Sabato 7 novembre | Ore 21:00 |
Domenica 8 novembre | Ore 16:00 e 21:00 |
Amore 14 racconta la storia di Carolina detta Caro, 14 anni, alle prese con i primi amori, il primo bacio, la prima volta, l'amicizia, le feste, la scuola, il rapporto spesso conflittuale con i genitori.
Ci sono le amiche del cuore, Alis e Clod, con le quali condividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penombra del portone. C'è la scuola, due nonni meravigliosi che la sanno guardare in fondo all'anima e un fratello leggendario, Rusty James, che aiuta il suo cuore a sognare. E poi c'è l'amore, quello vero, che ha il nome di Massimiliano, incontrato in una libreria un pomeriggio di settembre.
Amore 14 è un viaggio attraverso i sentimenti, l'entusiasmo che si ha nell'incontrare il primo amore, il dolore di un'improvvisa delusione, la prima, quella che ti lascia senza parole, è la perdita di una persona cara, è l'amicizia che credi non ti deluderà mai. È la storia di un amore unico e dolcissimo, quello tra i nonni di Carolina, capace di superare il tempo e lo spazio. È una storia di grandi passioni e forti emozioni, di un giovane scrittore, Rusty James, che per inseguire le proprie ambizioni ha il coraggio di andare contro tutti e tutto, di contraddire il padre e andare a vivere in un barcone sul Tevere dove finalmente riuscirà a realizzare il suo sogno.
Amore 14 è l'amore, visto in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, è l'amicizia, è il coraggio di credere nei propri sogni.
Soggetto tratto dall'omonimo romanzo di Federico Moccia edito da Feltrinelli.
Regia | Federico Moccia |
Sceneggiatura | Federico Moccia |
Luca Infascelli | |
Chiara Barzini | |
Fotografia | Marcello Montarsi |
Veronica Olivier | Giuseppe Maggio |
Beatrice Flammini | Flavia Roberto |
Raniero Monaco Di Lapio | Pamela Villoresi |
Pietro De Silva | Emiliana Franzone |
Riccardo Garrone | Giulio Mezza |
Daniele La Leggia | Leonardo Bugiantella |
Vittoria Antonini | Andrea Maj Beretta |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: consigliabile, semplice
Tematiche: adolescenza, Amicizia, educazione, famiglia
Di Federico Moccia, autore di romanzi best seller e di film blockbuster, si
può continuare a dire molto, nel bene e nel male: ha imposto una filone, e
lo cavalca; resta a livello di argomenti 'alla moda' e non li approfondisce
mai, e altro. Forse é bene ricordare che anche negli anni '50/'60 il cinema
italiano sfornava commediole giovaniliste con le 15enni di allora, dove (é
ovvio) il linguaggio era più controllato ma le situazioni non erano meno
ammiccanti. Si può parlare allora di un 'genere' che ad ogni generazione
ritorna, e con il quale bisogna fare i conti, tanto più (magari) oggi di
fronte al maggiore incalzare delle tecnologie (internet e altro). Questo
"Amore 14" non cambia prospettiva. Spensieratezza, impulsività, difficoltà
di crescere. Caro può essere rappresentativa delle 14enni di oggi ? Forse
non di tutte, ma il copione volutamente abbassa il tono, escludendo di
parlare di temi, quali droga a scuola, feste da sballo, occasioni
estremizzate. Alla fine si resta davanti ad un quadro che poco ha detto ma
che forse non doveva dire qualcosa. Abbastanza misurato e scorrevole, il
film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e
nell'insieme semplice.
Utilizzazione: il film può
essere utilizzato in programmazione ordinaria. Da riprendere in occasioni
successive, anche per discuterne con i diretti interessati (i 14enni) e
capirne pregi e limiti.
Federico Moccia guarda al Giovane Holden, ma riscrive la Alcott: Piccole veline crescono...
Amor ch'a nullo amato Amore 14 perdona... Se a Federico Moccia è permesso citare Salinger: "Questo è il mio Giovane Holden al femminile", allora noi scomodiamo Dante. E anche Louisa Alcott, perché Moccia, regista e adattatore (con Luca Infascelli e Chiara Barzini) del suo romanzo omonimo, sembra riscrivere pure lei: Piccole veline crescono, con i risultati che conosciamo.
Al netto di ogni moralismo, Amore 14 è immorale e pure la censura se ne sarebbe dovuta accorgere: non basta mettere alla gogna un genitore autoritario e un prete impiccione, caro Moccia, per fare il liberale e/o libertario, se poi - ed è grave - si fanno vivere a dei 13enni i "peggio problemi" dei 17enni o giù di lì, dalla verginità di cui liberarsi il prima possibile alla ricerca della felicità, ovvero del punto G, che a quell'età non deve figurare proprio tra le priorità - c'è anche una perdibilissima tassonomia dell'organo maschile... E che dire, soprattutto, del vero Leitmotiv del film, ossia il consumismo (non a caso, il product placement è poco invasivo), variamente e vanamente esaltato quale unica ragione di vita? Non siamo solo noi a dirlo, grazie a Dio, ma gli stessi coetanei della protagonista Caro, che hanno assistito alla proiezione stampa (uscita formativa...) al Cinema Adriano di Roma: "Non siamo così stupidi, né abbiamo questi problemi", riassume per tutti Chiara, dell'Istituto Seraphicum all'EUR.
Costato 4 milioni e mezzo di euro (150.000 solo per la colonna sonora), Amore 14 ci presenta la 13enne Carolina detta Caro (Veronica Olivier, 19 anni e si vede), che passa le - utili - giornate tentando di rincontrare il ragazzo che l’ha conquistata, Massi (il simil Scamarcio Giuseppe Maggio, 19 anni nel film, 16 nella vita). Quando ha un po' di tempo libero, invece, Caro parla di feste, amore e sesso con le migliori amiche Alis (Beatrice Flammini) e Clod (Flavia Roberto), cercando di tenere a bada la preoccupazione per il grande fratello (Raniero Monaco di Lapio, ex della celebre casa televisiva), aspirante scrittore in lite col padre.
Che dire ancora? Per fortuna, papà infermiere e mamma (Pamela Villoresi) che stira garantiscono a Caro comunque un bel tenore di vita, ma quando serve qualcosa in più Alis vede e provvede che alla nostra pulzella nulla abbia a mancare. Che comunque, il fratellone insegna, non serve sbattersi più di tanto per avere un posto al sole: leggi Mercedes cabrio d'antan e houseboat sul Tevere, pagate facendo fotocopie in una casa editrice e servendo birre al pub - niente al confronto del 19enne Massi, che al primo appuntamento compra una stella a Caro e il telescopio per vederla!
Con Moccia tutto è possibile, anche che Amore 14, che esce in 450 copie con Medusa, non sia l'ennesimo teen-blockbuster: noi lo speriamo, perché se è vero che non si può essere seri a 17 anni, nemmeno si può essere presi per i fondelli a 13. (Federico Pontiggia)