mercoledì 31 gennaio 2001 - Ore 20:45
di Stanley Kubrick |
Sterling Hayden
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The
killing Johnny Clay, malvivente da poco uscito di prigione, prepara insieme con quattro complici, il colpo grosso della sicurezza economica. Sono tutti poveri diavoli falliti e nessuno fa il criminale di professione: un cassiere tradito e sbeffeggiato dalla moglie, un barista, un pensionato e perfino un poliziotto nei guai per debiti. La rapina consiste nello svaligiare la cassaforte di un ippodromo prima che vengano pagate le vincite. Per avere il tempo di compiere indisturbato la rapina Clay assolda due individui esterni alla gang: un immigrato russo giocatore di scacchi e formidabile lottatore, che deve tenere occupati i poliziotti provocando una rissa, e un cecchino che ha il compito di abbattere il cavallo favorito della settima corsa per ritardare le decisioni della giuria e lasciare quindi piena la cassaforte. Compiti meno importanti ma necessari hanno gli altri, compreso il poliziotto, che deve portare via il denaro che Clay gli passerà. Il piano, perfettamente congegnato, sembra riuscire. Per Clay poi le cose sembrano mettersi in modo ideale perché il resto della banda, a colpo avvenuto, viene sterminato in una sparatoria dagli amici della moglie del cassiere, che aveva avvertito l'amante, sperando una volta ricca, di poter abbandonare la magra vita coniugale. Folle di rabbia e già morente, dopo aver provocato la strage l'ometto prima di spirare uccide anche la moglie. Clay con i soldi e con la sua ragazza si avvia all'aeroporto e quando sta già per prendere l'aereo un cagnolino taglia la strada al trenino dei bagagli e la valigia con i dollari cade in mezzo alla pista, i biglietti si sparpagliano nella notte, due agenti appaiono dietro la vetrata. Il racconto dà solo una pallida idea del film, non tanto perché in questo vi sia molto di più, quanto perché conta proprio come vi si racconta il racconto. Kubrick ha fatto le cose per bene. Ogni dettaglio è curato, non per il genere ma per un meccanismo che è in buona parte indipendente da esso. Il meccanismo ha un aspetto di gioco gratuito. Kubrick riprende e accentua il trattamento del tempo già presente nel romanzo, per niente artificioso ai fini dell'introduzione del gioco, delle sue pedine e dei suoi regolamenti. La sequenza iniziale mostra la funzionalità del procedimento che permette di presentare i vari ambienti della vicenda e la parata dei personaggi, in una successione logica e non affidata al modo disorganico in cui potremmo avere le stesse informazioni se seguissimo l'itinerario di uno dei protagonisti. La situazione dello spettatore è quella di Marvin Unger: non ama il gioco, ma segue il tutto, puntando su tutti i cavalli e seguendo tutti i personaggi. Neanche Clay è "colui che conosce" il gioco intero e come andrà a finire; è solo l'attore principale e per rappresentarlo Kubrick ha scelto il volto quasi immoto di Sterling Hayden (l'attore più stupendamente impassibile del cinema americano). In contemporanea alla proiezione saranno presentate le opere di Barbara Pozzi |