Quattro ragazzi inglesi vengono spediti in una casa di campagna, per restare al sicuro durante la seconda guerra mondiale. Dietro ad un vecchio guardaroba trovano un passaggio verso la mistica terra di Narnia, dominato da una malefica strega. Per sconfiggerla i quattro devono unirsi ad Aslan, il Re leone di Narnia...
Giovedì 5 gennaio | Ore 21:00 |
Venerdì 6 gennaio | Ore 15:00, 17:30 e 21:00 |
Sabato 7 gennaio | Ore 21:00 |
Domenica 8 gennaio | Ore 15:00, 17:30 e 21:00 |
Anna Popplewell | Susan Pevensie |
Skandar Keynes | Edmund Pevensie |
Georgie Henley | Lucy Pevensie |
William Moseley | Peter Pevensie |
Jim Broadbent | Il professore |
James Cosmo | Padre Christmas |
James McAvoy | Mr. Tamnus |
Patrick Kake | Oreius |
Tilda Swinton | La strega bianca |
Regia | Andrew Adamson |
Costumi | Isis Mussenden Leticia Sandoval |
Effetti speciali | Richard Taylor |
Fotografia | Donald McAlpine |
Sceneggiatura | Ann Peacock Andrew Adamson Christopher Markus Stephen McFeely |
Scenografia | Roger Ford |
Trucco | Tami Lane |
Musiche | Harry Gregson Williams |
Montaggio | Sim Evan-Jones |
Le Cronache di Narnia: Il principe Caspian
Le Cronache di Narnia: il viaggio del veliero
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: accettabile, semplice
Tematiche: animali, bambini, film per ragazzi, letteratura
E' il 1950 quando Clive Staples Lewis, nato a Belfast nel 1898, professore a Oxford e poi docente di Letteratura Medievale e Rinascimentale a Cambridge, pubblica "Il Leone, la Strega e l'Armadio", primo di una serie di sette volumi intitolati 'Le Cronache di Narnia'. L'intera serie ha venduto milioni di copie, risultando tradotta in ben 29 lingue. Lewis voleva scrivere racconti fantastici rivolti ai bambini: indubbiamente é così, trattandosi di un viaggio in un regno di fiaba originato dall'apertura di un armadio e messo in movimento da una bambina di 10 anni. E' tuttavia evidente che non é da trascurare la collocazione temporale né quella generazionale: si parte infatti dal ricostruire l'atmosfera della seconda guerra mondiale, da poco terminata; si punta sulla salvaguardia dei bambini come quelli che dovranno costruire un futuro migliore; si disegna un mondo in preda al buio delle dittature dove però alla fine vince la luce del saggio, comprensivo leone. Al pari insomma dell'amico e contemporaneo Tolkien, Lewis racconta con l'obiettivo di stimolare la fantasia dei piccoli lettori ma pensa anche a rinvii simbolici più meditati. Il film punta molto sulle infinite possibilità offerte dalle nuove tecnologie, é avvincente e spettacolare ma non del tutto riuscito. Molti passaggi sembrano già visti, la sequenza della battaglia finale risulta troppo prolissa, l'idea di crescita e di maturazione dei quattro ragazzi é alquanto didascalica. In questa ottica, sottolineare la presenza nel racconto di un sistema filosofico 'spirituale' appare operazione leggermente forzata. A meno che non si voglia dire che fare appello alla propria volontà interiore per superare grandi difficoltà implica il ricorso al profondo della nostra coscienza e del nostro spirito. Dal punto di vista pastorale il film é da valutare come accettabile e senz'altro semplice.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in successive occasioni per un pubblico di bambini e adolescenti.