrook, Tom Mardirosian, Chuck
Pfeiffer, Michelle Dibenedetti
Ruoli ed Interpreti
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Consigliabile, problematico
Tematiche: Denaro, avidità; Famiglia - genitori figli; Lavoro; Politica-Società
Oliver Stone aveva diretto il primo "Wall Street" nel 1987. Vent'anni dopo, ecco ancora Gordon Gekko, scontata la pena e di nuovo in sella. La situazione economica americana è critica, però si trova sempre un giovane rampante disposto a rischiare di fronte al miraggio di lauti guadagni. Il copione vorrebbe proporsi come uno sguardo gettato all'interno dei meccanismi che regolano l'alta finanza e spesso fanno da traino per il resto del mondo. Pur se un po' appesantito da discorso qua e là lunghi di tipo 'tecnico-finanziario' non agevoli da seguire, l'obiettivo viene raggiunto. Da un certo realismo, la bilancia pende decisamente verso la finzione con la vicenda della figlia di Gekko fidanzata con Jacob. Qui Stone cede ad un convenzionalismo che tempo fa non aveva. Così il film perde mordente, pur restando di qualche interesse, se é vero che ormai l'economia ha soppiantato la politica nel disegnate i rapporti tra gli Stati. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e problematico.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e come prodotto legato alla stretta attualità.
Consolazione familiare e buonista per il ritrovato Gordon Gekko: 23 anni dopo, Oliver Stone non osa più. Fuori Concorso
Dopo il celebre film del 1987, è Wall Street Il denaro non dorme mai, unico sequel nella carriera di Oliver Stone e presentato fuori competizione a Cannes. Se l'originale gli valse l’Oscar per il miglior attore protagonista nel completo del corporate trader Gordon Gekko, Michael Douglas ritorna, ma dopo 23 anni il cattivo non è più lui: la sua avidità (greed) ora è diffusa e trademark delle banche d'affari, con rumours e speculazioni che travolgono il mercato e portano alla rovina uomini e imprese. D'altronde, Stone riconosce come il capitalismo si sia fatto ancor più crudele e deleterio, e il suo protagonista arriva a formulare dubbi sul risultato al box office, perché la realtà ha affiancato e superato al finzione: “Come convinceremo il pubblico che non ha già visto questo film al telegiornale?”. Comunque, il denaro non dorme mai si sveglia con il suo Gordon, che esce dopo otto anni di prigione e non trova nessuno: morto d’overdose il figlio, assente la figlia, interdetta l’attività finanziaria, lo attende solo il suo vecchio cellulare, che oggi pare un citofono.
Non gli resta che dare alle stampe un bestseller biografico, dal titolo eloquente Is Greed Good?, mentre la moralità ha il visino e il no profit della figlia Winnie (Carey Mulligan) e -parzialmente - il capello impomatato del fidanzato Jake (Shia LaBeouf), giovane trader sospeso tra ambizione ed energie rinnovabili. A scopo vendetta – il suo mentore (Frank Langella) si è suicidato per le speculazioni del rivale Bretton James (Josh Brolin), Jack ricorrerà a Gekko, a sua volta deciso ad utilizzarlo per riconquistare Winnie. Come finirà? Bene per loro, male per il film, che alla crudele, doverosa denuncia della cupidigia di Wall Street preferisce l'accomodante e consolatorio buonismo formato famiglia, con un bebé in arrivo, l'esame di coscienza di Gekko e il vissero felici e contenti nonostante la crisi. Credibile il ritorno di Douglas, troppo giovani per la parte LaBeouf e la Mulligan, Wall Street non vola dove, purtroppo, osano i falchi dell’alta finanza: viceversa, Stone preferisce il nido, mentre le borse, quelle vere, cadono in picchiata. (Federico Pontiggia)
Quello che... non abbiamo fatto - I film della stagione 2009 / 2010 - Cinereferendum - 2011