Cinquemila anni fa, a Gomorra, un malvagio regnante è determinato a sterminare tutte le tribù nomadi insediate nel deserto. I pochi superstiti sono costretti - loro malgrado - ad allearsi! Convinti che il regnante abbia dalla sua i poteri di un folle stregone, i nomadi contattano un formidabile killer, Mathayus, per eliminarlo...
Michael Duncan | Balthazar | Regia | Chuck Russell |
Dwayne Johnson | Mathayus | Musiche | John Debney |
Steven Brand | Memnon | Sceneggiatura | William Osborne |
Kelly Hu | Cassandra | Jonathan Hales | |
Fotografia | John R. Leonetti | ||
Scenografia | Ed Verreaux | ||
Montaggio | Michael Tronick |
Mercoledì 24 aprile | Ore 21:00 |
Giovedì 25 aprile | Ore 21:00 |
Sabato 27 aprile | Ore 21:00 |
Domenica 28 aprile | Ore 16:00 e 21:00 |
Martedì 30 aprile | Ore 21:00 |
Mercoledì 1 maggio | Ore 21:00 |
Valutazione Pastorale (dal sito dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC)
Giudizio: Accettabile, semplice
Tematiche: Film per ragazzi
Apparso per la prima volta in "La mummia 2 - Il ritorno", il personaggio del Re Scorpione diventa ora protagonista, affidato per l'interpretazione a The Rock, soprannome dietro il quale si nasconde Dwayne Douglas Johnson, un fuoriclasse mondiale del wrestling, disciplina a metà tra sport e spettacolo di grande diffusione negli Stati Uniti. Il copione è costruito prendendo qua e là da titoli recenti di questo genere fantastico collocato in una dimensione senza tempo, dove passato e futuro, riti tradizionali e acrobazie da effetti speciali computerizzati si confondono allegramente senza porsi tanti problemi. Così va preso il film nel suo insieme: un'avventura fracassona, a ruota libera, romantica, dove lo scontro tra bene e male si risolve con il prevalere del primo e ci si può abbandonare al gioco, senza che scorra una sola goccia di sangue. Grande spettacolo dunque, per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, accettabile e senz'altro semplice.
Utilizzazione: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare anche come passatempo per ragazzi.
"Caro Schwarzenegger, fatti più in là. Arriva 'The Rock', campione di wrestling di origini samoane, assai più giovane e simpatico del culturista austriaco. Dopo il suo exploit in 'La Mummia 2' difatti gli hanno cucito addosso questo 'Il Re Scorpione' che negli Usa sta facendo sfracelli. Punti di forza: la regia speedy di Chuck Russell, l'antichità mitica un po' alla Conan, il gusto fumettistico e neo-camp imposto dagli autori de 'La Mummia'. (...) Deserti insidiosi, palazzi reali, tempeste di sabbia, femmine discinte, città brulicanti. Non manca nulla: ma al posto del superomismo alla Milius, o delle oscurità care a Tolkien, c'è un susseguirsi di trovate e colpi di scena spesso assai efficaci. Anche se ogni film agli anabolizzanti richiama la battuta del vecchio Groucho Marx: 'No grazie, non vedo film in cui l'eroe ha il petto più grosso dell'eroina'. (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 aprile 2002)
"Tra combattimenti che ricordano il cappa e spada invece dei gladiatori, e farsesche ma forse anche avvincenti promesse mitiche, l'eroe si fa avanti con la faccia piatta e il muso a una dimensione del culturista Dwayne Johnson, passato davanti alla cinepresa dopo aver abbattuto avversari immensi e pesanti sul tappeto delle arene di lotta libera. Sarà lui il primo faraone ovvero il re scorpione? Indovinate, a meno che non abbiate voglia di scoprire quanto il cartone oggi, al cinema, sa di pixel. Per tutti. E di più". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 26 aprile 2002)
"Girato da Chuck Russell, in pura economia da riciclo, con set ed esterni improvvisati, il modestissimo e palestratissimo film è un po' catch dell'era televisiva, un po' 'Age of Empires', un po' epigono dei 'sandaloni'". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 9 maggio 2002)
"Di una pellicola costata 60 milioni di dollari si può dire che è un kolossal di serie B? 'Il Re Scorpione' lo è. E tuttavia, il divertimento è assicurato proprio dalla semplicità elementare della formula: effetti speciali non sofisticati, azione tanta, violenza poca e un protagonista con la faccia che non esprime e i muscoli che parlano". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 27 aprile 2002)
"E' impossibile (e inutile) raccontare ciò che succede in 'Il Re Scorpione', salutato da vasti consensi sul mercato americano, fonte inesauribile di videogiochi, libretti, pupazzi e altra mercanzia. Siamo dalle parti del divertimento per ragazzi e della violenza esuberante e asettica: a differenza che in altri prodotti hollywoodiani, sullo schermo non cola una sola goccia di sangue. E The Rock, pur non essendo Laurence Olivier, non è peggio di com'era agli esordi Arnold Schwarzenegger. Pur nel dileggio pressoché universale che ha accolto il film sul fronte della critica seria, di Dwayne Johnson si prevede che avrà un futuro". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 27 aprile 2002)